F1, Gp Stati Uniti 2016: Ferrari, maretta e politica fra gli spifferi

F1, Gp Stati Uniti 2016: Ferrari, maretta e politica fra gli spifferi
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In Ferrari l'atmosfera è decisamente turbolenta. Il nostro Paolo Ciccarone analizza i retroscena delle frizioni interne alla scuderia di Maranello
22 ottobre 2016

Ogni tanto le news o i titoli andrebbero letti fra le righe, ma spesso non conoscendo i retroscena, si prende per buono quello che viene offerto. Negli ultimi tempi al centro del mirino c’è Maurizio Arrivabene, responsabile della GES Ferrari. Il suo ruolo viene messo sistematicamente in discussione, come se la macchina la facesse lui. Sì, è vero, dicono gli obiettori, ma tocca a lui coordinare il lavoro. Vero, ma siccome fare una macchina da corsa è un processo complesso, non si può ogni due settimane chiedere la testa di Arrivabene come se in 15 giorni la situazione potesse cambiare.

Adesso dalla Spagna arriva un altro titolo, quello che vuole Eric Boullier dalla McLaren alla Ferrari al posto di Arrivabene. Se per Boullier il posto alla McLaren è diventato bollente, specie dopo l’arrivo di Jost Capito, ex numero 1 VW rally, è anche vero che in un team in cui c’è un pilota spagnolo (indovinate quale…) legato a fotografi e giornalisti spagnoli (indovinate quali…) qualche spiffero ci esca, quindi la base della notizia potrebbe, e sicuramente lo è, vera. Cioè Eric Boullier ha finito la sua esperienza in McLaren, anche perché è da qualche mese che il lungagnone francese si sta guardando attorno, perfino alla Force India, dove Vj Mallya è in ambasce e Boullier potrebbe rilevarne il ruolo e la proprietà se riesce a trovare i soldi. C’è poi la Renault, ma con Vasseur al comando e la pletora di capitani presenti, difficile che riaccolgano Boullier a braccia aperte. E allora, tanto vale darlo vicino alla Ferrari.

E fin qui tutto torna. C’è l’indiscrezione, la fuga o licenziamento, l’ipotesi di nuovo accasamento. Ora scatta la seconda parte del piano. Un inviato di un grosso quotidiano nazionale sul proprio giornale non scrive una riga (anche perché il capo dello sport è un…miracolato da San Maranello) ma su un sito privato si lascia andare a riportare voci di una litigata feroce fra Resta, responsabile telaio Ferrari, e Binotto, attuale coordinatore tecnico. Che in un team ci siano discussioni, è normalissimo. Ci mancherebbe. Se credi nel tuo progetto lo difendi, mica lo molli. Il fatto è che si limita a riportare queste voci dicendo che l’ambiente è pessimo. Basta guardare le facce in giro da qualche mese per capirlo, dai piloti al resto.

A questo punto sarebbe bello sapere del perché c’è stata la litigata. Noi proviamo a lanciarlo lì il motivo. Lo avevamo scritto a Monza: ovvero qualcuno alla Ferrari (nella fattispecie Resta) voleva tornare alla sospensione anteriore col pull rod. Mentre qualcuno, vedi Binotto, magari vorrebbe mantenere lo schema attuale. Ma a settembre la macchina è già impostata, quindi se è nata col pull rod non si può a ottobre tornare indietro e viceversa. Ecco un valido motivo per litigare. Senza dimenticare che Binotto era pari grado di Resta e ora comanda. Normale che qualcuno, avendo più competenza nel settore specifico (telaio) abbia da ridire se il motorista ti impone delle scelte. E fin qui fa parte del gioco.

Lo avevamo scritto a Monza: qualcuno alla Ferrari (nella fattispecie Resta) voleva tornare alla sospensione anteriore col pull rod. Mentre qualcuno, vedi Binotto, magari vorrebbe mantenere lo schema attuale. Ma a settembre la macchina è già impostata, quindi se è nata col pull rod non si può a ottobre tornare indietro e viceversa. Ecco un valido motivo per litigare

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Quello che ora bisogna capire è se questi spifferi e maldicenze sono finalizzate a spronare la squadra oppure si semina zizzania a caso per dimostrare che tutto va male e che le “ mie scelte erano quelle giuste”. E qui tocca ad Arrivabene indirizzare la decisione, ma se poi sopra c’è Marchionne, che purtroppo di corse non ci capisce molto e sta imparando giorno per giorno, il delicato equilibrio fra la famiglia Elkann e Agnelli, con in mezzo i vari Arrivabene etc, si sia rotto oppure c’è una fazione che prevale sull’altra. Per capirlo basta leggere bene i giornali, certi giornali, e vedere cosa poi scrivono gli stessi su certi siti. “A te non ti faranno più entrare nei box” disse Alonso poco tempo fa. La risposta? Poco male, tanto la carriera me l’hanno già bloccata da anni, per cui cambia poco…

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