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Finita la prima giornata di prove si torna in hotel e facciamo i conti con la realtà locale: i ristoranti chiudono alle 17 e non c'è modo di mangiare qualcosa. I sistemi di consegna a domicilio sono in tilt perché la cena è un problema per tutto il personale presente in zona, per cui non c'è che da fare una cosa: uscire e cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Impresa vana, c'è un take away cinese ma la roba esposta in vetrina non induce all'ottimismo, si prova coi bar ma la fila fuori di avventori fa temere una lunga sosta mentre si avvicinano le 20, ora di chiusura di tutte le attività extra ristorazione. Si finisce nell'entrare in un supermercato gestito da pachistani dove fra scatolette di cibo e panini si riesce a far passare la fame e la sete.
Sabato mattina colazione al bar dell'hotel dopo una notte insonne. C'è il coprifuoco ma gli inglesi di un team che alloggia nello stesso albergo, all'una di notte si vede che erano fuori fuso orario tanto il chiasso che facevano. Si procede verso il circuito dove dobbiamo fare il tampone di conferma. Prendiamo la strada principale e...sorpresa: hanno cambiato il senso unico: "Mi spiace senor, si può solo uscire da questa strada, ieri era al contrario". E domani? "Quien sabe..." chi lo sa. Retrocediamo e come per incanto si sbaglia l'incrocio visto che il senso di marcia impedisce di accedere alla zona accrediti. Dopo un giro di qualche km e aver visitato località sconosciute dei paraggi, riusciamo ad arrivare alla postazione. Mostriamo il QR code abbinato al pass, ma non lo riconoscono. Non esistiamo! Ma come, se lo abbiamo già fatto?
Intanto la dottoressa (molto carina nonostante maschere e schermi protettivi...) fa il tampone e finalmente l'addetto si ricorda come funziona la App e ci riconosce. Entriamo in circuito, solito giro in sala stampa e via telefono cerchiamo i vecchi amici di una volta. Ci si trova nella zona intermedia al paddock F.1 e quello F.3 e vedere come ex colleghi devono salutarsi fuori dalle recinzioni fa venire il magone. Incontriamo anche i colleghi della TV Carlo Vanzini e Mara Sangiorgio di Sky Italia che stanno andando nella loro postazione di commento. I televisivi possono entrare e uscire dal paddock ma non venire in sala stampa. Indovinate dove si trovano le notizie e poi capirete perché, a parità di tamponi e procedure, qualcuno può accedere de visu e altri no alle informazioni.
Forse che se la stampa dovesse pagare i diritti come fanno le TV le porte potrebbero aprirsi per miracolo? Il sospetto lo hanno in molti, specialmente gli inglesi che vedono di mal'occhio quest'andazzo. Intanto è ora della pappa, si va al catering e la vista del menù è tale da far star male: pasta scotta con cremina non identificata, salciccia e fagioli con peperoni annegati. Patatine fritte. Un collega ci prova per la fame, ma ci rinuncia. Noi, esperti conoscitori della zona, aggiriamo l'ostacolo e usciamo dal circuito, prendiamo la prima strada a sinistra, ci fiondiamo dietro una stazione di servizio dove è nascosta una trattoria per camionisti. I due bistecconi con patate, dolce, coca e caffè a 14 euro risolvono il problema.
Pensiamo di essere stati furbi, invece troviamo un gruppo di meccanici Alpine della F.Regional che si sta dando il cambio. Il passaparola si vede circola nel paddock anche se il F.3 ha la fortuna di avere Cristian Staurenghi che provvede al catering. Nel vedere le foto del loro menù ci siamo riconciliati col mondo. L'accordo prevede che per la cena di sabato faremo ordinazione e via sottobanco ci farà avere le razioni di emergenza passandole sopra la rete di recinzione. Vi faremo sapere. Intanto arriva una collega che alloggia a Barcellona.
Anche lì stessa situazione, con la differenza che le Ramblas sono piene di gente che passeggia anche se non mangia niente visto le chiusure. Ma allegria, fra sabato e domenica finisce il lock down imposto dal 20 marzo e finalmente si potrà cenare in maniera adeguata. Almeno si spera...Intanto in pista cominciano le prove, la vista dalla sala stampa è perfetta con particolari delle monoposto da primato. Il resto è cronaca. Ah, "ascella al curry" ha cambiato profumo. O forse è la mascherina nuova che ci aiuta nell'impresa di raccontarvi il dietro le quinte di Barcellona...