F1, GP Silverstone 2020: vince Hamilton. Terzo Leclerc

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Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Gran Bretagna 2020 di Formula 1 nonostante sia arrivato con tre gomme sane al photofinish. Seguono Max Verstappen e Charles Leclerc, terzo grazie alla debacle a fine gara di Valtteri Bottas. Decimo Sebastian Vettel
2 agosto 2020

A Silverstone a surclassare la concorrenza è la Mercedes: ad aggiudicarsi il Gran Premio di Gran Bretagna, quarta prova del mondiale 2020 di Formula 1, è stato Lewis Hamilton. Quella in terra inglese è l’ottantasettesima vittoria in carriera e la terza stagionale per Hamilton. E, con il settimo successo in patria, l’inglese diventa il pilota ad aver vinto di più nella gara di casa, battendo il record di Alain Prost. I fan adoranti non c’erano, ma Hamilton ha trovato comunque la carica giusta. Partenza esclusa, perché ha avuto uno spunto titubante. Ma Valtteri Bottas, non ne ha approfittato. E a fine gara è occorso di tutto, con Bottas e Hamilton con l’anteriore sinistra collassata. Prima è successo a Bottas, e ad Hamilton è accaduta la stessa cosa nelle ultime curve. Ma l'inglese ha portato la gara a casa arrivando al traguardo con tre ruote sane. Un finale di passione, ma Hamilton, molto fortunato, arriva a meno quattro dal Kaiser.

Secondo posto per Max Verstappen: l’olandese della Red Bull è best of the rest. Perché le Frecce nere costituiscono una classe a parte, ormai è evidente: solo il disastro di Bottas ha concesso a Verstappen di librarsi alle spalle di Hamilton. Charles Leclerc sale sull’ultimo gradino del podio, che, però, vista la situazione attuale vale oro: con le hard, il monegasco è stato in grado di gestire il vantaggio su chi lo seguiva, e ha poi saputo approfittare dei guai altrui. Merito anche della sua gestione delle gomme. Quarto posto per Daniel Ricciardo, della Renault, davanti a Lando Norris, quinto. Ma per Leclerc non c’è stato verso di tenere il ritmo di Verstappen: i limiti sul passo gara si vedono tutti. È andata decisamente peggio a Sebastian Vettel, decimo al photofinish.

Il tedesco, già svantaggiato dall’impiego delle soft per il primo stint, non ha guadagnato terreno in partenza, unico frangente in cui poteva sfruttare le rosse. E anche con le hard non è andata molto meglio: ha pagato la mancanza di run nella giornata di venerdì. Sesto è Esteban Ocon, della Renault, davanti a Pierre Gasly, dell’Alpha Tauri, e ad Alexander Albon, della Red Bull. Completano la top ten il francese Lance Stroll, incolore sulla sua variopinta RP20, e Vettel.

In partenza, Hamilton si è leggermente ammutolito, abbastanza perché Bottas lo affiancasse. Ma il finlandese è stato timido, e si è accomodato alle spalle del compagno di squadra. Alle loro spalle, Leclerc ha cercato di passare Verstappen, ma l’olandese gli ha prontamente restituito la pariglia, riprendendosi la terza posizione. Di lì a poco, un contatto tra Albon e Magnussen ha causato un regime di Safety Car. Ad avere la peggio in questo caso è stato il danese, che ha finito la sua corsa nella ghiaia dopo aver impattato contro il muro. Concorso di colpa tra i due, diremmo, visto che Magnussen ha tentato con ottimismo di infilarsi e Albon lo ha speronato.

 

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La ripartenza dopo la fine del regime di Safety Car non ha visto grandi colpi di scena. Sainz si è lanciato su Leclerc, ma non è riuscito a sopravanzarlo. Poco dopo Albon ha anticipato il pitstop, tentando la carta delle hard per cercare la rimonta. Ma l’anglo-thailandese è finito sotto investigazione per il contatto con Magnussen. Vettel, dal canto suo, non si è schiodato dalla decima posizione da cui era partito: non la condotta sperata, visto che il tedesco è partito con le soft. Un strategia svantaggiosa, anche e soprattutto per chi si trova a centro classifica. E il degrado delle rosse si è prontamente materializzato dopo una decina di giri.

