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Ferrari sugli scudi all’Hungaroring: ad aggiudicarsi il Gran Premio di Ungheria, undicesima prova del mondiale 2017 di Formula 1, è stato Sebastian Vettel. Quella in terra magiara è la quarantaseiesima vittoria in carriera e la quarta stagionale per il pilota tedesco. Con questo risultato, Vettel si porta a meno cinque da Prost nella classifica degli alfieri di maggior successo di tutti i tempi, e, cosa più importante, allunga su Lewis Hamilton in ottica mondiale. Kimi Raikkonen completa la doppietta della Rossa, davanti a Bottas. Il risultato, speculare a quello della qualifica, suggerirebbe una gara agevole per i due piloti della Ferrari, e così sembrava, finché un problema allo sterzo della SF70H di Vettel ha complicato notevolmente le cose, costringendo il tedesco ad un tour de force di gestione del passaggio sui cordoli e Raikkonen ad una marcatura ad uomo su un arrembante Hamilton. Ma andiamo con ordine.
Vettel, scattato dalla pole position, ha preso agevolmente la testa della corsa. Dopo la fine del regime di Safety Car per un incidente fratricida tra Verstappen e Ricciardo, Vettel ha mostrato un ottimo passo gara, riuscendo ad accumulare un discreto margine sul compagno di squadra, Raikkonen. Intorno al venticinquesimo giro, Vettel ha accusato un problema con il volante: in rettifilo, tendeva a piegarsi verso sinistra. Il tedesco ha perso nei confronti di Raikkonen, ma non rispetto a Bottas, terzo.
Vettel ha effettuato la sua sosta alla fine del giro numero 32 per montare gomme soft. Il tedesco è rientrato in terza posizione, davanti a Bottas, ed è stato davanti a Raikkonen di pochissimo dopo il pit stop di quest’ultimo. La Mercedes ha mostrato un buon ritmo con le soft, e Bottas ed Hamilton si sono avvicinati a Vettel e Raikkonen in questa fase di gara. Intorno al giro numero 40, a Vettel è stato chiesto di evitare i cordoli: un segnale inquietante sulla condizione dello sterzo della sua SF70H. Il tedesco ha gestito al meglio delle sue possibilità la situazione, ma non ha potuto imporre un buon ritmo, continuando a rallentare. Raikkonen è entrato in zona DRS, senza tentare di sopravanzarlo e Vettel ha saputo gestire magistralmente il problema, tagliando il traguardo davanti a tutti.
Raikkonen, secondo al via, è scattato molto bene: si è quasi affiancato a Vettel, ma è poi sfilato alle sue spalle. Nel corso del suo primo stint, Raikkonen ha accumulato un discreto vantaggio su Bottas, che lo seguiva. Intorno al trentesimo giro, Raikkonen ha guadagnato su Vettel per via del problema del tedesco allo sterzo. Raikkonen, autore di un ottimo ultimo giro prima della sosta, è rientrato di pochissimo alle spalle di Vettel dopo il pit stop per montare gomme soft. Bloccato alle spalle di Vettel, piuttosto lento, Raikkonen si è visto avvicinare dai due piloti della Mercedes. Hamilton si è fatto minaccioso alle spalle di Raikkonen, che ha cercato in tutti i modi di tenerselo dietro, rimanendo al contempo alle spalle di un Vettel in ambasce. Ottima condotta di gara per Raikkonen, messo alle strette.
Terza posizione per Valtteri Bottas, della Mercedes. Bottas, terzo dopo il via, non è riuscito ad avvicinarsi al connazionale, Raikkonen, nel corso del primo stint con le gomme supersoft. Nel giro di poco più di dieci tornate, Bottas accusava già un ritardo di oltre otto secondi su Vettel. Bottas è rientrato ai box alla fine del trentesimo giro per montare gomme soft: il finlandese è rientrato in quinta posizione, alle spalle di Hamilton, che ha poi cercato di avvicinarsi a lui. A meno di venticinque giri dalla fine, Bottas ha lasciato strada ad Hamilton. L’inglese, non essendo riuscito ad agganciare le Ferrari, ha ridato la posizione a Bottas.
Quarto, dunque, Lewis Hamilton, che ha perso una posizione in partenza, ma ha ben presto tentato di riguadagnarla, andando in pressing su Verstappen dopo la fine del regime di Safety Car causato dall’incidente di quest’ultimo con Ricciardo. I primi tentativi, in curva 1 e poi in curva 2, non sono andati a buon fine. Hamilton ha dovuto attendere il pit stop di Verstappen, con annessa penalità, per liberarsi di lui.
