Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Nella notte magica di Singapore è sembrato di tornare indietro nel tempo: quando una macchina rossa correva più veloce di tutte le altre, danzando da una curva all'altra aggressiva e precisa insieme al suo compagno, un giovane tedesco molto speciale. Perché un conto è vincere, un altro dominare, come in Ferrari non accadeva da una vita. Il merito è di tanti: dei progettisti che finalmente hanno tirato fuori una macchina come si deve, dei motoristi che hanno compiuto un balzo incredibile rispetto allo scorso anno, di Arrivabene bravissimo a tenere tutti uniti e a disinnescare le mine sparse lungo la strada, delle Mercedes che a Singapore hanno perso il libretto di istruzioni per gli assetti.
Vettel: vero campione
Stavolta, però, il merito è soprattutto di un pilota: quel Sebastian Vettel cordialmente detestato dai ferraristi quando era in Red Bull, dove a sentire certi tifosi vinceva solo per le furbate (si badi bene, furbate, non intuizioni geniali) di Newey, ma che una volta di rosso vestito ci ha messo pochissimo a far cambiare idea ai suoi detrattori. E anche per Seb la notte di Singapore è stata una gran bella rivincita, su Ricciardo e sui tanti che lo scorso l'avevano dato già per bollito. Stavolta, dicevamo, il merito è soprattutto di Vettel e basta guardare il distacco rifilato a tutti in qualifica per rendersene conto, o la sicurezza con cui ha gestito per tutta la gara il suo primato, guadagnando subito quei 3-4 secondi di sicurezza ogni volta che la safety car annullava i distacchi. E allora, a Suzuka quasi certamente le Mercedes torneranno a dominare, ma per una volta a essere tornati sono stati la Ferrari e soprattutto il Vettel dei titoli a ripetizione, che probabilmente non se ne era mai andato: voto 10, campione vero.
Voto 8,5 a Ricciardo, battuto ma non sconfitto perché in prova come in gara ha tratto il massimo dalla sua Red Bull, vincendo anche nettamente il confronto nel proprio box: alla prima occasione l'australiano ha dimostrato di essere ancora il talento cristallino sbocciato lo scorso anno, peccato che questa stagione occasioni così siano rare. In ogni caso tostissimo. Delude ancora invece Raikkonen, nonostante l'eccellente qualifica e il podio: in altre domeniche ci sarebbe stato da festeggiare, ma troppo grande è stata la differenza con il compagno di squadra al sabato e troppo arrendevole la sua condotta di gara, durante la quale non ha mai tentato un vero attacco. Il finlandese ha lamentato piccoli problemi di assetto per tutto il fine settimana, ma visto come filava l'altra rossa c'è a chiedersi chi definisce l'assetto. E siccome sappiamo tutti la risposta, voto 6 stiracchiato: si può e si deve fare di più.
Hamilton-Rosberg: non c'è paragone
Poteva fare di più anche Kvyat, penalizzato dalla tempistica delle soste ai box però oggettivamente sempre un po' più lento stavolta rispetto a Ricciardo: la condotta del giovane russo è comunque positiva, ma stavolta l'australiano lo ha relegato allo status di seconda guida. Voto 7, ridimensionato. Le grandi assenti del week end sono state comunque le Mercedes, intese come monoposto dominatrici: mai realmente a posto di assetto e nella gestione dei pneumatici, le frecce d'argento stavolta hanno sorpreso in negativo, in modo un po' inspiegabile. I piloti, in questa situazione, hanno dovuto limitare i danni, ma anche in inferiorità tecnica Hamilton ha rimarcato ancora una volta chi nel box è degno del titolo iridato: sempre davanti al compagno di squadra, si è ritirato mentre inseguiva le vetture davanti a lui con gomme in teoria meno performanti: voto 7,5 quindi, incolpevole. Prende punti invece Rosberg, ma la sua gara è stata davvero opaca e i punti recuperati in realtà non spostano più di tanto la questione per il Mondiale, sia perché il margine di Hamilton è ancora grande sia perché troppo abissale è la differenza di rendimento tra i due quest'anno. Non a caso l'inglese sorrideva tranquillo anche dopo il ritiro...
