F1, GP Spagna 2022: le pagelle di Barcellona

F1, GP Spagna 2022: le pagelle di Barcellona
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I promossi e i bocciati di Barcellona nelle pagelle del Gran Premio di Spagna 2022 di Formula 1
23 maggio 2022

Verstappen ci mette una manciata di gare per colmare un divario in classifica che solo poche settimane fa sembrava quasi incolmabile: stavolta la fortuna è dalla sua parte, sotto forma di inaffidabilità della Rossa, ma lui ha il merito di non darsi mai per vinto, nemmeno nelle giornate in cui tutto sembra andare storto, incluso un suo errore con la complicità forse di un colpo di vento. Non la sua gara migliore, ma non ruba niente in classifica: voto 9, risarcito.

Alle sue spalle un coriaceo Perez, che al solito dopo una qualifica così così in gara dà il meglio di sè. Deve rinunciare ai sogni di gloria, ma ancora una volta fa in pieno la sua parte, incluso un gran soprasso a Russell. È lui al momento l’arma in più della Red Bull, per lo meno nella classifica Costruttori. Voto 8: certezza.

Ancora a podio Russell, ma stavolta dopo avere lottato con la Red Bull di Verstappen, tenendolo a lungo dietro complice il problema al DRS dell’olandese, ma anche una classe innata che l’inglese ha dimostrato. E ancora una volta davanti ad Hamilton. In Spagna ha corso da prima guida: voto 10, ricambio generazionale.

Quarto Sainz: dopo una qualifica un po’ appannata (Leclerc gli ha rifilato 4 decimi) in cui aveva il potenziale per stare davanti a Verstappen (per lo meno la sua Ferrari lo aveva), al via pasticcia, poi si gira da solo, il resto è una rimonta discreta ma da minimo sindacale. Doveva e poteva essere con il suo compagno di squadra ed ereditare la testa della gara dopo il suo ritiro, invece come al via a Miami lascia campo libero alle Red Bull. Dice di non trovarsi a proprio agio con la monoposto di quest’anno. Questo si era capito, ma non è una scusante per un pilota con la sua esperienza e il suo talento. Voto 4: disperso.

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5° posto di Hamilton, il quale masticherà amaro vedendo il compagno ancora una volta sul podio, con i soliti detrattori pronti a dargli del bollito: in realtà l’inglese nel contatto al via non ha colpe particolari e dopo mette in scena una gran rimonta, anche se nel finale deve arrendersi a Sainz per salvare un po’ di carburante. Certo però che in qualifica è dura stare davanti a questo ragazzino inglese… Ma tornerà anche il suo momento: voto 7,5, gran rimonta senza gloria.

A Barcellona ennesima gran gara di Bottas, ma questa non è una novità: il finlandese coglie un 6° posto prezioso, dopo un’eccellente qualifica. Voto 8, nuovo equilibrio (soprattutto mentale).

7° posto per Ocon, dopo una qualifica così così alla quale rimedia con una gran partenza: per tutta la gara il francese corre con ritmo e determinazione cercando di portare a casa più punti possibile. Voto 7,5, obiettivo centrato.

Solo 8° Norris, ma l’inglese ha un bel po’ di attenuanti: da una monoposto che in Spagna non sembra avere fatto progressi particolari, a differenza degli avversari, ad una condizione di salute non proprio ottimale. Anche così però in gara raggiunge, supera e saluta un disperso Ricciardo (voto 4,5 che succede?). E allora per Norris voto 7 di incoraggiamento.

A punti anche Alonso, dopo una qualifica disgraziata in cui resta bloccato in Q1, salvo partire addirittura dal fondo per la decisione di sostituire la power unit. In gara lo spagnolo dà vita ancora una volta ad una bella rimonta, anche se resta il rammarico per quello che avrebbe potuto fare partendo più avanti. Voto 7, bravo a raddrizzare un week end controverso.

Chiude la zona punti Tsunoda, che per tutto il fine settimana resta davanti ad uno spento Gasly. Per il giapponese una bella prova di maturità (voto 7), ma resta da capire cos’è successo al francese (voto 5).

Fuori dai punti, voto 6,5 a Vettel per la bella rimonta dopo una qualifica tormentata che rende l’idea del (ridotto) potenziale velocistico dell’Aston Martin. Ma il tedesco fa la sua parte fino in fondo. 

E voto 5,5 a Schumacher, bravissimo in qualifica ma poi in gara si perde: sicuramente il 14° posto finale non rispecchia il potenziale della Haas. Peccato perché in Spagna il tedesco sembrava avere cambiato passo. Voto 5 però anche al compagno Magnussen, che sciupa tutto al primo giro curvando come se Hamilton non esistesse, gettando così al vento punti preziosi.

Voto 5 anche a Guanyu Zhou, che in qualifica in qualche modo si difende anche (parte 14°) ma in gara fatica a tenere il ritmo. Il cinese si sta dimostrando un debuttante molto accorto, ma non è un fulmine. Certo porta tanti soldi, ma quanti ne sta facendo perdere sotto forma di punti mancati? 

A proposito di voto 5, ecco voto 5 alla Ferrari: non per il ritiro, che può capitare (chiedere a Red Bull per conferma) ma per la situazione complessiva. A Maranello hanno dilapidato in tre gare un patrimonio di punti per una “somma di episodi”. Ma quando hai un pilota che in sei gare coglie 4 pole position e nelle rimanenti due parte comunque in prima fila, non è ammissibile, specie se il tuo avversario diretto si ritira per due volte. Il pilota (almeno uno) è una certezza, l’auto si conferma la più veloce in pista, la squadra sembra esserci (gli sviluppi funzionano), cos’è che non funziona allora? Se non cambia qualcosa, il 2022 rischia di entrare nella storia di Maranello come uno di quei titoli mondiali che si dovevano e potevano vincere, ma che sono stati buttati per tanti motivi, come nel 1974 con Regazzoni, nel 1985 con Alboreto, nel 2010 con Alonso o ancora nel 2018 con Vettel.

Voto 10 invece alla Mercedes, capace di un’impresa in cui pochi credevano: ridare competitività ad un progetto che pareva nato sbagliato. Nella gara in cui tutti hanno portato aggiornamenti importanti, le monoposto tedesche hanno dimezzato i distacchi dai migliori e ora possono essere una variabile determinante inserendosi almeno occasionalmente nella lotta tra Ferrari e Red Bull. Una capacità di reazione sorprendente.

E voto 10 a Leclerc, autore di una cavalcata trionfante fino al momento del guasto: fenomenale in qualifica (tra l’altro con un giro a disposizione dopo il testacoda nel primo tentativo), aggressivo ma corretto in partenza, un martello in gara pur riuscendo a far durare a lungo le gomme. C’erano tutte le premesse per un trionfo, invece ora il monegasco si trova a dover inseguire, sperando che certi “episodi” non capitino più.

GP Spagna 2022, le pagelle

Russell 10

Leclerc 10

Mercedes 10

Verstappen 9

Perez 8

Bottas 8

Hamilton 7,5

Ocon 7,5

Norris 7

Alonso 7

Vettel 6,5

Schumacher 5,5

Magnussen 5

Zhou 5

Ferrari 5

Ricciardo 4,5

Sainz 4

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