Hamilton è rientrato ai box alla fine del giro numero 31: dopo aver montato gomme soft, l’inglese ha riguadagnato la pista alle spalle di Bottas. Forte di questa mescola, con cui si sente decisamente a suo agio, Hamilton si è presto portato alle calcagna di Bottas. Per un problema alla radio, Hamilton non ha potuto parlare con l’ingegnere di pista: una volta risolto, ha subito chiesto di domandare a Bottas di lasciarlo passare. Missione compiuta: Bottas gli ha dato platealmente strada, e Hamilton ha visto rosso, avvicinandosi a Raikkonen, senza riuscire a sopravanzarlo.
Quinto è l’olandese della Red Bull, Max Verstappen. Verstappen è stato protagonista di una partenza col botto – letteralmente -: l’olandese, nel tentativo di sorpassare Ricciardo all’esterno in curva 2, ha bloccato, finendo per impattare violentemente di lui e danneggiando il radiatore del compagno di squadra e costringendo al ritiro. Il contatto tra i due è finito sotto investigazione dei commissari: la scellerata manovra di Verstappen gli è costata una sanzione di dieci secondi. Per compensare questa penalità, Verstappen ha allungato considerevolmente il primo stint con le supersoft rispetto alla concorrenza. L’ottima gestione degli pneumatici dell’olandese gli ha consentito di inanellare quarantadue tornate prima di rientrare ai box. Verstappen ha riguadagnato la pista in quinta posizione.
Ottimo sesto Fernando Alonso: il pilota della McLaren è stato protagonista di un bel sorpasso su Carlos Sainz, della Toro Rosso, molto reattivo in partenza. Il duo spagnolo ha preceduto i due alfieri della Force India, Sergio Perez ed Esteban Ocon. Completa la top ten – e la giornata positiva della McLaren – Stoffel Vandoorne. Undicesimo è Kevin Magnussen, della Haas Racing, davanti a Daniil Kvyat, della Toro Rosso. Seguono Jolyon Palmer, della Renault, e il canadese della Williams, Lance Stroll. Fanalini di coda sono i due piloti della Sauber, Marcus Ericsson e Pascal Wehrlein.
La gara di Daniel Ricciardo è finita ancora prima di cominciare: il suo compagno di squadra, Verstappen, ha cercato di sopravanzarlo all’esterno, e lo ha toccato. I danni accusati dalla RB13 dell’australiano sono risultati troppo gravi, e Ricciardo si è fermato in mezzo alla pista, causando l’entrata in pista della Safety Car. Non è andata meglio a Romain Grosjean: una foratura lenta lo ha costretto a rientrare ai box anzitempo. Durante il pit stop, però, l’imprevisto: lo pneumatico posteriore destro non è stato fissato correttamente, e Grosjean è stato costretto ad accostare e a ritirarsi.
Out anche Paul Di Resta, chiamato a sostituire Massa alla Williams, e Nico Hulkenberg. Il tedesco della Renault, rovinato su Grosjean in curva 1, è scampato ad una penalità. I commissari, infatti, hanno deciso di non comminargli alcuna sanzione. Hulkenberg, poi, ha perso tantissimo tempo per una lungaggine nella sosta e si è ritirato ad un giro dalla fine.
La corsa minuto per minuto
15.42 Sebastian Vettel vince il Gran Premio di Ungheria!
15.41 Ritiro per Hulkenberg.
15.40 Mancano due giri.
15.38 Verstappen in pressing su Bottas.
15.35 La situazione davanti rimane fondamentalmente stazionaria a quattro giri dalla fine.
15.32 Hamilton ha perso un secondo su Raikkonen.
15.31 Ritiro per Di Resta.
15.29 Il trenino del podio virtuale composto da Vettel, Raikkonen ed Hamilton continua a procedere.
15.27 Per ora Raikkonen tiene botta. Mancano 12 giri.
15.24 Raikkonen è ad un secondo da Vettel; la stessa distanza separa il finlandese da Hamilton.
15.21 Inizia la fase delicata dei doppiaggi.
15.19 Mancano 18 giri, un'eternità.
15.17 Il povero Raikkonen è a sandwich tra Vettel, in difficoltà, e Hamilton, arrembante.
15.16 A Bottas promettono la restituzione della posizione, se si dovesse mantenere ai livelli di Hamilton.
15.16 C'è tensione anche in casa Mercedes, almeno da quanto traspare dal muretto.
15.14 Un supplizio per Marchionne e Ferrari. Raikkonen: "Non sono nella posizione più agevole". Come dargli torto?
15.11 Hamilton si trova a 1,8 secondi da Raikkonen. 1,2 secondi più avanti c'è Vettel. Mancano ancora molti giri.
15.09 Ha funzionato: Bottas lo ha lasciato passare.
15.09 Hamilton, silente per mezz'ora per problemi alla radio, si lancia in un'invettiva lunghissima per chiedere a Bottas di lasciare strada.
