Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Quella di Austin per Verstappen è stata la vittoria della consapevolezza: della propria superiorità su Hamilton, del fatto che questo è davvero il “suo” anno e che questo Mondiale può solo che perderlo. Così, quando Hamilton ha imbroccato la partenza della vita spingendolo verso l’esterno alla prima curva, l’olandese non ha fatto troppa resistenza, ben conscio che la gara era appena iniziata e che ci sarebbe stato tutto il tempo per raggiungere e superare l’inglese. Un atteggiamento molto diverso rispetto a quello manifestato a Monza o a Silverstone. In effetti, così è stato: dopo essersi palesato per un po’ di giri negli specchietti dell’avversario, Verstappen ha semplicemente atteso il primo cambio gomme, senza prendere rischi inutile. Una vittoria di piede ma soprattutto di testa stavolta, voto 10.
Dietro di lui, Hamilton ha il grande merito di averci provato fino alla fine, pur consapevole che stavolta nemmeno il suo infinito talento era sufficiente. Ha mancato di poco l’ennesima pole, ha azzeccato una partenza perfetta, ma poi ha dovuto subito accantonare l’idea di involarsi e quando si è trovato ad inseguire, quindi si è buttato all’inseguimento, tentando nuovamente tutto il possibile. Che a volte però non basta. Voto 9: non ha vinto, ma ha convinto come sempre e ha salvato da solo il bilancio della Mercedes su una pista che teoricamente doveva essere favorevole alle Frecce d’Argento.
Terzo Perez, al termine di una gara fisicamente estenuante per il problema alla borraccia di bordo. Per il messicano è stata un’altra gran bella prova, a dimostrazione del fatto che se riuscisse a partire sempre tra i primi - come sarebbe lecito attendersi da lui - frequenterebbe molto più spesso il podio. Intanto voto 8,5, conferma.
Un’altra bella conferma è arrivata da Leclerc: sulla ripresa tecnica della monoposto italiana più che altro, perché sul talento del monegasco non ci sono più dubbi da un bel pezzo. Eccolo lì allora, “primo degli altri” dopo un ennesimo giro perfetto in qualifica. Certo, l’obiettivo oggi è stare davanti alle McLaren, per vincere ci vorrà ben altro, ma il passo avanti c’è. Intanto voto 9 a Leclerc, uno che ci prova sempre.
Un po’ a sorpresa, la prima delle McLaren stavolta è quella di Ricciardo, e dispiace tantissimo esordire così, ma dopo Monza l’australiano sembrava essersi perso di nuovo, salvo ritrovarsi negli Stati Uniti. E allora voto 8, aspettando di capire perché continui a correre a fasi alterne.
A proposito di alti e bassi: dopo la vittoria in Turchia è tornato sugli standard ordinari, purtroppo per lui e per la Mercedes, Bottas. Certo, partiva penalizzato, ma con la monoposto che si ritrova era lecito attendersi una ripresa più incisiva, soprattutto nelle prime fasi di gara. Ancora una volta manca un po’ di cattiveria, ma è difficile che la trovi a questo punto della carriera. Voto 6, compitino.
Ci è piaciuta di più, in proporzione, la gara di Sainz, che ha dimostrato una bella grinta soprattutto nella prima parte di gara. Certo, Leclerc viaggia su altri ritmi, ma lo spagnolo mostra un bello spirito: probabilmente rispetto a Leclerc paga di più i problemi della monoposto. Intanto voto 7, tenace.
Solo ottavo Norris, mai veramente in palla come ci ha abituato a essere. Ogni tanto anche i migliori si prendono un turno di riposo, ma alla McLaren ora per difendere il terzo posto servono entrambi i piloti al loro meglio in pianta stabile. Voto 6 sulla fiducia, che rimane incondizionata.
Bella gara invece per Tsunoda, che entra in Q3 pur prendendo una bella paga da Gasly sul giro secco ma poi in gara stavolta non commette sciocchezze e porta a casa un po’ di punti, buoni anche per il suo morale. Voto 7, segni di maturazione?
Chiude la zona punti Vettel, al termine di una bella rimonta dal fondo per la sostituzione della power unit: voto 7,5 per una piccola impresa che probabilmente non aggiunge niente alla sua carriera, ma conferma la bontà della scelta di ripartire da zero dopo la Ferrari, seppure con ben altre ambizioni.
Fuori dai punti, merita una citazione la bella prova di Giovinazzi, anche se come spesso gli accade quando tutto fila per il verso giusto manca comunque la velocità per concretizzare in zona punti (e viceversa quando c’è l’opportunità spesso per tanti motivi non riesce a coglierla). Così è difficile restare in F1. Voto 7 di incoraggiamento.
Verstappen 10
Hamilton 9
Leclerc 9
Perez 8,5
Ricciardo 8
Vettel 7,5
Sainz 7
Tsunoda 7
Giovinazzi 7
Bottas 6
Norris 6