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Il nome della gara sarà anche diverso, ma il circuito è lo stesso: a sette giorni dalla prima di stagione in Austria, la Formula 1 scende nuovamente in pista al Red Bull Ring per il Gran Premio di Stiria 2020. Cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto è destinato a non cambiare? La matematica suggerisce di sì, ma ci sono molte variabili in gioco che potrebbero portare ad un risultato molto diverso da quello di settimana scorsa. Valtteri Bottas, da sempre molto a suo agio in Austria, avrebbe sulla carta ottime possibilità di fare il bis questo weekend. Peccato che ci sia una variabile impazzita a mettergli i bastoni tra le ruote: l'affidabilità.
La Mercedes in Austria ha sempre sofferto di problemi di surriscaldamento di varie componenti: non solo la power unit, ma anche i freni e gli pneumatici. Colpa della rarefazione dell'aria dovuta all'altezza sul mare del Red Bull Ring, a cui si deve aggiungere anche la filosofia sposata dal team di Brackley per le pance, estremamente rastremate a favore dell'efficienza aerodinamica, ma a discapito del raffreddamento. Ma c'è qualcosa che impensierisce molto di più la Mercedes: si tratta del problema ai sensori del cambio riscontrato domenica in gara. Per via di interferenze elettriche tra i sistemi, le vibrazioni dovute al passaggio sui cordoli possono portare a sbavature nella sincronizzazione della cambiata, e, nel peggiore dei casi, alla rottura del componente. Una bella gatta da pelare, che la Mercedes difficilmente potrà risolvere in tempo per la gara di domenica.
I problemi di affidabilità della Mercedes - cui, peraltro, si aggiungono anche i fantasmi dei ritiri dovuti alla rottura della power unit di Stoccarda sulle vetture clienti di Stroll e Russell - potrebbero aprire il fianco alla Red Bull, che sarà sicuramente sul piede di guerra in seguito al doppio ritiro di domenica. La strategia alternativa di Max Verstappen, scattato con le medie anziché con le soft, avrebbe potuto dare i suoi frutti una volta cominciati i problemi al sensore del cambio della Mercedes. Ma il volante della RB16 dell'olandese si è ammutolito, negandogli la possibilità di fare tripletta in Austria. E anche Alexander Albon stava ben figurando nella caotica gara di domenica, prima del contatto con Hamilton.
A proposito di caos, le qualifiche potrebbero essere funestate dal meteo: sabato è prevista pioggia tra le montagne della Stiria. La lotta per la pole position potrebbe trasformarsi così in una lotteria, garantendo spettacolo. E, nel caso in cui la pista fosse effettivamente bagnata, toccherebbe avere un occhio di riguardo per Lance Stroll, la cui guida pulita si sposa molto bene con queste condizioni. A Monza nel 2017 fu quarto, ma con la RP20 potrebbe anche fare meglio. E la lotteria potrebbe continuare anche domenica, visto che la linea guida dei commissari sembra quella di preferire le Safety Car alle Virtual Safety Car: lo si è visto con l'incidente di Magnussen. Tra gli steward c'è anche il severissimo Emanuele Pirro: non farà certamente sconti con le penalità, a favore dello spettacolo.
E in tutto questo, la Ferrari in cosa può sperare? I tecnici della Rossa, dopo i deficit prestazionali evidenziati al Red Bull Ring, si stanno producendo in uno studio matto e disperatissimo per portare il maggior numero di novità possibili già questa domenica e non in Ungheria, come preventivato in precedenza. La portata degli upgrade sulla SF1000 e il loro effettivo funzionamento saranno le chiavi di questo weekend di gara per il Cavallino Rampante. Charles Leclerc domenica si è superato, portando la Ferrari ben oltre l'ostacolo, ma la fortuna non sempre aiuta gli audaci. La realtà dei fatti per ora vede la Ferrari sullo stesso piano di McLaren e Racing Point: e non si può sempre sperare nei miracoli.