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SILVERSTONE - Le immagini delle due Ferrari di Raikkonen e Vettel che rientrano di colpo ai box con le gomme afflosciate a un giro dalla fine sono ben impresse nella mente di tutti coloro che le hanno viste. Mancava poco alla fine e Raikkonen era secondo con Vettel terzo, un risultato positivo quando all'improvviso è successo di tutto. Kimi si era lamentato via radio già da qualche giro che aveva strane vibrazioni, Vettel aveva rallentato il ritmo fino a perdere anche due secondi su Bottas che lo stava inseguendo per la terza posizione.
Poi, di colpo e senza preavviso, l'afflosciamento. Raikkonen ha perso il battistrada ma con la gomma ancora intera è rientrato ai box e ha cambiato il set riuscendo a mantenere la terza posizione anche perché nello stesso momento anche Verstappen ha avuto lo stesso problema alla stessa gomma, anteriore sinistra, quella in appoggio. Poco dopo Vettel è finito fuori nel prato con la gomma a terra e le altre conciate male col battistrada a pezzi. La sua Ferrari a rallentatore, con pezzi che volavano dappertutto, è tornata ai box e alla fine Sebastian ha perso quattro posizioni, arrivando settimo davanti alle Force India che aveva doppiato poco prima, altrimenti c'era pure il rischio di perdere altri punti invece dei 19 sui 20 di vantaggio che aveva fino a quel momento.
Colpa delle gomme? No, visto che la Pirelli ha portato gomme che sono durate moltissimo. Ad esempio Bottas con le gialle aveva fatto 32 giri, Ricciardo con le supersoft 32 (ed erano le più tenere). Se poi guardiamo la strategia, Raikkonen e Hamilton hanno cambiato le stesse gomme più o meno negli stessi momenti: 24 giro per Kimi, 25 per Hamilton. Mentre Vettel è rientrato prima ai box, al 18 giro, per difendersi dagli attacchi di Verstappen ed evitare di trovarsi poi le Force India davanti al pit programmato. La mossa si chiama undercut, anticipo della fermata, ma fino al 50 giro le gomme gialle non hanno resistito.
Per conservare le gomme fino alla fine si deve trovare un assetto di compromesso, che non penalizzi le prestazioni ma garantisca la durata. La Ferrari era al limite con le prestazioni e in quanto alla durata, per poco non è andata come sperato
Il problema è semplice e difficile al tempo stesso: per conservare le gomme fino alla fine si deve trovare un assetto di compromesso, che non penalizzi le prestazioni ma garantisca la durata. La Ferrari era al limite con le prestazioni e in quanto alla durata, per poco non è andata come sperato. Che sia un problema solo della Ferrari lo dimostrano le prestazioni della Red Bull di Ricciardo mentre Verstappen, che ha stressato molto la gomma nei vari duelli, ha avuto la stessa sorte di Vettel, anche se ha concluso al quarto posto. Questo problema sta a indicare che la Ferrari non era bilanciata al meglio, al contrario della Mercedes, che con le modifiche alla sospensione (finite nel mirino per presunte irregolarità) pare aver ritrovato il passo vincente dei vecchi tempi.