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Mercedes sugli scudi a Marina Bay: ad aggiudicarsi il Gran Premio di Singapore, quattordicesima prova del mondiale 2017 di Formula 1, è stato Lewis Hamilton. Quella in terra asiatica è la sessantesima vittoria in carriera e la settima stagionale per il pilota inglese. Si tratta di un successo pesantissimo in ottica mondiale, visto che Sebastian Vettel, scattato dalla pole position, si è ritirato nelle primissime fasi di gara dopo un contatto con Raikkonen e Verstappen che terrà banco nei prossimi giorni. Per Hamilton, primo al traguardo davanti a Daniel Ricciardo e Valtteri Bottas, il vantaggio su Vettel in classifica piloti sale a 28 punti. Ma andiamo con ordine.
Per la prima volta dall’introduzione del GP di Singapore in calendario, la partenza è avvenuta sul bagnato, a sorpresa rispetto alle previsioni, che suggerivano una corsa sull’asciutto. Condizioni miste, queste, che certamente hanno messo a dura prova i piloti. Già nel pomeriggio di Singapore un acquazzone si era abbattuto su Marina Bay, togliendo la gommatura al tracciato; a circa 20 minuti dall’inizio del Gran Premio, la pioggia ha ricominciato a cadere sulla pista. La combinazione tra asfalto non gommato e pista bagnata certo non favorisce in termini di grip, e la visibilità sotto i riflettori non è delle migliori. I primi sei alfieri sullo schieramento hanno preso il via con le intermedie; Alonso, Vandoorne e Hulkenberg con le full wet.
Alla partenza, Raikkonen ha cercato di sorpassare all’esterno Verstappen, ma è arrivato al contatto prima con l’olandese, spostatosi, senza alzare il piede, per evitare Vettel, che, essendo partito male, ha chiuso verso sinistra per proteggersi dagli avversari, e poi con lo stesso Vettel, finito successivamente in testacoda e costretto al ritiro. Il tedesco della Ferrari ha accusato danni ingenti al fianco della sua SF70H: un incidente, questo, che molto probabilmente cambierà le sorti del mondiale.
La manovra di Raikkonen, pensata probabilmente per coprire le spalle al compagno di squadra, rischia di costare carissimo, anche perché, ironia della sorte, Hamilton ha preso la testa della corsa proprio grazie al contatto che ha visto coinvolti Raikkonen, Vettel e Verstappen, che verrà analizzato dopo il GP e farà certamente discutere nel post gara. Coinvolto nell’incidente anche Fernando Alonso: la MCL32 dell’asturiano ha accusato danni troppo ingenti per proseguire. Ancora sfortuna per lo spagnolo.
Hamilton, riuscito a tenersi fuori dai guai in partenza, si è mostrato più veloce di Ricciardo con le intermedie; il suo vantaggio su Ricciardo è stato azzerato dalla Safety Car causata da Kvyat. Hamilton, a differenza dei concorrenti, non ha approfittato di questo accadimento per rientrare ai box. L’inglese ha effettuato la sua prima sosta alla fine del giro numero 29: gomme ultrasoft per lui, rientrato davanti a tutti. Complice la temperatura bassa dell’asfalto, Hamilton con le gomme da asciutto ha volato, mantenendo un buon vantaggio nei confronti di Ricciardo: un distacco, questo, annullato da un’altra Safety Car, per un incidente occorso ad Ericsson. Hamilton ha però poi gestito tranquillamente la corsa, tagliando il traguardo in prima posizione.
Ricciardo, dopo il caos di inizio gara, ha approfittato del regime di Safety Car causato dall’incidente di Kvyat per montare un nuovo set di gomme intermedie. L’australiano è rimasto in seconda posizione in questa fase di gara, prima che la pista si asciugasse. Ricciardo è rientrato ai box al termine del giro numero 28, per montare le ultrasoft. Ricciardo ha mostrato un buon passo con le ultrasoft, ma non è stato abbastanza veloce da insidiare Hamilton. Gli è venuta in aiuto la Safety Car, entrata in pista a mezz’ora dalla fine della corsa: Ricciardo non è però riuscito ad approfittarne.
Bottas, ritrovatosi in terza posizione dopo la sosta di Hulkenberg, ha mantenuto il terzo gradino del podio dopo il valzer dei pitstop per montare le ultrasoft. Bottas inizialmente non ha mostrato lo stesso passo di Hamilton con la mescola più tenera, ma è bastato per tenersi alle spalle Hulkenberg. Seguono Carlos Sainz, della Toro Rosso, e il messicano della Force India, Sergio Perez. Sainz e Perez sono stati protagonisti di una lotta senza esclusione di colpi per la quinta posizione: ad avere la meglio è stato lo spagnolo, probabilmente galvanizzato dall’annuncio del suo passaggio alla Renault il prossimo anno.