15.07 Pit stop fantozziano per Vandoorne, fermatosi troppo avanti.
15.05 Sosta - con penalità annessa - per Verstappen, rientrato in quinta posizione.
15.03 In tutto questo, il leader della corsa è Verstappen: vista la penalità, tenterà di allungare il più possibile il suo stint.
15.01 Bottas si farà da parte? Ne dubitiamo.
15.00 Raikkonen comincia - giustamente - ad essere impaziente: nel frattempo, a Vettel viene chiesto di evitare i cordoli.
14.59 Splendido Alonso su Sainz: la sesta posizione è sua.
14.58 Raikkonen, bloccato alle spalle di Vettel, rischia di diventare il ripieno di un pericoloso sandwich con i piloti Mercedes.
14.57 Hamilton al momento è in zona DRS con Bottas.
14.56 Alonso e Sainz vicinissimi in pitlane.
14.56 Bottas e Hamilton sono più veloci dei due piloti Ferrari al momento.
14.54 Hamilton si sta avvicinando a Bottas. Vettel e Raikkonen, invece, sono separati di un secondo.
14.52 Raikkonen ai box. gomme soft per il finlandese, rientrato di pochissimo alle spalle di Raikkonen.
14.50 Pit stop per Vettel: gomme soft per il tedesco, rientrato in terza posizione.
14.49 Hamilton ai box: gomme soft anche per lui: rientra dietro a Bottas.
14.47 Bottas ai box: gomme soft per il finlandese, rientrato in quinta posizione.
14.46 Ora anche Bottas guadgna qualcosa su Vettel.
14.46 Raikkonen si sta avvicinando a Vettel; Bottas, invece, non guadagna.
14.45 Hulkenberg si trova in zona DRS rispetto ad Ocon.
14.44 Grosjean sotto investigazione per unsafe release.
14.42 Problemi con la radio in casa Mercedes.
14.40 Vettel si lamenta del volante: pende a sinistra nel rettifilo.
14.39 Hulkenberg, undicesimo, si sta avvicinando ad Ocon.
14.37 Errore nel montare lo pneumatico posteriore destro di Grosjean: il francese accosta la vettura.
14.36 Sainz vuole essere lasciato in pace dal suo ingegnere.
14.35 Foratura lenta per Grosjean: rientra ai box, e monta gomme soft.
14.34 Il suo connazionale, Alonso, è alle sue spalle. In top ten anche Vandoorne, nono.
14.33 Buona finora la gara di Sainz, sesto.
14.31 Hulkenberg su Palmer per l'undicesima posizione.
14.30 Nessuna penalità per Sainz e Alonso.
14.29 Vettel, nel frattempo, sembra essere entrato in modalità gestione.
14.27 Il contatto tra Alonso e Sainz è sotto investigazione.
14.25 Hamilton, intanto, si trova ad 1,8 secondi da Verstappen e a oltre 12 secondi da Vettel.
14.24 Nessuna penalità per Hulkenberg.
14.23 Lo dimostra il gap accusato da Bottas dopo dodici giri: 8,3 secondi.
14.22 Ottimo passo gara della Ferrari, ed in particolare di Vettel.
14.18 Questi i primi dieci: Vettel, Raikkonen, Bottas, Verstappen, Hamilton, Sainz, Alonso, Perez, Vandoorne e Ocon.
14.16 Sotto investigazione anche Grosjean e Hulkenberg.
14.15 Dieci secondi di penalità per Verstappen.
14.13 Hamilton punta Verstappen all'esterno; non va.
14.12 Rientra la Safety Car.
14.10 Non è stato l'unico contatto nelle prime fasi: i replay restituiscono l'incontro ravvicinato tra Grosjean e Hulkenberg
14.08 Il contatto tra Verstappen e Ricciardo è sotto investigazione.
14.07 La gara di Daniel Ricciardo è finita ancora prima di cominciare: il suo compagno di squadra, Verstappen, ha cercato di sopravanzarlo all’esterno, e lo ha toccato. I danni accusati dalla RB13 dell’australiano sono risultati troppo gravi, e Ricciardo si è fermato in mezzo alla pista.
