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Il secondo round al Red Bull Ring va alla Mercedes: ad aggiudicarsi il Gran Premio della Stiria, seconda prova del mondiale 2020 di Formula 1, è stato Lewis Hamilton. Quella in Austria è l’ottantacinquesima vittoria in carriera e la prima stagionale per l’inglese. Hamilton ha dominato senza sudare l’intera corsa dopo un ottimo spunto in partenza. Tanto è bastato non solo per evitare drammi a livello di affidabilità, ma anche per tenersi alle spalle il compagno di squadra Valtteri Bottas, meno incisivo rispetto a sette giorni fa dopo essere stato pesantemente ridimensionato in qualifica sul bagnato ieri, e Max Verstappen, che ha cercato in tutti i modi di tenersi dietro il finlandese a fine gara, senza riuscirvi.
Ma la nota dolente della giornata è nuovamente la Ferrari, che incassa addirittura un doppio ritiro. Merito, si fa per dire, dell’eccessiva foga di Charles Leclerc, che è arrivato quasi subito al contatto con Sebastian Vettel dopo una manovra kamikaze costata carissimo ad entrambi. Troppo ingenti i danni per proseguire. E allora resta – ci possiamo immaginare - un briefing di fuoco a porte chiuse, diretta conseguenza di una legittima volontà da parte di Leclerc di farsi strada, espressa però nel peggiore dei modi. E peggio di così non poteva davvero andare.
Hamilton ha preso subito la testa della corsa in partenza, mentre alle sue spalle Verstappen e Sainz hanno battagliato per la seconda posizione. Ad avere la meglio è stato l’olandese, che si è installato dietro ad Hamilton mentre molto più indietro si scatenava il dramma. È stato subito patatrac in casa Ferrari, perché Vettel e Leclerc sono venuti in contatto. Leclerc, nel tentativo di risalire la china nelle primissime fasi della gara, ha urtato il compagno di squadra. Leclerc è finito sul cordolo ed è rimbalzato contro l'ala posteriore di Vettel. In sintesi, un disastro.
Se i danni ingentissimi all’ala posteriore di Vettel facevano già presagire il ritiro prontamente arrivato, anche i meno evidenti guai al fondo piatto di Leclerc hanno estromesso dalla corsa anche il monegasco. Un doppio zero pesantissimo per la scuderia di Maranello, che sembra aver toccato il fondo del baratro. Dopo la fine del regime di Safety Car causato dalle due Ferrari, Sainz, con una McLaren ridimensionata sul passo gara, si è visto superare sia da Bottas che da Albon. Più avanti, Verstappen ha cercato in tutti i modi di non perdere il contatto con Hamilton, tenendo un ritmo incessante.
È stata invece una prima fase di gara bruciante quella delle due Racing Point di Perez e Stroll: partiti indietro, si sono fatti strada a suon di sorpassi approdando in zona punti dopo una quindicina di giri. Ma tanta foga ha surriscaldato parecchio i freni. Stroll ha prontamente passato Gasly, mentre si scatenava una bagarre per la sesta posizione tra Ocon e Ricciardo: l’australiano via radio ha detto di avere più passo rispetto al compagno, ma il francese gli ha chiuso la porta. È durata poco: Ricciardo ha obliterato Ocon, issandosi in sesta posizione.
Verstappen, dal canto suo, ha visto Hamilton prendere terreno. E, più che avanti, ha dovuto guardare nello specchietto, con la monoposto di Bottas che si faceva più grande. Il finlandese, incitato a spingere dal suo ingegnere di pista, ha alzato il ritmo. Verstappen ha effettuato la sua sosta al termine del giro numero 25, scegliendo le medie per il suo secondo stint. Dopo un pitstop velocissimo, Verstappen è rientrato in pista in terza posizione, e si è prontamente prodotto in un out lap da urlo. Ma il ritmo successivo non è stato memorabile. Dopo due tornate, è stata la volta di Hamilton, rientrato alle spalle di Bottas, ma davanti a Verstappen, dopo aver montato le gialle.
