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Da quest’anno, il circuito di Singapore cambia leggermente layout, con il numero di curve che passa da 19 a 16.
Il Gran Premio di Singapore è uno dei circuiti che mette più a dura prova sia le monoposto che il pilota e, come per ogni circuito cittadino, le squadre opteranno per un setup con un alto carico aerodinamico e un innalzamento complessivo della vettura per evitare di rovinare il fondo (a causa degli innumerevoli avvallamenti presenti sul manto stradale).
Il nuovo layout toglierà il famoso passaggio sotto lo stadio nell’ultimo settore, con un inevitabile innalzamento della velocità media e un tempo sul giro che dovrebbe ridursi di circa 10 secondi.
Con il nuovo layout, nonostante siano state eliminate le curve dalla 16 alla 19, le monoposto sono stressate maggiormente nei punti di staccata. Infatti, al posto delle ex-curve, sarà presente un rettilineo di 400 metri dove si raggiungeranno probabilmente i 300 km/h e, inevitabilmente, i vari impianti frenanti saranno sottoposti ad un ulteriore stress (è probabile che verso la fine della gara, potremmo vedere del pulviscolo della fibra di carbonio).
Particolare attenzione sarà anche per le gomme, dove Pirelli ha deciso di portare le mescole più morbide (C5,C4 e C3). Infatti, con le caratteristiche che riguardano la pista asiatica (tasso di umidità alto, caldo e un grip non ottimale causato dalla porosità dell’asfalto), verranno evidenziate maggiormente le difficoltà nella gestione degli pneumatici rispetto all’innarrivabile Red Bull.