Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
A questo punto della stagione alla Ferrari potrebbero invidiare quelli di Houston, perché nel cinquantenario della conquista della Luna, gli americani avevano avuto solo un problema. La famosa frase di Apollo 13: "Houston, abbiamo un problema" sarebbe manna dal cielo visto che a quanto pare non si sa dove mettere prima le mani. Cominciando dalla classifica, Vettel terzo e Leclerc quarto a 61 secondi il primo e 65 il secondo. Due strategie diverse, primo stint breve per Leclerc e poi gomme dure, primo stint lungo e poi gomme morbide per Vettel. Alla fine era la scelta migliore visto che Charles sul finire ha dovuto mollare e perdere un podio possibile.
Non solo, il modo in cui il monegasco ha chiuso la porta a Vettel e il modo in cui Sebastian lo ha accompagnato largo, fa capire che anche i rapporti fra i due siano un po'...arrugginiti. Certo, nulla di eclatante o pericoloso, ma il sintomo che il nervosismo esiste e uno ha dovuto perdere la posizione per scelte strategiche e al solito la scelta migliore era per l'altro...Se si prende la Mercedes a confronto, si vede che pur diversificando, alla fine non è cambiato molto, segno che non solo sulla tecnica ma anche sulle scelte i rivali hanno fatto meglio. "Non sono affatto contento delle performance mostrate in gara - ha detto Vettel - spero in una seconda parte di campionato da protagonista e con Belgio e Monza favorevoli sulla carta, spero di riuscire a tornare al vertice". In questo la Ferrari cercherà di aiutarlo con le modifiche massicce già approvate e di cui si parla bene.
Un altro problema è di gestione ai pit stop. Per l'ennesima volta l'anteriore destra ha fatto perdere del tempo ai box. Vettel ha pagato 5''9 al pit contro i 2''3 di Leclerc, quindi ogni tanto i pit si svolgono regolarmente, ma a quanto pare è l'eccezione e non la regola. La presenza ai box di Diego Ioverno, che in passato coordinava la squadra meccanici, poi allontanato poi ripreso poi spostato e poi riammesso, fa capire che sulla struttura di sono due interventi da fare. Il primo riguarda il coordinamento umano, perché non è possibile che una volta i meccanici Ferrari fossero i più bravi al mondo ed ora pagano dazio a Red Bull e Mercedes. E anche Williams. Segno che è cambiato qualcosa, specialmente a livello tecnico con i mozzi fragili che tendono a spanare e rallentano le operazioni ai box.
Infine c'è il problema, grave, della tecnica, perché su piste lente o da alto carico, la Ferrari paga ancora in inserimento curva. In Ungheria quello che era un punto forte, il tratto veloce, non ha dato più il vantaggio del passato mentre nel lento le cose sono rimaste uguali. Come dire che dove si andava bene si è annullato il vantaggio e dove si andava peggio...non è cambiato di molto. E siccome i soldi a disposizione sono quelli che sono, dovendo fare delle scelte, inutile buttare quattrini se poi il mondiale è andato.