F1 GP Singapore 2013: Vettel extraterrestre, Alonso umano

F1 GP Singapore 2013: Vettel extraterrestre, Alonso umano
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Altro che andare su Marte a cercare tracce di vita extraterrestre: basta guardare la F.1 e vedere come vince Sebastian Vettel per capire che c’è gente di un altro pianeta in mezzo agli umani | <i>P. Ciccarone, Singapore</i>
22 settembre 2013

Singapore - Altro che andare su Marte a cercare tracce di vita extraterrestre: basta guardare la F.1 e vedere come vince Sebastian Vettel per capire che c’è gente di un altro pianeta in mezzo agli umani.

Vettel: 60 punti di vantaggio su Alonso

E fa più male perché l’umano si chiama Fernando Alonso che con la sua Ferrari ha “solo” una macchina di F.1 e non una astronave imbattibile. Sul tracciato cittadino di Singapore Vettel coglie il settimo successo stagionale, porta a 60 i punti di vantaggio su Alonso quando mancano 6 gare alla fine del mondiale.

 

Come dire che fermo restando le cose, ad Abu Dhabi, primi di novembre, e con due gare di anticipo, Vettel porta a casa il quarto titolo mondiale di fila. Peccato per lo sport, ma nulla da dire sul tedesco. Lo si è capito quando è entrata la safety car per fa rimuovere il rottame della Toro Rosso di Ricciardo, prossimo compagno di Vettel, a quel punto solo in quattro non si sono fermati ai box a cambiare le gomme fra cui Vettel, Webber, Rosberg e Hamilton mentre Alonso e Raikkonen ne hanno approfittato.

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Vettel è stato insuperabile durante il GP di SIngapore

Vettel più veloce dei suoi rivali con le gomme finite

Appena la corsa è ripresa dopo i 4 giri di neutralizzazione, Vettel ha cominciato a tirare e con le gomme vecchie rifilava la bellezza di 2,2 secondi al primo degli inseguitori, che era Rosberg, e addirittura tre secondi al giro a un certo punto della gara ad Alonso.

 

Incredibile per i tempi moderni e qualcuno sostiene che ci sia qualcosa di strano nella Red Bull che, a onore del vero, era la stessa di Webber che pure girava con gli stessi tempi degli altri piloti. Quindi il marziano è solo Vettel,  e lo spiega proprio Nico Rosberg, il pilota della Mercedes che si è preso “il pagone” come primo degli inseguitori.

Rosberg: «Vettel ha un equilibrio perfetto»

Nico la spiega così: «Questa è una pista molto strana, ci sono delle curve a 90 gradi molto secche e fare un giro al limite fa surriscaldare le gomme, in qualche curva dobbiamo rallentare altrimenti non finiamo il giro previsto, ma Vettel ha un equilibrio perfetto, riesce a tirare tutto il giro e questo è il risultato, noi non potevamo fare tutta la parte finale di gara con le stesse gomme, a noi della Mercedes non durano oltre 22-24 giri e abbiamo dovuto fare lo stop».

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Alonso ha comunque fatto una gara strepitosa, tagliando il traguardo secondo

 

E invece di giri da percorrere ce ne erano almeno 36 e questo spiega perché lui ed Hamilton sono tornati ai box. Ma proprio perché la gara dipendeva troppo dalla durata delle gomme, stavolta la Ferrari ha indovinato la strategia con Alonso e anche con Massa.

Ferrari: strategia corretta

Se il primo ha finito al secondo posto e il brasiliano al sesto è perché ai box hanno capito che fermarsi durante la safety car, col consumo di gomme visto, era una soluzione giusta. «Alla partenza ho subito bruciato tre macchine – ha detto Alonso – avevo visto in TV le altre edizioni della gara e visto che girare largo alla prima curva ti permetteva di guadagnare posizioni, l’ho fatto e mi sono messo dietro a Vettel e Rosberg. Per passare la Mercedes dovevamo giocarcela con la strategia e fermarsi per un solo cambio gomme è stata quella giusta, faccio i complimenti a Vettel ma visto che Webber si è ritirato vuol dire che la loro macchina non è imbattibile e se succede qualcosa noi dobbiamo essere là per approfittarne».

Piccolo esempio di umanità dell’extraterrestre che sta per diventare campione del mondo di F.1 per la quarta volta di fila. Prima di lui ci sono riusciti pochi, anzi uno: Schumacher. Ma era sulla Ferrari e ci divertivamo di più

 

Per Massa, invece, la squadra ha preferito fargli fare un terzo stop, per verificare il degrado delle gomme, cosa che a Felipe è costata un paio di posizioni (ha finito sesto) ma che ha permesso alla Ferrari di capire che Alonso ce la poteva fare.

Il mondiale è già finito?

E adesso, a sei gare dalla fine con le piste favorevoli alla Red Bull, il mondiale è finito? «No, affatto – dice Vettel – ho avuto problemi con la vibrazione di un freno posteriore, ho dovuto controllare tutto per non avere guai. Devo pensare gara per gara il campionato è una conseguenza, quindi devo stare sereno».

 

Piccolo esempio di umanità dell’extraterrestre che sta per diventare campione del mondo di F.1 per la quarta volta di fila. Prima di lui ci sono riusciti pochi, anzi uno: Schumacher. Ma era sulla Ferrari e ci divertivamo di più.

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