Mentre il valzer delle soste continuava, Bottas ha allungato vistosamente il suo stint. Il finlandese ha montato le gialle al termine del giro numero 33, rientrando in terza posizione, ad otto secondi da Verstappen. Una strategia non felicissima da parte della Mercedes, almeno visto il distacco rimediato nei confronti dell’olandese. Ma una scelta che poi rivelatasi corretta. Non ha avuto molta fortuna Sainz: attardato da un lungo pit stop, è scivolato in dodicesima posizione. Sainz ha cercato così di farsi strada, rientrando in zona punti. Si è dovuto però arrendere di fronte a Perez, che, dopo la sua sosta, ha avuto ragione di lui all’esterno in curva 6. Decisamente più avanti, Hamilton si è messo in modalità gestione della gara, facendo solo quanto bastava per tenersi alle spalle Verstappen. Un ottimo modo per evitare problemi di affidabilità.
A tenere banco di lì a poco sono stati però i due piloti di casa Racing Point, con Perez capace di avere ragione del suo compagno di squadra nonostante una buona difesa da parte del canadese. Ma alla fine ha prevalso quel volpone del messicano, partito ben più indietro rispetto a Stroll. E Perez, non pago, si è anche sbarazzato di Ricciardo, balzando in quinta posizione. Perez, scatenatissimo, si è lanciato all’inseguimento di Albon. Questo mentre Stroll penava alle spalle di Ricciardo, cercando in tutti modi di avere ragione dell’australiano.
Arrivato alle calcagna di Albon, Perez è stato attardato da alcuni doppiaggi, in particolare quello su Russell. Questo mentre, molto più avanti, Bottas si avvicinava a Verstappen, penalizzato dal danneggiamento dell’ala anteriore della sua RB16 al passaggio su un cordolo. E Bottas ha continuato a guadagnare terreno su Verstappen, quando mancavano meno di dieci giri al termine della corsa. Bottas ha cercato di passare Verstappen nel corso del giro numero 66, ma Verstappen gli ha prontamente – e sapientemente – restituito la pariglia. Ma tanto manico non è servito poco dopo, visto che Bottas non si è fatto beffare nuovamente da Verstappen. A fine gara, spazio per un contatto tra Perez e Albon, con il messicano che ha danneggiato l’ala anteriore. Ad approfittarne è stato Norris, che ha passato al fotofinish Stroll e Perez.
Quarta posizione per Alexander Albon, della Red Bull, davanti a Lando Norris, della McLaren, e ad un ottimo Sergio Perez, autore di una splendida rimonta dal fondo dello schieramento con la sua RP20. Perez si è lasciato alle spalle il compagno di squadra, Lance Stroll, e l’australiano della Renault, Daniel Ricciardo. Nono è Carlos Sainz. Completa la top ten Daniil Kvyat, dell’Alpha Tauri. Undicesimo è Kimi Raikkonen, dell’Alfa Romeo Racing, davanti ai due alfieri della Haas, Romain Grosjean e Kevin Magnussen, e al vicino di box, Antonio Giovinazzi. Seguono. Gara compromessa per Pierre Gasly: il francese dell’Alpha Tauri è quindicesimo, davanti alle Williams di George Russell e Nicholas Latifi. Ritiro, oltre alle due Ferrari, anche per Esteban Ocon, della Renault, fermato da un problema tecnico dopo 26 giri.
La corsa minuto per minuto
16.36 Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Stiria!
16.35 Stroll passa finalmente Ricciardo.
16.34 Contatto tra Perez e Albon. Ala anteriore rotta per Perez.
16.33 Sosta per Verstappen: rosse per tentare il giro veloce.
16.33 Stroll di foga su Ricciardo, ma non ci riesce.
16.31 E ora Bottas lo passa.
16.31 Bottas ci prova, ma Verstappen chiude la porta.
16.29 Bottas in zona DRS.
16.28 Bottas ad 1,6 secondi da Verstappen.
16.26 Perez è nuovamente autore del giro più veloce.
16.24 Bottas si avvicina pericolosamente a Verstappen: si trova ora a 2,8 secondi.
16.23 Verstappen ha danneggiato l'ala anteriore sui cordoli. Bottas è a 4 secondi.
16.22 Perez si riavvicina ad Albon dopo i doppiaggi.
16.20 Perez arrabbiatissimo con Russell, che non gli ha subito lasciato strada in fase di doppiaggio.
16.18 Perez è molto vicino ad Albon.
16.16 Stroll sta ancora penando alle spalle di Ricciardo. Ce la farà a passarlo?
16.15 Problemi per Bottas.
16.13 Giro più veloce per Perez.
16.11 Stroll vicinissimo a Ricciardo.
16.10 Perez su Ricciardo.
16.08 Perez, non pago, sta tallonando Ricciardo.
16.06 Botte da orbi tra Perez e Stroll: ha la meglio il messicano.
16.04 Per ora situazione stazionaria davanti. Bene Ricciardo, quinto dopo la sua sosta.
16.02 Guardando più avanti, Verstappen si trova a 4,9 secondi da Hamilton. Bottas è staccato di 6,8 secondi dall'olandese.
