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LOSAIL - Cambia la pista, non cambia il risultato, alla fine è ancora Lewis Hamilton a vincere su Max Verstappen e la sorpresa del Qatar, Fernando Alonso che ritorna sul podio dopo un tempo interminabile. Ma la domanda che si pongono tutti è: senza la penalizzazione di 5 posti in griglia di Verstappen, per non aver rispettato la doppia bandiera gialla per l'uscita di Gasly in qualifica, sarebbe cambiato qualcosa?
La risposta è no. Perché il passo gara di Hamilton rispetto a Verstappen era di quei 4 o 5 decimi al giro più rapida e anche la strategia, marcatura ad uomo stavolta, non ha modificato la sostanza. Infatti, Verstappen partito sesto, alla prima curva era già quarto e poco dopo era secondo, ovvero in un paio di giri ha risolto la situazione, da quel momento in poi, nel primo stint, i 4 secondi di distacco erano incolmabili, tanto che Hamilton, con pieno e gomme usurate nel primo stint, piazzava giri veloci a ripetizione.
Da questo momento in poi la gara era assegnata e bisognava solo non fare errori e portarla al termine. Unico momento di brivido a tre giri dalla fine per rimuovere la Williams di Latifi ferma con una gomma esplosa (anteriore sinistra, come accaduto anche a Russell e Bottas per colpa di un cordolo malandrino). In quel momento, con Alonso a oltre 48 secondi, la Red Bull richiamava Verstappen al box per montare le gomme morbide e segnare il punto del giro più veloce.
Cosa riuscita solo all'ultimo momento per via della virtual safety car rimossa proprio in tempo utile. E così, a due gare dalla fine, ci sono solo 8 punti di distacco fra i due rivali e la prossima gara potrebbe assegnare il titolo nel caso di ritiro di Hamilton mentre in caso contrario Lewis non avrebbe il vantaggio matematico per vincere l'ottavo titolo. E' un mondiale che si deciderà in volata, proprio come voleva il promoter.
Peccato che fra penalizzazioni varie, che arrivano con un ritardo di 24 ore sugli accadimenti (vedi Brasile e vedi Qatar), richiami al manager Chris Horner per violazione del regolamento sportivo e la sensazione che l'arbitro voglia metterci lo zampino, resta un po' un sapore strano in bocca, come di una sfida pilotata da fattori esterni. Sul resto della truppa poco da dire. Ferrari al solito imbarazzante, davanti ancora alla McLaren ma con Sainz e Leclerc settimo e ottavo ma a oltre un minuto e 26 secondi dal vertice. Questa non era la loro pista (ma quale è stata la loro durante l'anno?) ed è un peccato vedere i due piloti frustrati dalla mancanza di risultati e dallo sforzo di dare sempre il massimo. Per questo i due ragazzi in pista e quelli a casa meritano rispetto. Peccato manchino prestazioni e risultati