14.04 Ricciardo è fermo in mezzo alla pista. Safety Car.
14.03 Vettel e Raikkonen partono regolarmente: il finlandese si fa vedere, ma rimane alle spalle. Contatto in casa Red Bull, Ricciardo si gira. Hamilton quinto.
14.00 La tensione sale: al via il giro di formazione.
La prima fila dell'Hungaroring si veste di rosso: saranno Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen a scattare davanti a tutti nel Gran Premio di Ungheria, l'ultima gara prima delle vacanze estive. Una prova di forza, quella della Ferrari in qualifica, frutto dell'encomiabile lavoro dei tecnici, che, dopo qualche incertezza nella giornata di venerdì, hanno consegnato a Vettel e Raikkonen una monoposto competitiva e ben bilanciata, in grado, anche grazie al passo corto, di affrontare al meglio i cambi di direzione del tortuoso circuito magiaro, su cui è difficile sorpassare. Per questo la pole di Vettel vale oro: il tedesco ha la possibilità concreta di consolidare la propria leadership nel campionato, dopo il weekend difficile in Gran Bretagna.
Anche Raikkonen, dal canto suo, sarà sicuramente motivato a ben figurare: dopo il secondo posto sfuggito all'ultimo suo malgrado a Silverstone, il finlandese cercherà di ottenere un altro risultato solido. Ieri Raikkonen è apparso deluso del fatto di non aver colto la pole position: un segnale positivo, questo, che dimostra che la voglia di combattere non è sopita nell'animo del campione del mondo 2007. Raikkonen, poi, potrebbe essere una pedina molto importante per la Rossa, arginando attacchi alla leadership di Vettel che potrebbero arrivare dai due piloti della Mercedes, che occuperanno la seconda fila. Una doppietta Ferrari sarebbe molto importante, anche in ottica costruttori, campionato in cui la scuderia di Brackley comincia ad allungare.
Il fatto che l'Hungaroring non esaltasse il passo lungo della Mercedes W08 era ampiamente preventivabile alla vigilia, ma i problemi nel trovare l'assetto giusto hanno reso la "diva" piuttosto capricciosa. Lewis Hamilton, vero e proprio specialista dell'Hungaroring, con cinque vittorie in carriera all'attivo, ha faticato non poco a cogliere un giro pulito in qualifica. Il quarto posto di ieri rappresenta una vera e propria débâcle nel giorno in cui l'inglese avrebbe potuto raggiungere Michael Schumacher in vetta alla classifica dei polemen più prolifici di tutti i tempi. Hamilton si è mostrato scettico circa le possibilità di battere la Ferrari in gara, ma cercherà comunque di portare a termine la missione, per tentare l'assalto alla leadership mondiale di Vettel.
Accanto a lui scatterà il suo compagno di squadra, Valtteri Bottas, capace di batterlo in qualifica, conquistando la terza posizione. Certo è che, oltre a volgere lo sguardo verso i piloti della Ferrari, Bottas e Hamilton dovranno anche guardarsi le spalle, visto che la terza fila sarà occupata da due clienti scomodi, Max Verstappen e Daniel Ricciardo. Dopo un venerdì da protagonista, Ricciardo nelle FP3 ha accusato un problema idraulico che certamente non lo ha favorito in qualifica. Sebbene la competitività della RB13 sia stata ridimensionata rispetto alla prima giornata di prove libere, Verstappen e Ricciardo hanno il talento e la grinta per intraprendere la strada del podio.
Il vero protagonista della giornata di ieri, però, è stato Paul Di Resta: il pilota scozzese, la cui ultima partecipazione ad un weekend di gara risaliva addirittura al GP del Brasile del 2013, si è ritrovato nel giro di meno di due ore al volante della Williams FW40 di Felipe Massa, vittima di un virus intestinale. Nonostante avesse percorso solo pochissime tornate alla guida di una vettura ibrida, la FW36 del 2014, e non avesse mai provato la monoposto di quest'anno, Di Resta in qualifica è stato capace di portarsi a soli 7 decimi da Stroll nell'arco di soli otto giri. Una prestazione sicuramente degna di nota, che gli ha regalato la soddisfazione di non partire dall'ultima posizione: Di Resta, infatti, ha fatto meglio di Marcus Ericsson. Un risultato, questo, che la dice lunga su entrambi.
La gara prenderà il via alle 14.00 italiane.