Ma il dato più preoccupante per Vettel è stata la vicinanza nei tempi con l’Alpha Tauri di Gasly, che lo seguiva da vicino. Molto più avanti, Bottas ha tenuto un ritmo simile a quello di Hamilton. Alle loro spalle, l’unico a rimanere abbastanza vicino ai due della Mercedes è stato Verstappen. La roulette della Safety Car è scattata di nuovo nel corso del giro numero 13: per colpa di un cedimento strutturale, Kvyat è finito pesantemente a muro alla Maggots. L’incidente ha scatenato il valzer dei pit-stop: i primi cinque avevano già passato il traguardo, e non ne hanno potuto approfittare immediatamente, ma chi seguiva si è fiondato ai box per montare le hard.

Non è cambiato molto, però. Perché, dopo le soste dei cinque piloti di testa per calzare le bianche, la classifica è rimasta invariata. Solo Sainz, quinto, si è dovuto accomodare alle spalle di Grosjean, che non si è fermato, a differenza della concorrenza. E la macchina di Kvyat era talmente danneggiata da richiedere un lungo regime di Safety Car per consentire ai commissari di rimuoverla. Sicuramente la neutralizzazione non ha avvantaggiato Bottas, che con la strategia avrebbe potuto quantomeno sperare di battagliare con Hamilton. E il regime infinito di Safety Car è stato un supplizio per Hamilton, che, così come Leclerc, si è lamentato della lentezza del Signor Mayländer, grande protagonista di giornata.

Alla ripartenza, Norris ha approfittato della bagarre tra Sainz e Ricciardo per passare quest’ultimo all’esterno. Non pago, l’inglese ha anche cercato il sorpasso sul compagno di squadra, ma non è riuscito a chiuderlo. E, mentre le Mercedes davanti volavano, è arrivata la penalità per Albon: cinque secondi. In questa fase di gara, Bottas ha cercato di tenere lo stesso ritmo di Hamilton, mantenendosi a poco più di un secondo di distanza. Più indietro, nonostante le gomme usurate, Grosjean si è dimostrato un cliente scomodo per le due McLaren di Sainz e Norris, che si sono dovuti impegnare per passarlo.

Ma Grosjean, reo di aver cambiato direzione nella lotta con Sainz, si è beccato un avvertimento che si vede poco: gli è stata sventolata la bandiera bianca e nera. Grosjean, dopo 37 giri, è rientrato ai box per montare le hard, rientrando in fondo alla classifica. Ottima gestione degli pneumatici, ma strategia inefficace. Nel frattempo, Vettel ha subito l’onta del sorpasso da parte di Gasly: il tedesco ha provato a difendersi, ma Gasly ha avuto la meglio. Intorno al giro numero 40, Bottas ha accusato un forte degrado delle sue gomme, con un blistering evidente. E a fine GP la gomma anteriore sinistra di Bottas è ceduta, e il finlandese è scivolato in dodicesima posizione, lasciando l’ultimo gradino del podio a Leclerc.

Undicesimo Bottas, davanti a George Russell, della Williams, e a Carlos Sainz, anche lui vittima di una foratura. Quattordicesima posizione per Antonio Giovinazzi, dell’Alfa Romeo Racing. Chiudono la classifica Nicholas Latifi, della Williams; e Romain Grosjean, della Haas. Ritiro, come anticipato, per Kevin Magnussen, della Haas, e per Daniil Kvyat, in forza all’Alpha Tauri. Fuori anche Kimi Raikkonen, dell’Alfa Romeo.

Ma il destino più beffardo è toccato a Nico Hulkenberg: il tedesco, chiamato a sostituire in Racing Point Sergio Perez, risultato positivo al COVID-19 nella giornata di giovedì, non ha nemmeno preso il via della corsa per via di un problema tecnico alla power unit della sua RP20. Non poteva davvero andare peggio ad Hulkenberg, che, pur con il cruccio di un collo non sufficientemente allenato, avrebbe potuto dire la sua con una monoposto assai competitiva. E non è detto che ci sia una seconda chance: dipenderà dalla situazione di Perez.

La corsa minuto per minuto

16.41 Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Silverstone! 

