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Hamilton a fine gara ha parlato di una gara solitaria, con un tono di rammarico un po’ sornione. Un messaggio a Verstappen, come a dirgli prova a prendermi se ci riesci, perché io di sicuro vengo a prendere te in classifica. Andrà veramente così? Lo scopriremo a Jeddah. Nel frattempo la Mercedes sembra essersi ripresa, anche usando il motore “vecchio”, ma è soprattutto Hamilton ad essere in una forma strepitosa, perché i 6 decimi rifilati in qualifica a Bottas fanno capire quanto l’inglese abbia fatto ancora una volta la differenza su un tracciato impegnativo e inedito per tutti. Voto 10, prova di forza.
Alle sue spalle Verstappen, autore di una rimonta furiosa nelle prime fasi di gara, per recuperare il mezzo svarione commesso in qualifica. Poi però una volta arrivato alle spalle dell’inglese non ne aveva proprio per andare a caccia della vittoria. “Solo” voto 8 per essersi complicato da solo la vita in qualifica, ma probabilmente il risultato non sarebbe cambiato.
Voto 10 e lode invece ad Alonso, che torna finalmente sul podio, dimostrando qualcosa al mondo intero (a se stesso non serviva). E attenzione: il suo non è stato un risultato casuale, anche se favorito dai problemi di Bottas, perché lo spagnolo è stato velocissimo fin dalle qualifiche. E poi in gara ha gestito magistralmente le gomme, lasciando perdere i duelli sterili e vendendo invece cara la pelle quando era sfida vera. Insomma, un campione, e guai a chi se lo dimentica.
Quarto Perez, autore di una bella rimonta, ma il problema sta proprio lì: con una Red Bull dovrebbe avere un abbonato fisso quanto meno alla seconda fila, da dove il podio sarebbe molto più facile da acciuffare. Insomma, a noi la gara del messicano in Qatar sembra più che altro un’occasione persa, e non è la prima volta. Voto 7 perché comunque rispetto a Bottas almeno ha mostrato una bella grinta.
Quinto Ocon, a riprova che in Qatar le Alpine hanno trovato qualcosa in più rispetto agli altri avversari abituali: la qualifica e la gara del francese sono state positive, però Alonso era semplicemente di un’altra categoria. Voto 7,5: tutto bene, a parte la paga che ha preso dal compagno di squadra.
Una bella sorpresa in Qatar è arrivata da Stroll: dopo una qualifica appena discreta in gara il canadese sembrava trasformato, con una bella rimonta e un gran bel sorpasso a tre su Tsunoda. Ogni tanto Stroll si accende, peccato che non riesca a correre sempre con questa intensità. Stavolta però voto 8.
La prima delle Ferrari al traguardo è settima con Sainz, seguito a ruota da Leclerc: per Maranello una trasferta da dimenticare, eppure è riuscita lo stesso a guadagnare punti sulla McLaren consolidando il terzo posto in classifica costruttore. Attenzione però che il premio di consolazione non faccia dimenticare l’obiettivo vero, che rimane lontanissimo. Così, voto 5 alla Ferrari per l’inspiegabile passo indietro e voto 6,5 a Sainz e Leclerc, anche se forse il monegasco meriterebbe qualcosa in più per essere arrivato in scia al compagno pur partendo ben più indietro dopo una brutta qualifica non per colpa sua.
In effetti, in McLaren va anche peggio: stavolta Norris aveva il ritmo per arrivare se non al podio, almeno vicino, invece una sosta supplementare per una foratura l’ha ricacciato indietro, al 9° posto. Però affermare che hanno perso punti “senza colpa” lascia un po’ perplessi: alla fine tutte le forature sono state determinate da stint troppo lunghi o passaggi sui cordoli un po’ troppo violenti… Comunque voto 7,5 per l’impegno, anche perché Ricciardo in Qatar non si è proprio visto, lento in qualifica e impantanato in gara: voto 4 perché ormai le attenuanti sono finite.
Chiude la zona punti Vettel, in gara meno efficace rispetto alle qualifiche, complice una brutta partenza dalla quale poi ha faticato a riprendersi. Il tedesco però ancora una volta ha sgomitato per un punticino, si è divertito e ha fatto divertire: molto meglio così rispetto alla sua ultima stagione in rosso e probabilmente lui pensa la stessa cosa. Voto 6,5, è sempre un piacere vederlo così.
Fuori dai punti un impalpabile Gasly: se parti dalla prima fila e finisci fuori dalla zona punti, senza situazioni particolari, significa che c’è qualcosa di strano. Siccome però anche il compagno di squadra ha evidenziato una simile involuzione in gara, probabilmente l’AlphaTauri in Qatar era veloce sul giro secco ma tutt’altro che a posto sul passo gara, e allora tocca dare le attenuanti generiche a entrambi i piloti: voto 6 a Gasly e voto 5,5 a Tsunoda.
Voto 5 anche a Bottas, e siamo di manica larga: al di là della foratura e del ritiro, prende 6 decimi in qualifica dal compagno di squadra, sempre in qualifica non rallenta con la bandiera gialla (ok, non è stato il solo e mancava una parte delle segnalazioni), in gara sbaglia la partenza e quindi con l’auto più veloce in pista si pianta per un bel po’ di giri dietro monoposto più lente di oltre un secondo al giro. Non ci siamo.
Voto 7 al Qatar, intesa come pista: i circuiti nel deserto lasciano sempre un po’ perplessi per l’assenza di punti di riferimento, però i piloti hanno apprezzato e alla fine anche sorpassare è stato meno complicato del previsto. Certo, correre su un circuito nuovo dove c’è un unico punto per superare stupisce un po’, specie se non c’erano limiti di spazio e di soldi per costruire la pista, ma MotoGp e F1 hanno esigenze abbastanza diverse quando si tratta di garantire i sorpassi. Piuttosto, andiamo controcorrente e promuoviamo la decisione di installare i famigerati cordoli alti al limite del tracciato: molto meglio così piuttosto che andare di moviola, anche se ai piloti è toccato reimparare a stare dentro la pista…. Stavolta almeno chi sbagliava pagava davvero, o almeno rischiava di farlo, e non abbiamo assistito alla solita sequenza di penalità e conseguenti polemiche.
Alonso 10 e lode
Hamilton 10
Verstappen 8
Stroll 8
Ocon 7,5
Norris 7,5
Perez 7
Qatar 7
Vettel 6,5
Sainz 6,5
Leclerc 6,5
Gssly 6
Tsunoda 5,5
Bottas 5
Ferrari 5
Ricciardo 4