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E’ tornato là dove gli compete, in pole position e questo basta a fargli ritrovare il sorriso. Lewis Hamilton sa che non ha ancora vinto ma sa che è importante ritrovarsi davanti. Se poi analizziamo i dati delle qualifiche emerge qualcosa di interessante e preoccupante al tempo stesso. Infatti dietro le due Mercedes ci sono le due Red Bull e poi le due Ferrari. Su questa pista in inverno le rosse avevano dominato coi tempi, dopo tre mesi la situazione è cambiata. Nel senso che la Mercedes si sapeva che giocava a nascondersi mentre le Red Bull non avevano ancora migliorato nulla.
E infatti nell’analisi dei tempi parziali emerge che Raikkonen, migliore dei ferraristi (stranamente Vettel è sotto tono da qualche gara…) ha preso 4 decimi nel primo settore, fatto dalla esse dopo il via e il curvone in salita, ha perso 3 decimi nel secondo settore e ne ha persi quasi 7 nell’ultimo settore. E questo è il più preoccupante visto che si tratta di 4 curve in sequenza piuttosto lente, ovvero alla Ferrari mancava carico e trazione mentre la Red Bull ha meno potenza dei rivali ma molto più carico in curva. Lo dimostrano i tempi parziali. Nel primo settore Ricciardo è stato un decimo più veloce di Raikkonen ma è transitato con 4 km/h in meno di velocità, nel secondo tratto Ricciardo ha perso 5 millesimi dal finlandese ma andava 13 km/h più piano in rettilineo, segno che il suo tempo lo ha fatto nelle curve veloci e in pendenza, dove conta il carico e l’assetto.
Come tempi e sequenza la Red Bull è simile alla Mercedes quindi si può ipotizzare che alla Ferrari non abbiano saputo far funzionare il nuovo pacchetto aerodinamico e che abbiano preso una strada sbagliata nella scelta degli assetti. Sul traguardo Hamilton è passato a 294 all’ora contro i 286 di Raikkonen e i 273 di Ricciardo. In fondo al rettilineo Raikkonen a 333, 9, Hamilton a 334,9. Quindi se sul traguardo la differenza era di 8 km/h in fondo al dritto si è ridotta a 1 solo km segno di una aerodinamica scarica che non dà aderenza in curva, Ricciardo è passato a 328 all’ora, si è preso cioè 6 km in fondo al dritto contro i meno 13 del traguardo.
Si può ipotizzare che alla Ferrari non abbiano saputo far funzionare il nuovo pacchetto aerodinamico e che abbiano preso una strada sbagliata nella scelta degli assetti
Sono dati che dicono molto e che l’imperativo è far funzionare le modifiche, ammesso che siano queste a non essere sistemate a dovere e che non ci sia di peggio, leggi problemi irrisolvibili. E con questi elementi e col prossimo GP di Montecarlo in arrivo, il sospetto è che la Red Bull possa essere la vera anti Mercedes. E se dovesse arrivare un motore Renault migliore (si parla del Canada) allora la strada per Maranello è tutta in salita.