F1. GP Singapore, Vasseur: "Ala posteriore della McLaren? Situazione borderline. Massima concentrazione sul mondiale, tutto può cambiare"

F1. GP Singapore, Vasseur: "Ala posteriore della McLaren? Situazione borderline. Massima concentrazione sul mondiale, tutto può cambiare"
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Ala posteriore della McLaren, lotta serrata per il campionato Costruttori e inasprimento della FIA nei confronti delle parolacce dei piloti nelle comunicazioni ufficiali: ecco il punto di vista della Scuderia Ferrari tramite il suo team principal Frédéric Vasseur al GP di Singapore
20 settembre 2024

La Formula 1 fa tappa a Marina Bay per il suo diciottesimo appuntamento stagionale, il Gran Premio di Singapore 2024. Ad animare il paddock del Circus è stata la questioni ali flessibili della McLaren. La FIA ha deciso di prendere una posizione richiedendo al team di Woking di modificare l’alettone per evitare il fenomeno del mini DRS, come definito da Charles Leclerc. Ma come ha reagito a questo avvertimento la Scuderia Ferrari? Ecco le parole di Frédéric Vasseur in merito.

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"Questione borderline. Non posso chiedere al team di superare il limite del consentito"

“Preoccupato per la dichiarazione della FIA sull’ala posteriore della McLaren? Non sono sicuro sia la parola giusta – ha commentato il team principal del Cavallino Rampante nella conferenza stampa di Singapore - Penso che ci sia una specie di confusione tra quello che è successo con l'ala anteriore e l'ala posteriore. L'ala anteriore... Siamo tutti d'accordo che potrebbe essere una zona grigia perché nel TD, dato che il primo paragrafo dice che non puoi progettare parte della macchina con l'intenzione della deformazione. L'intenzione è difficile da gestire. La storia dell'ala posteriore è completamente diversa perché nell'articolo hai anche una deflessione massima. E questo è bianco o nero. Non è grigio, non è grigio scuro, non è grigio chiaro. È nero e nero, e per me è chiaro”.

“Finora abbiamo controllato il comportamento dell’ala solamente a Baku che era una pista a basso carico aerodinamico. Non sono sicuro che useranno oppure hanno già usato a Zandvoort questo trucchetto. Ma dobbiamo dare la responsabilità alle verifiche tecniche della FIA. Non è compito mio o di altri team principal controllare. Devono farlo loro e noi dobbiamo solamente fidarci di quello che ci dicono. Questo non vuol dire che mi sto lamentando di quello che hanno fatto, ma è una questione borderline. Abbiamo analizzato tutte le immagini a disposizione ed essere onesto è un po’ frustrante, soprattutto a Monza. Lì avevamo cinque monoposto in due centesimi di secondo e la cosa si è ripetuta anche Baku, dove eravamo vicini, fianco a fianco per dieci giri di fila già dal primo passaggio in curva 1”.

Noi in Ferrari non ci pentiamo di essere stati un po’ meno aggressivi di McLaren nella realizzazione dell’ala anteriore e posteriore. Onestamente stiamo già veramente spingendo al limite di quello che consideriamo legale e non posso chiedere al team di superarlo. Ma ora stiamo reagendo. Appena avremo maggiori chiarimenti da parte della FIA, agiremo di conseguenza in accordo alle loro direttive. Avremmo potuto sporgere una protesta contro la McLaren già a Baku ma era difficile senza avere delle prove. Ora, onestamente, voglio voltare pagina perché voglio concentrarmi sul futuro. Baku e Monza sono alle nostre spalle. Abbiamo ancora sette gare da disputare. Dobbiamo vincere questo fine settimana e sarà la migliore risposta che potremo dare” ha proseguito Vasseur.

"Non pensiamo al campionato, ma a fare bene gara dopo gara"

Il team principal della Rossa ha poi continuato a parlare della posizione della Ferrari nella classifica Costruttori, dove solamente cinquantuno lunghezze li separano dalla McLaren, nuova leader, e 31 dalla Red Bull. “Fin dall’inizio non ci siamo concentrati sul campionato. Lo stiamo affrontando gara dopo gara e penso che sia questo l’approccio giusto. Questa è una stagione molto difficile da interpretare, con una lotta molto serrata dove puoi passare da una doppietta alla settima/ottava posizione dopo una gara. Basta vedere alla Mercedes, come siano cambiati da prima a dopo la pausa estiva, ma questo vale per tutte. Non ha senso dunque immaginare quale potrebbe essere la situazione dopo due o tre mesi. Abbiamo sul tavolo ancora quattrocento punti per il campionato costruttori e sono tanti. Concentriamoci su Singapore, poi su quella dopo e quella dopo ancora cercando di fare un buon lavoro. Vedremo poi alla fine dove arriveremo”.

“Siamo in una buona sequenza con i quattro podi consecutivi di Charles. Ma ripeto, è stato così per tutti fin dall'inizio della stagione. Se ricordamoi le prime quattro gare in cui la Red Bull stava volando, poi è stata la volta della Mercedes, e infine della McLaren. Siamo davvero in gruppo e non ricordo quando abbiamo avuto un Formula 1 così serrata, con quattro team ed otto piloti in grado di vincere. E non sai mai dove stai andando, se combatterai per la P1, la P2 o la P7, la P8. Significa che di sicuro siamo in un buon momento. Charles ha fatto pole position la scorsa settimana ed ha segnato molti punti negli ultimi quattro o cinque weekend; Carlos sta dando il massimo e lo farà anche qui a Singapore. Dobbiamo solo rimanere concentrati sulla prossima sessione per cercare di ottenere il meglio dalla macchina che abbiamo e per fare un weekend senza errori perché questo sta costando molto. Abbiamo anche degli aggiornamenti all’ala anteriore, ma non cambierà le carte in tavola”.

"Corrono a 350 km/h e non penso che il linguaggio sia la priorità"

Non solo ali flessibili della McLaren, nel paddock di Singapore continua a tenere banco un’altra questione che riguarda l’inasprimento della FIA nei confronti del linguaggio scurrile adoperato dai piloti nelle comunicazioni ufficiali, quali conferenze stampa e team radio. “Innanzitutto, non credo di essere il miglior riferimento per parlare della questione parolacce, ma penso che dobbiamo fare una differenza sul linguaggio durante la gara. Credo che questo sia uno dei pochi sport in cui gli atleti hanno un microfono. Non penso che nel calcio i calciatori ne abbiano uno. Non voglio prendere loro come riferimento, ma dobbiamo capire anche che stanno guidando la macchina a 350 km/h e non sono sicuro che il linguaggio sia la prima priorità per loro quando guidano la macchina e questo lo capisco perfettamente. Possiamo discutere dell'altro approccio e di nuovo non lo farò per ovvie ragioni ma penso che quando sono in macchina sia un po' duro per loro” è il punto di vista di Fred Vasseur.

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