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Non si può certo dire che le emozioni siano mancate nel Gran Premio d'Ungheria andato in scena questo pomeriggio: partenze brucianti, duelli mozzafiato, contatti di gara e l'entrata in pista della Safety Car hanno reso l'ultimo appuntamento del calendario prima della pausa estiva decisamente avvincente.
A vincere è stato l'alfiere della Ferrari, Sebastian Vettel, che con il quarantunesimo successo in carriera ha raggiunto Ayrton Senna nella classifica dei piloti più vincenti di tutti i tempi. Il tedesco, autore di una fantastica partenza, ha poi gestito la corsa in maniera magistrale, anche dopo l'entrata in pista della Safety Car causata dall'incidente di Hulkenberg. Inevitabile, però, che la gioia per una vittoria meritatissima si mescoli alla tristezza dovuta alla tragica perdita di Jules Bianchi, una ferita ancora aperta, a poco più di una settimana dalla scomparsa del pilota nizzardo.
Ciò che traspare dalle parole di Vettel, ma anche dalle dichiarazioni degli altri due piloti a podio oggi, Daniil Kvyat e Daniel Ricciardo, è la ferma volontà di voler ricordare e onorare la memoria di Bianchi combattendo come leoni in pista, come avrebbe fatto lo stesso Jules, grandissimo lottatore sia al volante che nella sua battaglia - purtroppo vana - per la vita. E non sembra un caso, quindi, che oggi gli appassionati abbiano assistito ad una delle corse più movimentate dell'anno.
Quello di oggi è un podio inedito: assenti i due alfieri di casa Mercedes, decisamente sottotono oggi, ritornano alla gloria i due piloti della Red Bull, Kvyat e Ricciardo. Se l'australiano mancava da molto sul podio, il russo vi approda per la prima volta in carriera. Che sia la svolta di una stagione nera per la scuderia di Milton Keynes?
Le dichiarazioni a caldo dei protagonisti della gara
Sebastian Vettel, P1: «È stata una giornata incredibile, e questa vittoria è per Jules. È stata una settimana dura; per tutti noi è stato molto difficile tornare in pista. Il mio successo di oggi lo dedico a lui. Tutti noi in Ferrari, e anche i tifosi della Rossa sappiamo che Jules prima o poi sarebbe entrato a far parte del nostro team, della nostra famiglia. Credo che sia naturale dedicare la mia vittoria a lui ed ai suoi cari. Trovare le parole giuste per descrivere una giornata come quella di oggi è difficile».
«È fantastico e crudele allo stesso tempo sperimentare gli alti e bassi di questo sport. Credo che martedì (il giorno del funerale di Bianchi, ndr) sia stato uno dei giorni più tristi della mia vita, e invece oggi ho vissuto emozioni completamente opposte. Penso che tutti abbiamo corso con il cuore quest’oggi, dando il massimo come Jules avrebbe voluto che facessimo. Questo era il modo in cui lui correva, anche se aveva a disposizione una vettura che impediva al pubblico di vedere quello di cui era capace. Era un lottatore, e oggi abbiamo lottato per lui».
«Parlando della gara, l’entrata in pista della Safety Car non è stato certo l’ideale, ma ha reso certamente la gara molto più interessante. La mia partenza è stata ottima, e trovarmi subito in prima posizione è stato fantastico. La macchina non era facile da interpretare, ma veloce, e il nostro passo gara è stato estremamente competitivo».
«Devo ringraziare il team per il lavoro profuso durante il weekend per migliorare la monoposto. Tutto è andato alla perfezione oggi, e nonostante la Safety Car, siamo riusciti a vincere. Una volta finito il regime di Safety Car, sapevo che ci sarebbero state macchine in pista con le option fresche, come le due Red Bull. Avevamo però un buon passo anche con le prime, e siamo riusciti a guadagnare un po’ di vantaggio».
Daniil Kvyat, P2: «È stata una stagione difficile sinora, e anche questa gara è stata decisamente impegnativa. Credo che questo podio sia meritato, e voglio dedicarlo a Jules Bianchi e alla sua famiglia. Abbiamo perso un ragazzo molto in gamba ed un gran pilota, ed il mio pensiero va a lui in questo momento. Sono molto emozionato, è la mia prima volta sul podio in Formula 1. Ad un certo punto, pensavo che la mia gara fosse finita: ho spiattellato una gomma a causa di un bloccaggio e non riuscivo nemmeno a stare in pista. Ma ho continuato a spingere e non ho desistito. Per la prima volta nella mia carriera, oggi ho capito cosa significa non mollare mai».
Daniel Ricciardo, P3: «È stata una gara pazzesca. Nelle primissime fasi della corsa ho avuto un contatto e pensavo che la monoposto si fosse parecchio danneggiata. Poi ce n’è stato un altro con Lewis, alla ripartenza. Quest’oggi ho dato tutto in pista, ci ho messo il cuore, e l’ho fatto per Jules. Dedico questa gara a lui, e sono molto grato di essere sul podio. Questo terzo posto per me è come una vittoria; è stata una stagione molto difficile, e non coglievo un risultato del genere da tanto tempo».
«Ho messo tutta la mia forza oggi, e ho tratto forza da Jules, e devo il podio a lui. Per quanto riguarda invece l’incidente con Rosberg, ero convinto di poter vincere la gara se avessi passato Nico, per cui ho cercato di sopravanzarlo, ma lui ha tagliato la traiettoria in uscita e mi ha affiancato. Non avevo abbastanza spazio, l’ho toccato, lui ha forato e io ho danneggiato l’ala. È una delusione, perché ho perso l’occasione di vincere, ma volevo superarlo a tutti i costi».