16.01 Sosta anche per Norris: gomme medie per lui. L'inglese è decimo.
16.00 Sainz ci prova su Perez: non va.
15.59 Sainz su Giovinazzi per la nona posizione. Perez monta le gialle: rientra dietro al compagno di squadra.
15.58 Si ferma ora Ricciardo: monta le rosse, e rientra in settima posizione.
15.57 Nelle posizioni nobili non si sono fermati Ricciardo, Perez e Norris. Stroll su Giovinazzi.
15.56 Rientra anche Albon: gomme medie per lui. Si trova in settima posizione.
15.55 Bagarre tra Stroll, Sainz e Grosjean: ha la meglio il primo.
15.55 Sosta per Bottas: medie per lui, rientrato alle spalle di Verstappen.
15.54 Sosta anche per Stroll: dopo aver montato le medie, è undicesimo.
15.52 Sainz, dopo aver montato le soft, è tredicesimo.
15.51 Bottas non si è ancora fermato per la sua sosta. Resta al comando della corsa.
15.49 Leclerc fa sapere di essersi scusato con Vettel. Si dice deluso della sua condotta.
15.49 Giro più veloce per Hamilton. Bottas resta in pista.
15.47 Verstappen non si capacita del fatto che lo abbiano fatto fermare.
15.46 Sosta per Hamilton: gomme medie per lui. Rientra in seconda posizione.
15.45 Si ritira Ocon.
15.45 Hamilton e Bottas restano fuori.
15.43 Sosta per Verstappen: gomme medie per l'olandese, rientrato in terza posizione.
15.41 Più che ad Hamilton, Verstappen comincia a doversi guardare da Bottas, spinto dal suo ingegnere di pista.
15.39 Verstappen, nel frattempo, ha perso terreno su Hamilton: tra loro ci sono 5,3 secondi.
15.37 Ricciardo su Ocon per la sesta posizione.
15.36 Stroll su Gasly.
15.34 Bagarre tra Ricciardo e Ocon. Per ora resta davanti il francese.
15.32 Stroll è in pressing su Gasly.
15.30 Surriscaldamento dei freni in casa Racing Point: Stroll e Perez sono entrambi in zona punti.
15.29 Raikkonen su Magnussen per la quindicesima posizione. Giovinazzi è invece tredicesimo.
15.27 Hamilton al momento gode di un vantaggio di 2,5 secondi su Verstappen.
15.25 Perez arrembantissimo è in lotta con Norris per la decima posizione.
15.24 Sainz passato anche da Albon.
15.23 Nessuna investigazione per il bailamme in casa Ferrari.
15.21 Bottas su Sainz per la terza posizione.
15.20 Box per Leclerc: è ritiro.
15.20 Latifi va per ghiaia. Leclerc in fortissima difficoltà.
15.19 Norris su Stroll.
15.19 Ripartenza senza grossi drammi.
15.18 Rientra la Safety Car.
15.17 Dal replay, Leclerc dopo il primo contatto è finito sul cordolo ed è rimbalzato contro l'ala posteriore di Vettel. In sintesi, un disastro.
15.16 Ed è ritiro per Vettel.
15.16 Leclerc ha cercato di infilarsi nella mischia, ed è arrivato al contatto con Vettel. Doppia sosta in casa Ferrari, ma Vettel rimane fermo.
15.15 Safety Car in pista.
15.14 Danno sulla macchina di Vettel, ma anche su quella di Leclerc.
15.13 Contatto tra le due Ferrari.
15.12 Hamilton prende la testa della corsa in partenza. Sainz ci prova su Verstappen, ma l'olandese resta in seconda posizione.
15.10 La tensione sale: al via il giro di formazione.
14.29 Arriva un'altra penalità: Romain Grosjean scatterà dalla pitlane per una violazione del regime del parc fermé da parte della Haas. Sarebbe comunque partito penultimo, davanti ad Antonio Giovinazzi, cui è stata comminata una sanzione di cinque posizioni in griglia per la sostituzione del cambio sulla propria C39.
