F1, Gp Ungheria 2015: pienone a Budapest, ma tribune vuote

F1, Gp Ungheria 2015: pienone a Budapest, ma tribune vuote
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Nonostante la massiccia affluenza di turisti a Budapest in questo periodo dell'anno, le tribune dell'Hungaroring sono desolantemente vuote. Il paddock, invece, è decisamente movimentato... | <i>P. Ciccarone, Budapest</i>
25 luglio 2015

Punti chiave

Tanta gente a Budapest, poca in tribuna

I primi due giorni del GP hanno mostrato le tribune desolatamente vuote eppure in centro a Budapest era pieno di gente, gli alberghi tutti pieni e senza posti letto, i ristoranti nella via centrale e lungo il Danubio stracolmi al punto che si faticava a mangiare alle 23!

 

I costi sono saliti da paura, anche perché la politica degli ungheresi è chiara: col fiorino che non vale nulla (300 per 1 euro) il turista viene visto come un pollo da spennare e quindi le tariffe in euro sono salite alle stelle, eppure la città affascina, la storia i monumenti e il clima aiutano, una volta il turismo qui era portato dalla F.1 e dopo 30 anni ora le cose sono cambiate, la gente ci arriva con voli low cost ma gli hotel, dai  stelle ai top (con tariffe da 800 euro 1000 a notte) sono completi.

 

Stranamente quella che era la città del sesso (con star come Rocco Siffredi che hanno qui la loro sede produttiva cinematografica) i locali erano senza la solita ressa agli ingressi e i butta dentro faticavano per strada a trovare clienti. I turisti ora sono famiglie o giovani studenti tedeschi, spagnoli e tantissimi russi con qualche italiano che non manca mai.

 

I ristoranti italiani, come il Terzo Cerchio, sempre pieni ma carissimi, altri come da Pippo o Fausto o la Trattoria Toscana con un turn over da paura e tantissime e bellissime donne da tutte le parti. Il centro storico reso come isola pedonale, una ruota panoramica altissima in pieno centro, il giardino d’inverno della Principessa Sissi con tanto di pedalò da noleggiare sul laghetto e tanto altro ancora. Il fascino AustroUngarico resiste, quello della F.1, 30 anni dopo, no…

 

Senza pass.. si passa

Bellissima scenetta agli ingressi del paddock a Budapest. Franco Galli, noto volto brianzolo delle competizioni anni 60 e 70, amico di Bernie Ecclestone, si presenta al cancello del paddock ma il pass gli viene rifiutato dalla macchinetta. Franco non parla inglese e la ragazza lo parla a malapena ma “Galet” come lo conoscono gli amici a Monza, non molla, in perfetto dialetto brianzolo spiega alla fanciulla: “Ui ti, ven insema a mi che gal dis mi al Bernie che el laur qui al va no”. Tu vieni con me che lo spiego io a Bernie che questo pass non funziona.

 

Non ci crederete, la ragazza ha accompagnato Galli nell’ufficio FOM da dove il mitico monzese è uscito con un pass valevole per tutte le aree. Il suo segreto?

I primi due giorni del GP hanno mostrato le tribune desolatamente vuote eppure in centro a Budapest era pieno di gente

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Qualche anno fa, tanti anni fa, aveva minacciato Ecclestone di inondare Monza di biglietti falsi gettandoli dall’aereo e di pass taroccati se gli avesse impedito l’accesso.

 

Da quel momento Bernie ha detto “Ok, dimmi quando vieni prendi il tuo pass per sempre e non rompere più i cogl … alla gente”. Galli opera nel settore dell’arredamento e le sue creazioni sono state acquistate anche da team come Ferrari e Williams, ma ha anche corso in auto in F.3. Uno di quei personaggi da raccontare nelle sere di inverno…

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