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Le qualifiche del GP di Singapore hanno visto in pista un Max Verstappen completamente inedito. I problemi che sta avendo con la sua RB19 lo stanno portando "all'esasperazione". Abituato a guidare una monoposto sempre al top, per lui è stato uno shock trovarsi a lottare con la creatura di Adrian Newey. Nelle libere di ieri era stato dato per disperso, complici i nuovi fallimentari aggiornamenti al fondo, che avrebbero dovuto aumentare il numero di punti di carico aerodinamico.
Nella sessione cronometrata, dopo un guizzo nel Q1, il suo incubo ha avuto inizio. Ha commesso più errori oggi che nell'intera stagione. E' stato protagonista di un primo episodio di impeding. All'uscita della pit-lane, per evitare di imbottigliarsi nel traffico di Marina Bay, ha atteso circa 15 secondi prima di entrare in pista. Alle sue spalle si è formata una coda che ha causato non poche lamentele, sopratutto da parte del duo Mercedes e Leclerc, dato il poco tempo rimasto per poter realizzare il giro. La FIA ha notato l'episodio ma ha deciso di non procedere con la penalità, che sarebbe stata di tre posizioni in meno in griglia. Verstappen è già costretto a partire 11esimo. Solo una reprimenda.
Come se non bastasse, Verstappen, forse per farsi inquadrare un po' in più dalle telecamere, è stato protagonista di altri due episodi di impeding. Essendosi reso conto dell'arrivo di Yuki Tsunoda, nel suo giro lanciato, il due volte campione del mondo si è spostato dalla traiettoria del giapponese, ma la mossa è stata troppo in ritardo per colpa della mancanza di comunicazione con il suo team. La FIA, valutando la gravità dell'episodio e i precedenti della stagione, ha deciso di non preseguire con la penalità, ma una semplice reprimenda.
Il terzo ed ultimo episodio invece vede protagonisti Verstappen e Logan Sargeant. In questo caso la colpa del pilota Red Bull è ancora più marginale. Non ha potuto far altro che rallentarsi in curva 17 data la presenza di altre monoposto a bassa velocità avanti a lui. Tutti erano impegnati nella preparazione del giro lanciato. Inevitabilmente la sua mossa si è riflettuta sulla Williams di Sargeant. La FIA ha deciso di non andare oltre, neanche la reprimenda in questo caso.