F1, Gp Ungheria 2016: Raikkonen, che grinta

F1, Gp Ungheria 2016: Raikkonen, che grinta
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Prova convincente, quella in Ungheria, per Kimi Raikkonen, protagonista di un duello fra generazioni con Verstappen
24 luglio 2016

BUDAPEST – Un quarto e un sesto posto e qualcuno lo considera un bilancio positivo per la Ferrari. L’anno scorso vinsero stavolta si sono presi 30 secondi di distacco. Eppure qualcosa di buono c’è, secondo Maurizio Arrivabene, responsabile della GES Ferrari, il problema resta la qualifica: “Sì perché di fatto perdiamo un giorno, il venerdì, per affinare gli assetti e poi il sabato accumuliamo un giorno di ritardo, quando ci svegliamo la domenica siamo ormai dietro e fatichiamo a venirne fuori, migliorare la qualifica è fondamentale, per cui partendo davanti cambiano le cose. In Ungheria è stata una qualifica particolare, al limite del ridicolo, per cui le condizioni eccezionali, la pioggia, se fossimo nel deserto del Gobi potrei comprenderle, qua un po’ meno. In ogni caso questo è quanto. Kimi oggi ha fatto una gara eccezionale, io resto dell’idea che Verstappen abbia cambiato traiettoria due volte, i commissari hanno detto una, per cui devo accettare le loro decisioni, ma Kimi ha corso davvero bene”. E infatti, visto che Vettel e Raikkonen sono finiti dietro alle Red Bull di Ricciardo e Verstappen, l’impressione è che si debbano fare i conti con loro invece che con le Mercedes che ormai se ne sono andate “Devo guardare avanti, non posso guardarmi attorno, se Mercedes sono più veloci e sono primi devo concentrarmi su loro per raggiungerli e superarli”.

Infatti a furia di guardare le Mercedes non si sono accorti che erano arrivate le Red Bull… In Ungheria, però, Raikkonen ha corso davvero con grinta. Si è ritrovato per la terza volta nella stagione dietro a Verstappen e dopo aver perso il GP in Spagna, punti in un altro GP, stavolta Kimi ci ha messo grinta e orgoglio. Era più veloce sul giro ma l’olandesino ha chiuso di brutto tutti i varchi, al punto che a 5 giri dalla fine si sono pure toccati, con Kimi che ha rovinato l’ala anteriore. E’ stato un duello fra generazioni, il vecchio e il giovane, esperienza contro grinta, per quanto Raikkonen abbia dormito in altre occasioni, partire 14, e arrivare a ridosso dei primi, recuperando pure su Vettel, è stata una bella dimostrazione. Stavolta nulla da criticare, quando merita merita e scuse non ce ne sono. Le carenze sono tutte nella macchina, specie in uscita di curva, anche con 13 km/h in più di velocità, in Ungheria non si passa e la quinta posizione (parliamo di un duello di retrovia, mica di una vittoria) era a portata di mano. Avrebbe potuto mollare invece non lo ha fatto, perché è scattata la molla dell’orgoglio, del campione del mondo che ha un rigurcito.

Per quanto Raikkonen abbia dormito in altre occasioni, partire 14, e arrivare a ridosso dei primi, recuperando pure su Vettel, è stata una bella dimostrazione. Stavolta nulla da criticare, quando merita merita e scuse non ce ne sono

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Quindi Raikkonen in gara sa ancora tirare fuori qualcosa. Vettel, per contro, ha patito Ricciardo che aveva pure le gomme al limite e non era irresistibile. Ma in fondo, passare a Budapest, come dice Alesi “E’ come fare una gara di off shore in un bicchiere d’acqua”. Su altre piste e altri spazi, sarebbe finita diversamente. Piuttosto, tutta questa attenzione alle qualifiche, alle polemiche e al resto distoglie l’attenzione al punto cruciale: che farà Allison? Il Dt della rossa viene dato per partente, con un progetto in corso d’opera significa partire in ritardo fra un anno. Un disastro. “Abbiamo tante persone che lavorano in squadra, gente eccezionale, stiamo capendo come impostare e definire la macchina del prossimo anno – dice Arrivabene – abbiamo bisogno di un gran motore e ci stiamo arrivando, oltre a una gran macchina, che stiamo definendo”. Già, ma fatta da chi?

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