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Ancora una sfida a due, in un duello che si preannuncia lungo, bello e teso fino alla fine. E ancora una vittoria di Hamilton, che dopo una partenza così così si è trovato a inseguire il rivale, senza mail mollare la presa. La Mercedes in Spagna ha confermato l’impressione del Portogallo, ovvero di essere tornata forse in leggero vantaggio sulla Red Bull, e la strategia ai box è stata perfetta, ma ancora una volta la differenza l’ha fatta il pilota, dopo un sabato da leggenda della F1 con la pole position numero 100. E allora voto 10 e lode per Hamilton, campione dalle infinite risorse. Dietro di lui, voto 10 a Verstappen, che ci ha provato fino in fondo, al sabato rifilando un secondo (!) al compagno di squadra Perez e la domenica partendo fortissimo e issandosi al comando con un sorpasso duro ma corretto. E poi sempre davanti, gestendo le gomme ma nemmeno troppo, perché provateci voi a gestire qualcosa mentre sentire il fiato di Hamilton sul collo per tutta la gara… Impossibilitato a resistere nel finale, l’olandese esce a testa alta, anzi altissima dal confronto, ma ora occorre vincere per ricucire un gap in classifica che inizia già a essere importante anche se tutt’altro che decisivo.
Dietro di loro, Bottas coglie un altro terzo posto buono per la classifica costruttori ma solo per quella: ancora una volta in qualifica il finlandese si è espresso (quasi) al livello del compagno di squadra, ma in gara è crollato. Superato all’esterno al primo giro da Leclerc, non riesce a ripassare in pista il ferrarista pur avendo una macchina un secondo al giro più veloce, e anche quando ha strada libera davanti a sé il ritmo è lontanissimo da quello del compagno di squadra. Voto 6 perché porta a casa i punti che la squadra si aspetta da lui, ma per il resto nessun segnale di vita. Chi di segnali continua a lanciarne, e bellissimi, è Leclerc: il suo obiettivo era stare davanti a Ricciardo ma per un bel pezzo di gara resta aggrappato al 3° posto tenendo dietro una Mercedes. Merito anche di una bellissima qualifica, su una pista che quanto a possibilità di sorpasso rimane una pena, ma questo aggiunge ulteriore valore alla prova del ferrarista. Voto 10, sperando che la Ferrari del prossimo anno gli consenta di lottare nuovamente per il bersaglio grosso, come lui meriterebbe. 5° Perez, in progresso rispetto alla brutta qualifica, ma con una Red Bull così onestamente siamo al minimo sindacale: sabato non stava bene, pare, cose che capitano, però dal messicano su una macchina finalmente vincente continuiamo ad aspettarci molto di più. E allora voto 5: un’insufficienza di stima.
In compenso in Spagna si è risvegliato Ricciardo, sempre ben davanti a Norris per tutto il fine settimana: peccato che il miglior week end dell’anno dell’australiano sia coinciso con quello in cui la McLaren è apparsa meno competitiva. Così il suo 6° posto aiuterà molto dentro il team, ma per la classifica e il morale c’è poco da esaltarsi. Stavolta però a Ricciardo non possiamo dire proprio niente: voto 7. Voto 6 invece a Sainz, dietro a Leclerc di appena un decimo al sabato, ma sufficiente per partire 6° anziché 4°. Se a questo aggiungiamo una partenza così così, è chiaro che la gara dello spagnolo è stata tutta in salita, e non è che con questa Ferrari si possano sognare grandi rimonte. Infatti Carlos chiude 7°, senza particolari acuti. Può capitare.
Solo 8° Norris, per tutto il fine settimana un po’ in difficoltà: come per Sainz, la qualifica così così non consente su questa pista di inventarsi molto in gara, infatti l’inglese finisce dietro allo spagnolo e come lui ha poco da festeggiare stavolta. Voto 6, sottotono. Chi invece deve avere fatto una bella cura ricostituente è Ocon: impalpabile lo scorso anno, quest’anno il francese è partito con tutt’altro passo. Il giro di qualifica in Spagna è un piccolo capolavoro considerando l’auto che si trova e anche se in gara poi ha dovuto cedere gradualmente a chi era meglio equipaggiato di lui, la sua prestazione si è confermata solida, oltre che sempre ben davanti al compagno di squadra Alonso, al di là dei problemi di quest’ultimo. E allora voto 9 al francese: bella riscoperta. Chiude la zona punti Gasly, che conquista l’ultimo punticino in palio con un finale tutto in rimonta, anche se ancora una volta abbiamo la sensazione che la monoposto avrebbe il potenziale per lottare stabilmente almeno con le Alpine. Voto 7 concreto.
Fuori dai punti, voto 7 a Stroll che continua a fare il caposquadra, e non solo perché il team è del papà: anche in Spagna ha vinto il confronto con Vettel (voto 5,5, evidentemente il problema non era solo il clima al box Ferrari…), peccato che l’Aston Martin non valga la metà della “pantera rosa” che aveva disposizione lo scorso anno. E voto 7 di incoraggiamento a Giovinazzi, dopo l’ennesima gara rovinata dal suo box: possibile che capitino tutte e lui? Difficilmente sarebbe andato a punti, ma sicuramente poteva uscirne una gara interessante.
Voto 5 ad Alonso invece, dal cui ritorno ci si aspettava molto, ma la verità è che il tempo passa per tutti: certo, lo spagnolo è ancora assolutamente competitivo, ma inizia a ricordarci il ritorno di Schumacher ai tempi della Mercedes, dignitosissimo, ma tutt’altra cosa rispetto agli anni della gioventù. E voto 5 a Tsunoda: il ritiro non è certo colpa sua, ma in qualifica si è preso più di mezzo secondo da Gasly e in gara non si è mai fatto vedere, finché non ha parcheggiato la sua monoposto ammutolita. Il ricordo del suo esordio da campione inizia a essere già un po’ sfocato, urgono conferme.
Hamilton 10 e lode
Verstappen 10
Leclerc 10
Ocon 9
Ricciardo 7
Gasly 7
Stroll 7
Giovinazzi 7
Sainz 6
Bottas 6
Norris 6
Vettel 5,5
Alonso 5
Perez 5
Tsunoda 5