F1, GP Stiria 2020: Hamilton torna il martello di sempre

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Senza imprevisti, per Lewis Hamilton è di nuovo Hammer Time: l'inglese vince, mentre la Red Bull non convince. Notte fonda in casa Ferrari, con un contatto che può aprire il fianco a problemi nella gestione dei piloti
12 luglio 2020

Senza storia, in condizioni normali la F.1 ormai non ha più quel margine di imprevisto necessario a tenere desta l'attenzione. Lewis Hamilton, partito dalla pole, non ha lasciato spazio a nessuno e ha vinto il suo GP numero 85 davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas, che a lungo è rimasto terzo dietro a Verstappen prima che l'olandese della Red Bull calasse il ritmo. Una doppietta Mercedes che rispetto a sette giorni prima è stata ottenuta senza problemi e penalizzazioni che domenica scorsa avevano relegato Hamilton al quarto posto. La scala dei valori in campo ormai è chiara: Mercedes, Red Bull e poi un bel gruppo con Racing Point, la fotocopia Mercedes 2019, con McLaren e Renault.

Ferrari non pervenuta. Oltre ai problemi tecnici mostrati una settimana fa e quelli in qualifica sul bagnato, in gara è arrivata la ciliegina sulla torta dei problemi con Leclerc che è volato sopra a Vettel costringendo le due Ferrari al ritiro nello spazio di due giri. "Mi spiace aver sbagliato e fatto un pessimo lavoro per la squadra" ha detto Leclerc che si è scusato con Vettel e il team. Se sette giorni prima aveva fatto un miracolo col secondo posto, in gara stavolta si è ripreso tutto quello di buono che aveva fatto, aprendo scenari difficili nella gestione dei piloti e sul piano tecnico, situazione che mette Mattia Binotto in una posizione in cui dovrà dare delle risposte e purtroppo in tempi brevi senza averlo questo tempo a disposizione.

E sulla crisi Ferrari vale la pena segnalare che dopo 86 GP nessun motore Ferrari ha segnato punti in questa gara, visto che il migliore del lotto, Raikkonen, è 11 con il resto a seguire e Giovinazzi a chiudere il gruppetto dei ferraristi a metà. Su Ferrari e sopratutto Giovinazzi vale la pena aprire una parentesi a parte, per quanto riguarda il GP basti dire che se una fotocopia come la Racing Point consente a Perez di partire 17 e finire in zona podio, salvo l'ultimo giro con toccata ad Albon che gli ha rovinato la macchina, vuol dire che una Mercedes dell'anno scorso, se fosse presente in pista in maniera ufficiale e non come squadra clienti, sarebbe ancora davanti a tutti.

E questo fa capire il grave ritardo di Red Bull, in crisi con assetto e motore non proprio al top e perché con la Ferrari che arranca, si siano inseriti nel lotto altri come McLaren, che pure ha un motore Renault clienti non al top, e la stessa Renault con Ocon (ritirato) e Ricciardo che se l'è vista con Stroll e la seconda Racing Point. E' un mondiale segnato, per via delle gare ridotte (e non si sa ancora se domenica prossima si corre in Ungheria perché il governo locale ha imposto limitazioni ai cittadini britannici come il 60 per cento del personale F.1) e il poco tempo per sviluppi congelati fino al 2021. Ovvero, di margini di errori non ce ne sono, meno ancora margini per recuperare tecnicamente e riportarsi al vertice. Con una Mercedes che con Hamilton ha ripreso il suo ritmo da martello, e con quel look nero da Darth Vader di Guerre Stellari, aspettarsi qualcosa di diverso in tempi brevi è dura. Che la forza sia con voi.

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