F1, GP Stati Uniti 2023: le pagelle di Austin

F1, GP Stati Uniti 2023: le pagelle di Austin
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I promossi e i bocciati di Austin nelle pagelle del Gran Premio degli Stati Uniti 2023 di Formula 1
23 ottobre 2023

Chi sono i promossi e i bocciati di Austin? Scopriamolo insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio degli Stati Uniti 2023 di Formula 1.

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Max Verstappen: voto 10 e lode

E meno male che ha avuto un problema ai freni, altrimenti la (doppia) pennichella sarebbe stata assicurata per gli spettatori: anche ad Austin Verstappen domina, mancando solo la pole della gara domenicale per una questione di pochi centimetri. Ancora una volta però si ha la sensazione che la Red Bull non sia più un’astronave rispetto alle altre monoposto, eppure l’olandese continua a essere irraggiungibile e a questo punto è sempre più chiaro di chi è il merito. Voto 10 e lode, insaziabile.

Lando Norris: voto 8,5

Alle sue spalle un Lando Norris ancora una volta vicino alla vittoria, ma vicino non basta: peccato perché nel primo stint di gara pareva che fosse la domenica buona. Voto 8,5: prima o poi arriverà.

Carlos Sainz: voto 7,5

Podio a sorpresa per Sainz, un po’ sottotono in qualifica rispetto al compagno (la differenza comunque è poco più di due decimi, niente di clamoroso) ma come sempre bravo a tirare fuori il massimo da una monoposto che sul giro secco aveva un po’ illuso. E con il vantaggio che la strategia buona era quella scelta per la sua monoposto. Voto 7,5, massimizza il (modesto) potenziale.

Sergio Perez: voto 6

4° posto per Perez, che stavolta è finalmente entrato in Q3 in entrambe le qualifiche, seppure non ai primissimi posti, però il ritmo in gara continua a deludere: va bene che forse la Red Bull al momento non è più un’astronave, ma fatica a passare avversari che Verstappen si è mangiato letteralmente. Insomma un’altra prova sottotono, con la sensazione però che di fianco all’olandese nella forma strepitosa di quest’anno sia difficile non sfigurare. Voto 6, giudizio clemente con le attenuanti generiche.

George Russell: voto 5,5

Un altro sottotono in Texas è Russell, che si è complicato la vita in qualifica beccandosi tre posizioni di penalità per avere ostacolato Leclerc, però va anche detto che in gara il suo ritmo era ben più blando rispetto a Hamilton e anche nella Sprint ha combinato poco: peccato perché in Texas la Mercedes era chiaramente competitiva. Voto 5,5, assente ingiustificato.

Pierre Gasly: voto 7,5

A punti Gasly, con una Alpine che sembra correre in una sorta di limbo di classifica, lontana dai top team ma anche dalle altre scuderie di seconda fascia: il francese però merita un giudizio positivo perché entra in Q3 in entrambe le qualifiche anche nella Sprint va a punti. Difficile fare di meglio con la monoposto francese, voto 7,5.

Lance Stroll: voto 7

Torna a punti finalmente Stroll, che nel fine settimana più nero dell’anno per la Aston Martin trova dentro di sé le risorse per disputare una bella gara in rimonta: al canadese serviva disperatamente dare un segnale e ci è riuscito, ora però occorre continuità. Intanto voto 7, bel recupero (e non solo in gara).

Yuki Tsunoda: voto 7,5

A punti di nuovo anche Tsunoda, con una AlphaTauri che rimane modesta, ma su questa pista era meno peggio di Haas, Williams e Alfa Romeo. Bravo anche in qualifica a sfiorare la Q3. Voto 7,5 anche se la sua personale curva di crescita come pilota si è fermata da un bel po’.

Alexander Albon e Logan Sargeant: voto 7

Grazie alla doppia squalifica Hamilton e Leclerc (ci arriveremo) vanno a punti anche entrambe le Williams, e questo sì è qualcosa da ricordare: questa non era certo una pista buona per le Williams, come dimostra l’orrenda qualifica anche di Albon, ma in gara il thailandese è bravo a risalire con un ritmo discreto (voto 7), ma lo stesso va riconosciuto stavolta anche a Sargeant, partito addirittura ultimo e finalmente a punti (voto 7 di incoraggiamento anche per lui).

Lewis Hamilton: voto 9

Fuori dai punti, voto 9 a Hamilton, che avrebbe conquistato un doppio secondo posto dopo due ottime qualifiche senza la squalifica per il fondo troppo consumato, invece deve dire addio ai punti della domenica. La sua però rimane una prova di pilotaggio di altissimo livello, la dimostrazione che con una monoposto competitiva il campionissimo inglese è ancora un vincente.

Charles Leclerc: voto 7

Voto 7 invece a Leclerc, che ha esaltato (forse un po’ troppo) il venerdì con una pole position arrivata per un errore di Verstappen ma comunque cercata con la consueta dimostrazione di talento. In entrambe le gare però il monegasco parte male e già dopo un giro è chiaro che un conto è la qualifica un altro la gara: uno dei tanti misteri tecnici della monoposto Ferrari di quest’anno. Inoltre la strategia su una sosta si rivela chiaramente sbagliata, e viene da chiedersi come mai in Ferrari siano stati gli unici a tentarla, ma anche in che misura il monegasco sia stato complice di questo azzardo. Perché va bene che le strategie le decide il box, ma se il pilota non è convinto non è che abbia una pistola puntata alla tempia, specie un team leader come aspira a essere Leclerc. La grande illusione.

Muretto Ferrari: voto 5

A proposito, voto 5 al muretto Ferrari, gli unici “geni” (cit.) che tentano la strategia a 1 sosta (in realtà lo fa anche Mercedes con Hamilton, ma si ricredono in tempo), prendendosi un grande azzardo con il pilota che partiva in pole position (fosse stato dopo una qualifica disastrosa, avremmo già capito di più). Inoltre per quanto gli ingegneri siano bravissimi a spiegare che un conto è il rendimento sul giro secco e un altro quello sulla distanza, la Ferrari è l’unica monoposto tra i top team a mostrare una differenza così grande di rendimento tra il sabato e la domenica… a questo punto della stagione siamo sicuri che non manchi (ancora) un po’ di comprensione del progetto?

Track limits: voto 4

Voto 4 in compenso alla questione ancora irrisolta dei track limits, che in Texas è tornata ancora una volta poco gradita protagonista. Abbiamo visto annullare una pole position e comminare una penalizzazione a Russell per quello che sarebbe stato un gran soprasso, oltre alla solita pioggia di avvertimenti. Eppure anche in Texas la sabbia non manca…

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