16.40 Anteriore sinistra andata anche per Sainz. 

16.39 Verstappen monta le rosse. Bottas scivola inesorabilmente in classifica, e Leclerc è sul podio. 

16.38 Cedimento dell'anteriore sinistra per Bottas!

16.37 E Ricciardo passa Norris per la sesta. 

16.36 Gasly su Stroll per la nona posizione. 

16.35 Norris scalpita alle spalle di Sainz. 

16.34 Cinque giri al termine della gara. 

16.33 Bandiera bianca e nera per Stroll. 

16.32 Ocon passa finalmente Stroll.

16.32 Albon passa Giovinazzi e Russell: è ora dodicesimo.

16.30 Ocon ancora vicinissimo a Stroll.

16.28 Bottas perde terreno su Hamilton. 

16.26 Ocon in pressing su Stroll. 

16.25 Vibrazioni per Bottas.

16.24 Giro più veloce per Verstappen. 

16.22 Albon su Raikkonen per la quindicesima posizione. 

16.19 Bagarre tra Gasly e Vettel. Ha la meglio il francese. 

16.17 Ricciardo passa Grosjean. Il francese rientra ai box. 

16.15 Cinque secondi di penalità per Giovinazzi. 

16.13 Continua la lotta a colpi di giri veloci tra Hamilton e Bottas: il finlandese si trova a 1,5 secondi dall'inglese. 

16.11 Grosjean, nel frattempo, è ancora in pista con le medie. Notevole. 

16.09 Giovinazzi sotto investigazione per qualcosa successo in regime di Safety Car.

16.08 Gasly di forza su Giovinazzi. Sosta per Albon: gomme gialle per lui. 

16.07 Leclerc al momento gestisce la sua quarta posizione, con cinque secondi di vantaggio su Sainz. 

16.05 Giro più veloce per Bottas. 

16.04 Raikkonen si lamenta del posteriore: c'è parecchio vento. 

16.03 Bagarre tra Stroll e Ocon. 

16.03 Avvertimento per Grosjean per il cambio di direzione nelle sue ultime lotte con Sainz. 

16.02 Il vantaggio di Hamilton su Bottas sale a due secondi.

16.00 Norris su Grosjean per la sesta posizione. 

16.00 Nel frattempo, Vettel è uscito dalla zona punti: è undicesimo.

15.59 Giro più veloce per Hamiton, che risponde al crono di Bottas nella tornata precedente. 

15.58 I primi cinque dopo 23 giri: Hamilton, Bottas, Verstappen, Leclerc e Sainz. 

15.56 Sainz di forza su Grosjean per la quinta posizione. 

15.55 Sainz ci prova su Grosjean, ma il francese chiude la porta. 

15.55 Trenino interessante con Ricciardo, Stroll e Ocon. 

15.54 Le Mercedes volano, distanziando Verstappen. 

15.52 Cinque secondi di penalità per Albon.

15.52 Norris su Ricciardo: approfitta della bagarre dell'australiano con Sainz. Poi ci prova anche col compagno, ma non riesce a finire la manovra. 

15.52 Hamilton esegue il solito elastico. Posizioni invariate alla ripartenza. 

15.50 La Safety Car rientra al termine di questo giro. 

15.48 Leclerc si accoda. 

15.46 Hamilton si lamenta della lentezza della Safety Car: non è una novità. 

15.44 Safety Car ancora in pista: ci vorrà del tempo per rimuovere la vettura di Kvyat, fortemente danneggiata. 

15.40 Si sospetta un cedimento strutturale alla base dell'incidente di Kvyat.

15.39 Posizioni di testa invariate. 

15.38 Anche i cinque di testa ai box: hard per tutti. 

15.37 Una pletora di piloti - da Ricciardo in giù - entra ai box. I primi non sono riusciti a farlo. Hard per tutti. 

15.35 Brutto botto alla Becketts per Kvyat. Safety Car.

15.33 Gasly vicino a Vettel. 

15.31 Mercedes classe a se stante sul passo gara, ma Verstappen tiene botta. 

15.30 Vettel, nel frattempo, è ancora decimo. E visto che monta le rosse, non è una situazione incoraggiante.

15.28 Albon e Magnussen sotto investigazione. 

15.26 Albon rientra ai box per una sosta: gomme hard per lui, per tentare il tutto per tutto.

15.26 Ocon ci prova su Stroll, ma non va. 

15.24 Ripartenza tranquilla, senza drammi. 

15.23 Safety Car ritorna ai box. 

15.21 Vettel, in tutto questo, è decimo. 

15.18 Sembra che la macchina di Albon non abbia accusato danni. 

15.15 Albon ha speronato Magnussen. Per fortuna nessuna conseguenza per il danese, se non il ritiro.

15.14 Botto di Magnussen. Safety Car. 

15.13 Hamilton ha ragione di Bottas, dopo una partenza titubante. Alle loro spalle, bagarre tra Verstappen e Leclerc: ha la meglio il primo. 