Sesta posizione per un convincente Jolyon Palmer, della Renault; bene anche Stoffel Vandoorne, settimo su McLaren MCL32, e Lance Stroll, della Williams, ottavo. Nono è Romain Grosjean, della Haas Racing. Decimo è Esteban Ocon, della Force India, davanti al brasiliano della Williams, Felipe Massa, e Pascal Wehrlein, della Sauber. Ritiro per Daniil Kvyat: il russo della Toro Rosso è finito a muro sul rettifilo dei box dopo pochi giri. Fuori anche Marcus Ericsson, della Sauber, protagonista di un testacoda.
Nico Hulkenberg, terzo dopo lo start, ha effettuato la sua prima sosta per montare gomme intermedie durante il regime di Safety Car. Il tedesco è nuovamente rientrato ai box nello stesso giro di Ricciardo per passare alle ultrasoft, ritrovandosi ai piedi del podio fino ad un problema a mezz’ora dalla fine della corsa. Dopo una sosta, il tedesco è precipitato in decima posizione ed è stato poi costretto al ritiro. Out anche Kevin Magnussen, della Haas Racing, autore di buoni spunti in attacco, fermato da un problema alla MGU-K.
La corsa minuto per minuto
16.04 Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Singapore!
15.58 Hamilton veleggia verso la settima vittoria stagionale.
15.53 Problemi anche per Magnussen. Ritiro per lui.
15.52 Mancano dieci minuti alla fine della corsa.
15.50 Hulkenberg costretto al ritiro.
15.48 Più indietro, Hulkenberg si lancia all'inseguimento di Grosjean per la nona posizione.
15.45 Hamilton starebbe cercando di compattare il gruppo per fare doppietta con Bottas.
15.44 Ricciardo si trova a 2,2 secondi da Hamiton; Bottas è a 1,4 secondi dall'australiano.
15.42 Giro più veloce per Ricciardo.
15.41 Perez è vicino a Sainz: saranno ancora botte da orbi?
15.40 Diciamo venti minuti alla fine, perché alle 16.02 scatterà il limite delle due ore; non si finiranno i giri.
15.39 Questi i primi dieci a venti minuti dalla fine: Hamilton, Ricciardo, Bottas, Sainz, Perez, Palmer, Vandoorne, Stroll, Grosjean e Hulkenberg.
15.38 Bottas in pressing su Ricciardo.
15.36 Bandiera verde: la corsa riprende.
15.34 Finalmente i commissari stanno togliendo la macchina di Ericsson.
15.29 Problemi per Hulkenberg.
15.26 Testacoda per Ericsson. Safety Car.
15.24 Gli risponde Ricciardo.
15.23 Giro più veloce per Hamilton.
15.21 Sainz dice al suo ingegnere di stare zitto. C'è un po' di agitazione.
15.19 Ocon brucia Magnussen per l'undicesima posizione.
15.18 Hamilton risponde a Ricciardo.
15.17 Perez cerca l'affondo su Sainz, invano.
15.16 Giro più veloce per Ricciardo.
15.15 Sainz su Perez per la quinta posizione.
15.13 Giro più veloce per Nico Hulkenberg.
15.12 Sfida Palmer-Vandoorne: il britannico resiste.
15.10 Hamilton ai box: ultrasoft per l'inglese, rientrato al comando.
15.09 Ricciardo ai box: ultrasoft per l'australiano. Rientrano anche Bottas, Hulkenberg e Perez.
15.07 Sainz, invece, monta le gomme da asciutto supersoft.
15.06 Hamilton e Ricciardo non rientrano ai box.
15.05 Anche Stroll ai box.
15.04 Hamilton continua ad inanellare ottimi giri. Ricciardo si trova a 6,6 secondi da lui.
15.01 Magnussen è il primo a montare gomme da asciutto: ultrasoft per lui. Stessa scelta per Massa.
14.57 La cosa non pare disturbarlo: l'inglese continua ad inanellare giri convincenti.
14.55 Hamilton, dal canto suo, monta da 22 giri lo stesso set di intermedie.
14.52 Hulkenberg è molto vicino a Sainz.
14.50 Giro più veloce per Hamilton.
14.47 Più avanti, Hulkenberg è in pressing su Sainz.
14.45 Botta e risposta tra Magnussen, Ocon e Massa. Il danese è scatenato.
14.43 Questi i primi dieci dopo 15 giri: Hamilton, Ricciardo, Bottas, Sainz, Hulkenberg, Perez, Palmer, Stroll, Vandoorne e Grosjean.
