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“La vittoria della Ferrari a Singapore? Meritata, una grande gara, Sainz intelligente e consistente, non ha sbagliato nulla, davvero un capolavoro da parte loro”. I complimenti a fine gara alla vittoria della rossa a Singapore arrivano niente meno che dal muretto box della Red Bull. Chris Horner ammette senza mezzi termini la sconfitta: “Shit happens, gli errori capitano, stavolta li abbiamo fatti noi e alla Ferrari sono stati bravissimi nel gestire la corsa in maniera ottimale, felice per voi italiani”.
In effetti, partito dalla pole position, Sainz si è involato in testa fin dalla prima curva che ha visto un Hamilton tagliare nella via di fuga e sorpassare tutti, salvo poi dover ridare le posizioni guadagnate ingiustamente. La Ferrari si è trovata così con due macchine davanti a tutti, Sainz e Leclerc che viaggiavano di conserva con Russell dietro. Premessa per quella che poi sarebbe stata la gara più bella dell’anno, perché dopo la safety car per pulire la pista dai detriti della Williams di Sargeant (20.giro) e con la virtual per spostare l’Alpine di Ocon col cambio bloccato al 43.passaggio, la situazione in pista vedeva Sainz davanti, Norris in rimonta, secondo, con la McLaren e le due Mercedes di Russell e Hamilton ferme ai box a montare gomme medie.
In questo frangente si è decisa la corsa, perché Sainz, Leclerc e Norris non si sono fermati, le due Mercedes sì, sprofondando in sesta e settima posizione. Il ritmo dei due era impressionante, oltre 2 secondi al giro in meno di quelli davanti e in pochi giri il duo risaliva a ridosso dei primi tre. Leclerc cedeva subito con le gomme andate, Norris no ma era a un soffio da Sainz. A cinque giri dalla fine erano quattro piloti in meno di due secondi e ogni curva riservava un batticuore. Attacchi a ruote bloccate di Russell, Norris che cercava di ridurre su Sainz, lo spagnolo che diceva via radio di essere rimasto senza gomme davanti e Hamilton che diceva a Russell di spingere.
Alla fine all’ultimo giro il dramma per Mercedes: Russell sbaglia e va a sbattere a poche curve dalla fine, Hamilton tenta un attacco su Norris che a sua volta pressa Sainz che, intelligentemente, riusciva a gestire gli spazi riservati al DRS, l’ala mobile, impedendo alla McLaren di usarlo nei posti giusti e quindi per tentare un attacco. Alla fine Sainz l’ha spuntata per un soffio su Norris e Hamilton e la Ferrari interrompe l’egemonia della Red Bull vincendo meritatamente una corsa difficile.
Alla bandiera a scacchi il CEO Benedetto Vigna ha abbracciato tutti i ragazzi del team, Fred Vasseur, con la camicia intrisa di sudore, commenta laconico: “E’ stata dura, difficile ma meritata. Stressato? Nooooo” e così archivia il primo successo della sua carriera targata Ferrari. Da Singapore, però, esce rafforzato Carlos Sainz perché ha mostrato di avere la velocità per una pole, di essere consistente e solido nella gestione della gara, stando davanti e controllando l’usura delle gomme oltre che gestire avversari tosti come Norris e le due Mercedes senza perdere freddezza e lucidità. Ha, come si dice, preso in mano la macchina e la squadra che ha un punto di riferimento in più.
In quanto a Leclerc, penalizzato nel pit stop “Abbiamo ritardato per non essere coinvolti nel traffico ai box” gli hanno detto via radio, non ha potuto fare molto negli attacchi dei rivali: “La scelta delle gomme medie di Mercedes sul finire era buona” ha detto ai suoi tecnici. Vero, ma avrebbe dovuto fermarsi ai box. Vi immaginate se uno si fermava e l’altro no e non si sarebbe vinto? La Ferrari non ha voluto problemi e ha fatto l’unica cosa giusta: mantenere le posizioni fino all’estremo. Operazione compiuta.