15.10 La tensione sale: al via il giro di formazione. 

15.00 E la gara di Hulkenberg finisce ancora prima di iniziare: un problema alla power unit non gli consentirà di prendere il via della corsa. Che sfortuna. 

14.47 Nico Hulkenberg partirà dalla pitlane: gara decisamente in salita per il tedesco, al ritorno in F1 in sostituzione di Perez. 

La Mercedes ormai è straripante: esercita un dominio quasi imbarazzante, sul giro secco come nei long run. E l'unico tallone d'Achille su cui avrebbe potuto contare la concorrenza, le difficoltà nella gestione degli pneumatici col caldo, si è volatilizzato crudelmente dopo una giornata di afa improbabile a Silverstone. E così, nelle condizioni che la corazzata della Frecce nere preferisce, non ce n'è per nessuno: la prima fila del Gran Premio di Gran Bretagna 2020 di Formula 1 è interamente occupata dalla scuderia di Brackley. Ma il dramma è che i distacchi rimediati dalla concorrenza si fanno sempre più abissali: Max Verstappen, il primo degli altri, si è visto rifilare oltre un secondo dal poleman Lewis Hamilton. 

E la Mercedes è talmente esagerata da concedere ad Hamilton il lusso di pasticciare vistosamente nella Q2, finendo in testacoda nel tentativo di avere ragione di un Valtteri Bottas in palla. Ma quando Hamilton decide di concentrarsi, non ce n'è per nessuno, tantomeno il compagno di squadra. E così è arrivata la settima pole position nella gara di casa per l'inglese, che oggi può demolire un altro record. Se dovesse vincere, batterebbe il primato per il maggior numero di vittorie in patria, detenuto a pari merito con Alain Prost. Nulla da dire, Hamilton è sublime. Ma per come si stanno mettendo le cose, viene da rimpiangere i tempi delle botte da orbi con Nico Rosberg. Perché al netto di problemi tecnici, il risultato è già scritto. 

E agli avversari restano inevitabilmente solo le briciole. Un peccato, onestamente, perché i distacchi contenuti del resto della ciurma hanno regalato spettacolo in qualifica. Verstappen, ottimo terzo, è in un'altra lega rispetto al compagno di squadra, Alexander Albon, la cui tenuta psicologica si sta disintegrando davanti agli occhi degli spettatori di un disastro che potrebbe costargli molto caro. Dopo aver sbattuto nelle FP2, costringendo ad un superlavoro i meccanici, in numero decisamente inferiore rispetto al solito causa COVID-19, Albon non ha passato il taglio della Q2. E quando c'è Helmut Marko di mezzo, la mannaia fa presto ad abbattersi su chi non si dimostra all'altezza.

Ma sotto alle aspettative è stata anche la Racing Point: ci si attendeva di più di un sesto posto da Lance Stroll in qualifica. È vero che i distacchi sono contenuti, ma la panterona rosa RP20 ha deluso. E Nico Hulkenberg, chiamato in fretta e furia per sostituire Sergio Perez, risultato positivo al COVID-19, sta pagando le conseguenze di un debutto repentino senza la necessaria preparazione fisica. Silverstone è tra i circuiti peggiori per un esordio del genere, visto che l'incessante sequenza di curve veloci sollecita moltissimo il collo. E oggi potrebbe essere un supplizio per il tedesco, che si trova però per le mani una vettura estremamente competitiva. Ma rimontare dalla tredicesima posizione non sarà compito facile.

E la Ferrari? La Rossa tira un sospiro di sollievo con Charles Leclerc, che ha agguantato la quarta posizione in griglia. Un risultato al di sopra delle aspettative della vigilia, frutto di una configurazione aerodinamica estrema. Scarichissima, per esaltare la velocità sul dritto. E finché si parla di giro secco, è una strategia che paga. Ma in gara potrebbero essere dolori. Perché se le gomme sono fresche, i problemi non sussistono; è con il prolungarsi dello stint che arrivano i guai. E se Leclerc potrà contare sulle medie per contenere i danni, per Sebastian Vettel partire con le soft è una condanna: la Rossa le rosse se le mangia. Scattando dalla decima posizione, le prospettive sono tutt'altro che rosee.

La gara prenderà il via alle 15.10 italiane.

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