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Era noto a tutti che Hamilton sarebbe “tornato” e così puntualmente è stato: l’inglese nella seconda prova disputata in Austria ha dominato in lungo e in largo, impartendo l’ennesima lezione di guida sul bagnato il sabato e conducendo la gara senza mai concedere qualcosa agli avversari, nemmeno la speranza. Certo, la macchina è l’ennesimo missile, ma anche il pilota non è da meno. Voto 10, verso il 7° titolo.
Alle sue spalle, Bottas ha badato soprattutto a limitare i danni dopo una qualifica così così, ma anche se fosse partito accanto all’inglese è difficile immaginarlo combattere ruota a ruota con il compagno di squadra. Nel dubbio voto 7,5, perché con questa monoposto il 2° posto è poco più del minimo sindacale.
In proporzione ci ha fatto divertire di più Verstappen, soprattutto per come ha tentato di resistere al sorpasso di Bottas, ma la verità è che la Red Bull non vale ancora la Mercedes e così anche per il talento purissimo olandese provare a vincere il mondiale sembra una missione impossibile al momento. Tocca allora accontentarsi, aspettando l’occasione buona. Almeno la classifica si è mossa. Voto 8,5, perché ci ha provato comunque.
Primi punti dell’anno anche per Albon, che però stavolta ha convinto meno di altre gare: intendiamoci, il thailandese non ha sbagliato niente, però davanti Verstappen rimane irraggiungibile e dietro nessuno era in grado seriamente di impensierirlo. Insomma, niente per cui esaltarsi troppo. Voto 7,5.
Ci siamo tutti esaltati invece per l’ennesima impresa di Norris, un pilota per il quale si fa una gran fatica a non tifare. Certo, il venerdì commette un peccato di distrazione che paga con l’arretramento in griglia al sabato, quando tra l’altro la qualifica non va già di suo proprio benissimo, ma in gara l’inglese lotta e risale dalle retrovie, strappando ben tre posizioni negli ultimissimi giri. Lo scorso anno Norris era spesso velocissimo in qualifica, salvo perdere il ritmo in gara: quest’anno invece quello che era il suo punto debole dopo appena due gran premi sembra essere già diventato il suo punto di forza. Voto 8,5, applausi.
E applausi veri li merita anche Perez, capace di una bellissima rimonta fin quasi al 4° posto se non fosse per il contatto con Albon che gli danneggia il musetto costringendolo nel finale a due giri al rallentatore. Il messicano ha perso così qualche punticino, ma l’impresa rimane, e pazienza se sotto il sedere ha la Mercedes dell’anno scorso: per fare certe gare servono comunque piede destro, intelligenza e cuore, tutte cose che al messicano non mancano. Voto 8, sarà per la prossima volta.
Alle sue spalle Stroll, che a vederlo in Austria non sembrava nemmeno un pilota con una valigia piena di soldi: per tutta la gara lotta in zona punti, senza mai una sbavatura, e nel finale riesce ad avere la meglio su Ricciardo, seppure con una manovra a nostro parere un po’ al limite. Il confronto con Perez, partito ben più indietro di lui in griglia, rimane però impietoso. Voto 7, una gara comunque positiva.
Avrebbe meritato di più invece Ricciardo, che ha passato buona parte della gara a guardarsi negli specchietti, resistendo in tutti i modi alle “pantere rosa”. Vederlo lottare così per un 8° posto provoca tristezza e ammirazione in egual misura: gli auguriamo che il prossimo anno vada meglio, nel frattempo voto 8 perché più di così non si poteva chiedergli.
Solo 9° Sainz, dopo una qualifica strepitosa e una prima parte di gara di qualità, finché ai box qualcosa non è andato storto. Stavolta quindi non è colpa sua se Norris gli ha rubato la scena, però forse è il caso di farsi benedire, anche e soprattutto considerando dove sarà il prossimo anno. Voto 8 sulla fiducia.
Chiude la zona punti Kvyat, rinvenuto soprattutto sulla distanza, dopo una qualifica così così. Anche questo però è mestiere e in AlphaTauri possono festeggiare due arrivi a punti su due gare.
Fuori dai punti troviamo le Williams e tutte le monoposto motorizzate Ferrari, e anche questo non è un bel segnale. Siamo al 2° gran premio dell’anno ma a Maranello anche i sassi hanno già capito che sarà un anno di passione, anzi diamo pure per scontato che sarà un anno perso. Il dubbio è se e in che misura sarà perso anche il 2021, considerando il blocco allo sviluppo concordato per il prossimo anno. Insomma, come fare un disastro nel momento peggiore possibile nella storia della F1. E siccome i guai non vengono mai soli, stavolta pure Leclerc ha fatto una cavolata bella grossa: per lui voto 4 (per equità con il giudizio assegnato a Vettel sette giorni fa), con l’aggravante di aver silurato il compagno di squadra, anche se il modo in cui si è scusato e ha ammesso le proprie colpe a fine gara ci fa voler bene sempre e a prescindere al monegasco. Passiamo oltre che è meglio.
Hamilton 10
Verstappen 8,5
Norris 8,5
Perez 8
Ricciardo 8
Sainz 8
Bottas 7,5
Albon 7,5
Stroll 7
Leclerc 4