F1, GP Spagna 2020: Ferrari-Vettel, ha vinto il pilota

Pubblicità
Grande prova di orgoglio di Sebastian Vettel, settimo nel Gran Premio di Spagna 2020 di Formula 1
16 agosto 2020

Il succo sta tutto in quello scambio di battute via radio fra Sebastian Vettel e il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami: "Ditemi cosa devo fare" ha detto a un certo punto il pilota tedesco. Poi, qualche giro dopo, girando con gomme soft e con Leclerc ritirato (testacoda dovuto a problema elettrico?), Vettel è sbottato quando gli hanno detto di fermarsi a cambiare le gomme: "E che c... me lo dite adesso? A sto punto non ho niente da perdere, vado avanti con queste e non mi fermo". In quel momento Vettel era quinto e mancavano 21 giri alla fine del GP. Se si fosse fermato sarebbe precipitato come minimo in 12 posizione e col ritmo di quelli davanti non avrebbe preso nemmeno un punto.

Leclerc non era molto distante, ma col gioco dei pit stop era riuscito a risalire fino a quando, dopo il cambio gomme, è finito dietro alla McLaren di Norris e da lì non si è più schiodato nonostante vari tentativi, fino al testacoda e al ritiro ai box dopo che si era pure slacciato le cinture e il rientro ai box per sistemarle si è rivelato inutile oltre che una perdita di tempo incolmabile che non avrebbe spostato dal 20 posto il pilota monegasco: "Non funziona niente, non sappiamo cosa non va e perché mi sono girato, si è spento il motore poi sono riuscito a farlo ripartire" ha detto il monegasco dopo la gara. Ma quello che resterà negli annali di questa corsa è la presa di posizione di Vettel che col suo ingegnere, col quale ha sempre avuto un ottimo rapporto e col quale non risponde quasi più alle comunicazioni via radio, ha messo la Ferrari all'angolo.

Dapprima chiedendo in modo polemico "ditemi cosa volete fare" come far intendere che lui esegue in pista ma le scelte e le indecisioni sono tutte del box. E poi con quel messaggio, stizzito, maleducato nei toni ma fermo nella sostanza "E  che c.. me lo dite adesso?" ad indicare che la scelta del box oltre che tardiva era pure sbagliata. E qui si è fatto carico lui di una scelta: quella di gestire le gomme, portare in fondo una gara che sapeva compromessa e solo per il gusto di portare a casa dei punti. Pochi o tanti, non importa. Era una prova di orgoglio e di un messaggio forte e chiaro: le strategie privilegiano Leclerc, sulla vettura di Vettel avete poche idee e pure confuse e quando prendete una decisione, la sbagliate pure. E allora me ne faccio carico io. Adesso, se qualcuno a Maranello pensa di volerlo scaricare prima della fine della stagione, dovrà farlo trovando una motivazione valida e mettere mano al portafoglio. Perché nel duello Ferrari Vettel di domenica in Spagna, ha vinto il pilota e ha perso la squadra. E non è così che si potrà andare avanti a lungo.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Da Moto.it

Pubblicità