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Meglio del previsto, su questo non c'è dubbio. Perché vedere Charles Leclerc sul podio a Silverstone con le premesse che si erano viste nelle ultime gare, è senza dubbio un risultato positivo. La scelta del sabato, con un'ala a corda ridotta, un controsenso a prima vista, ha pagato in gara perché Leclerc è riuscito a partire davanti e lì vi è rimasto, riuscendo poi a gestire al meglio le gomme e il ritmo di gara impedendo a McLaren e Renault di superarlo. E ottenere un terzo posto grazie alla sosta di Bottas del penultimo giro per la gomma forata.
Insomma, un risultato ottenuto di testa e di cuore, perché la Ferrari vera, a quanto pare, era quella di Vettel. Che ha navigato sempre oltre la zona punti e a lottare con gente che di solito doppiava ai tempi eroici. Invece per il tedesco, dopo un week end ricco di problemi, stop durante le prove, macchina non a punto, vedere quel misero punticino è una consolazione per come è andata la gara. E' una Ferrari che cresce lentamente, senza eclatanti colpi di coda, ma comincia a diventare più sostanziosa rispetto alle rivali McLaren e Renault che pure sono partite col piede giusto. Per Leclerc un bel risultato che rafforza il morale e fa capire come soffrire in gara ottenendo il massimo possibile. Un modo per fare esperienza e crescere, facendo sentire il team fiducioso di aver riposto le speranze sulle sue giovani spalle.
A prima vista è stata una corsa senza infamia e senza lode. Ma Charles è stato bravo nelle fasi iniziali, lottando con Verstappen senza mai andare oltre, poi ha mantenuto il miglior ritmo che la sua Ferrari potesse consentirgli e facendo un po' da tappo al gruppone che lo seguiva, senza fare nessuna scorrettezza ma tirando al massimo per tenerli a distanza, si è messo in condizioni di sicurezza tali da poter sfruttare al massimo quello che poi è arrivato come un regalo dal cielo. Anzi, la Ferrari è stata brava nel gestire le gomme dure, che non hanno mostrato il degrado come sulle Mercedes e McLaren, eppure il carico alare era decisamente diverso rispetto alle rivali.
Discorso diverso per Vettel, la sua è stata una corsa opaca, priva di spunti, sempre in affanno e addirittura in lotta con Giovinazzi a un certo punto, con tempi sul giro che erano pure più lenti della disastrata Alfa Romeo del pugliese (che ha concluso 14 dopo aver subito 5 secondi di penalità per aver violato il regime di safety car, ma che non sarebbe andato oltre il 12 in ogni caso...). Strano vedere Vettel annaspare in quel modo e guidare una Ferrari che sembrava diversa da quella di Leclerc. Insomma, una corsa con due facce per la rossa che fra sette giorni magari farà vedere qualcosa di diverso rispetto a questa gara così pazza e sconclusionata.