Prende punti invece Rosberg, ma la sua gara è stata davvero opaca e i punti recuperati in realtà non spostano più di tanto la questione per il Mondiale
Poco appariscente, ma concreta, la prova di Bottas, che coglie altri punti preziosi dopo una discreta qualifica su una pista che sulla carta era tra le meno adatte alla Williams, ma i bravi piloti sono anche quelli che sanno tirare fuori il massimo dalle giornate difficili, e poco importa se si tratta di un 5° posto che difficilmente passerà alla storia: voto 7,5, roccioso. Più controverso, invece, è il giudizio su Massa, messo definitivamente fuori gioco dalla trasmissione ma alle spalle del compagno di squadra in qualifica e in gara e coinvolto in un incidente controverso con Hulkenberg: a nostro parere si trattava del classico incidente di gara, dove nessuno ha colpa ma entrambi potevano fare più attenzione. Però del brasiliano infastidisce l'atteggiamento di sempre quando è coinvolto in qualche contatto: si finge stupito, non capisce come l'altro abbia potuto fare una cosa così inconcepibile, anche se il tedesco era leggermente davanti a lui e quindi teoricamente con diritto di traiettoria... Ogni volta è la stessa storia: quel mix di vittimismo e arroganza che un pilota con la sua esperienza dovrebbe aver messo da parte da tempo. E allora voto 5, più per i modi che per la sostanza.
Verstappen: talento senza patente
Voto 7,5 invece a Verstappen, che meriterebbe 10 se non avesse fatto stallare l'auto al via vanificando un'altra qualifica strepitosa. Da lì in poi, complici anche le sfortune altrui e una strategia azzeccata, è stata una gara tutta in rimonta fino a un buon 7° posto finale: certo, come detto le circostanze lo hanno aiutato, ma superare a Singapore non è mai facile e l'olandese si è distinto ancora una volta per manovre grintose e millimetriche. Nel finale rifiuta di cedere la posizione a Sainz che con gomme più fresche avrebbe potuto attaccare Perez forse, e probabilmente ha sbagliato in questo, ma la sua gara rimane un'altra prova di forza. Impressionante. Voto 8 a Sainz, che si qualifica male e in gara patisce problemi al cambio, ma a differenza di Verstappen non sbaglia niente e alla fine arriva negli scarichi del più famoso compagno di squadra: ancora una volta lo spagnolo va fortissimo ma l'olandese gli ruba la scena. Pazienza, chi conta si è accordo da un pezzo che anche lui è un cavallo - anzi un toro - di razza. Tenace.
A proposito di concretezza, un gran bel esempio viene anche dalla gara di Perez, solo 13° in qualifica ma buon 7° al traguardo dopo avere tenuto alle spalle i baby della Toro Rosso: ancora una volta il messicano corre veloce e con giudizio, voto 7,5. Maturato. Chiude a punti, ma non strappa applaudi invece Nasr, abile soprattutto a sfruttare le disgrazie altrui e a stare lontano da guai, però il week end delle Sauber è ancora una volta opaco. Certo l'auto è quel che è, ma anche i piloti non danno l'impressione di metterci molto di loro. Voto 6,5, minimo sindacale.
Fuori classifica, e soprattutto dal buon senso, la direzione gara (voto 4) che impiega un po' troppo a far uscire la safety "vera" dopo il contatto da Massa e Hulkenberg e decide di penalizzare il tedesco in modo assurdo per quello che a tutti gli effetti è un incidente di gara: non è colpa dei piloti se l'uscita dei box è in piena traiettoria, certo entrambi potevano alzare il piede, ma stavano correndo un gran premio di F1, mica andando al supermercato per comprare il latte... Gli appassionati certe cose le capiscono, perché i commissari sportivi no? A proposito, voto 0 ai commissari di Singapore, capaci di far entrare in pista un tifoso ma inflessibili con i meccanici della Ferrari che volevano festeggiare Vettel scombussolano un po' una gestione degli spazi sotto il podio che ormai perfino alla Casa Bianca è più flessibile. E voto 0 alla Fia che impone questo rigore, forse per non svegliare il telespettatore medio che all'arrivo è ormai entrato in un sonno profondo.
Le pagelle di Singapore 2015
Vettel: 10
Ricciardo: 8,5
Sainz: 8
Hamilton: 7,5
Bottas: 7,5
Verstappen: 7,5
Perez: 7,5
Kvyat: 7
Nasr: 6,5
Raikkonen: 6
Massa: 5
Direzione gara: 4
Commissari: 0
Fia: 0