La pioggia ieri ha cercato di rubare la scena al Red Bull Ring: i torrenziali acquazzoni che hanno interessato la zona del tracciato a partire dal mattino hanno rischiato di impedire ai piloti di scendere in pista per le qualifiche del Gran Premio della Stiria 2020 di Formula 1. Così non è stato: dopo un'attesa di quasi un'ora rispetto al programma, una temporanea tregua ha permesso alle monoposto di scendere in pista, calzando le gomme full wet. E da lì il meteo si è visto relegato a fare da tappezzeria: le difficili condizioni del tracciato hanno esaltato la fierezza e le doti di guida dei due maghi della pioggia, Lewis Hamilton e Max Verstappen. Nella Q3 si è consumato un duello a colpi di giri veloci tra i due capitani coraggiosi, che hanno navigato sul mare d'acqua del Red Bull Ring senza risparmiarsi.
Alla fine ad avere la meglio è stato Hamilton, forte di una W11 apparsa immacolata anche quando le condizioni della pista sembravano più adatte ad un motoscafo rispetto ad una monoposto di F1. Che la coppia Hamilton-Mercedes sia praticamente imbattibile sotto la pioggia non è una novità, visto che l'inglese ha dominato le ultime qualifiche in queste condizioni. Ma ieri Hamilton ha dovuto buttare il cuore oltre l'ostacolo, perché Verstappen, praticamente indemoniato, ha cercato di avere ragione della RB16, torello indomito sul bagnato. Anche se l'olandese non si fosse girato nell'ultimo tentativo, molto probabilmente non avremmo visto una prima fila invertita. Ma oggi, sull'asciutto, lo spettacolo sarà in ogni caso assicurato, con quei due accanto al via.
E Verstappen sarà certamente in cerca di rivalsa, dopo lo zero della scorsa settimana sulla pista sulla quale era reduce da due vittorie consecutive. Ad incoraggiare l'olandese nella sua lotta per la vittoria penserà il convincente passo gara mostrato con le medie nelle prove libere del venerdì. Ma ad essere fondamentale sarà l'affidabilità, punto chiave per entrambi i top team. La Mercedes sembra aver trovato una soluzione ai problemi legati ai sensori del cambio, ma dovrà comunque avere un occhio di riguardo per evitare il surriscaldamento di componenti vitali come la power unit, specie visti i ritiri delle vetture clienti sette giorni fa. Ma lo stesso Verstappen è reduce da un ko tecnico.
Pronto ad approfittare di eventuali defaillance dei piloti di testa è Carlos Sainz, splendido terzo sotto la pioggia della Stiria in qualifica. Il miglior risultato in carriera al sabato per il futuro Cavallino Rampante, che ha risposto così prontamente al podio del compagno di squadra Lando Norris. L'inglese vive invece un weekend in salita, non solo con la penalità di tre posizioni comminatagli venerdi, ma anche per via di problemi fisici alla schiena che gli stanno facendo vedere i sorci verdi. Nella top ten c'è spazio anche per due Renault e una Alpha Tauri, quella di Pierre Gasly; ma di Ferrari ce n'è una sola. Sebastian Vettel ha agguantato all'ultimo un posto nei primi dieci, accusando un ritardo mostruoso dal poleman Hamilton: 2,4 secondi.
La Ferrari ha annaspato sul bagnato, cercando disperatamente di rimanere a galla. L'assetto votato completamente all'asciutto in vista della gara di oggi non ha aiutato, ma è inutile girarci intorno: nella SF1000 c'è qualcosa di profondamente sbagliato. Anche sotto la pioggia torrenziale, che rende il carico aerodinamico meno rilevante, la monoposto della Rossa ha toppato. Al netto del deficit del motore, sono da sospettare problemi a livello di telaio. A nulla sono valsi gli aggiornamenti portati in fretta e furia per il secondo GP dell'anno: il brutto anatroccolo SF1000 non è diventato certo un cigno. E l'uomo dei miracoli, Charles Leclerc, dopo aver mancato la Q3, si è visto anche comminare una penalità di tre posizioni in griglia per aver ostacolato Kvyat. Piove sul bagnato, ma anche con l'asciutto le prospettive non sono certo rosee.
La gara prenderà il via alle 15.10.