14.41 Terzo è ora Bottas, davanti a Sainz e Hulkenberg.
14.39 Si riparte: nessun dramma.
14.35 Hamilton si chiede se stare fuori senza cambiare gomma sia stata una buona idea. Vedremo.
14.34 Sosta anche per Hulkenberg e Vandoorne.
14.30 Kvyat a muro. Safety Car. Pit stop per Daniel Ricciardo: monta le intermedie.
14.27 A perdere terreno è il terzo classificato, Hulkenberg.
14.25 Alonso, danneggiato suo malgrado dal bailamme di inizio gara, è costretto al ritiro. Sainz su Ocon.
14.24 Più avanti, Ricciardo si trova a quattro secondi da Hamilton.
14.23 Sainz in pressing su Ocon.
14.20 Alonso in difficoltà.
14.18 In tutto questo, Palmer è quinto.
14.16 Bandiera verde: riprende la corsa.
14.14 Il contatto alla partenza sarà investigato dopo la gara.
14.12 Alonso, dal canto suo, è rimasto coinvolto nell'incidente ad inizio gara, finendo nelle retrovie.
14.11 Questi i primi cinque: Hamilton, Ricciardo, Hulkenberg, Perez e Bottas.
14.08 Questo incidente, molto probabilmente, condizionerà le sorti del mondiale. Vettel è fuori.
14.06 Hamilton è primo. Safety Car in pista.
14.05 Raikkonen all'esterno ha ecceduto, toccando Verstappen e poi Vettel, finito in testacoda.
14.03 Raikkoen e Verstappen al contatto! Vettel coinvolto, si gira. Fiancata danneggiata.
14.00 La tensione sale: al via il giro di formazione.
13.58 I primi sei partiranno con le intermedie; le McLaren e Hulkenberg con le full wet.
13.54 Si tratterà della prima partenza sul bagnato dall'introduzione del GP di Singapore nel calendario, nel 2008.
13.49 La pioggia si è intensificata, e la pista è umida.
13.40 Comincia a piovviginare in quel di Singapore.
L'urlo di Sebastian Vettel dopo aver conquistato la pole position del Gran Premio di Singapore 2017 la dice lunga sull'importanza di questo risultato. Dopo la vittoria di Hamilton a Monza, che ha consentito all'inglese di strappare la testa della classifica mondiale proprio al tedesco della Ferrari, è importante rispondere con una prestazione convincente sotto le suggestive luci artificiali di Marina Bay. La filosofia aerodinamica e il passo corto della SF70H si sposano bene con le tortuose curve del circuito cittadino, rendendo la Rossa di Maranello la favorita sulla carta. In teoria, già, perché il weekend nel Sud-Est asiatico è cominciato con i peggiori auspici: un assetto non azzeccato ha portato a problemi nella gestione degli pneumatici anteriori nelle prove libere del venerdì.
Come spesso accade, però, i tecnici della Ferrari sono riusciti a trovare la quadra tra venerdì e sabato, permettendo così a Vettel di tentare con successo l'assalto alla pole position. Il tedesco della Rossa, ovviamente, ci ha messo del suo, completando un giro senza sbavature che vale oro per due ragioni. Prima di tutto, statisticamente la partenza al palo a Singapore riveste un ruolo molto importante: su nove edizioni disputate, sette volte a vincere è stato il poleman. Il suo rivale per il titolo, Lewis Hamilton, poi, parte decisamente più indietro, dalla quinta casella dello schieramento, su una pista che tradizionalmente non favorisce affatto la Mercedes.
A permettere questo distacco importante è stata la competitività della Red Bull sul tracciato di Singapore: la RB13 sui circuiti tortuosi si esalta, pemettendo ai suoi piloti, Max Verstappen e Daniel Ricciardo, di affrontare al meglio le curve. Vista poi la minor importanza del meno competitivo propulsore Renault sulla pista di Marina Bay, la scuderia di Milton Keynes si è subito resa protagonista del weekend di gara, suonando la carica nelle prove libere. Se la pole è sfuggita, Verstappen e Ricciardo intendono mietere vittime in gara, andando alla ricerca della seconda vittoria stagionale per il team. Comunque vada, la Red Bull potrebbe rivelarsi l'ago della bilancia della sfida mondiale.
E il leader del campionato piloti, Hamilton, dovrà proprio vedersi con i ragazzi terribili della Red Bull per cercare l'approdo sul podio che mitigherebbe un eventuale successo di Vettel. Non sarà certo un compito facile: il passo lungo della W08 a Singapore è decisamente d'impiccio. L'aver fatto meglio del compagno di squadra, Bottas, in qualifica, è una magra consolazione, anche perché a scattare davanti a lui sarà anche Kimi Raikkonen, che cercherà sicuramente di fare da fido scudiere all'amico Vettel, tenendo a bada l'arrembante pilota inglese.
Sotto i riflettori di Singapore a brillare sono anche le McLaren: a Marina Bay la scarsa competitivtà del motore Honda impatta meno sulle prestazioni della MCL32, e Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne sono approdati agevolmente alla Q3. Oltre a contare i giorni dalla fine della nefasta collaborazione tra il team di Woking e la casa nipponica, Alonso ha il potenziale per ben figurare oggi, così come Nico Hulkenberg, ancora una volta autore di una prestazione solida in qualifica. Non bisognerà mai abbassare la guardia, però: a Singapore, dopotutto, le sorprese sono sempre dietro l'angolo, così come la Safety Car. E, in tutto questo, a complicare le cose potrebbe pensarci anche la pioggia caduta nel pomeriggio locale, che ha tolto la gommatura alla pista.
La gara prenderà il via alle 14.00 italiane.