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Dopo due gare di in cui la Red Bull è sembrata essere la monoposto più veloce, in Portogallo la Mercedes è tornata punto di riferimento, ma a dispetto del risultato delle qualifiche per portare a casa la vittoria ancora una volta la differenza l’ha fatta Hamilton. Ad un certo punto l’inglese era finito terzo, dietro anche a Verstappen, ma non si è dato per vinto, né ha rimandato il sorpasso a improbabili strategie come spesso capita nella F1 moderna: no, il campione della Mercedes è andato a prendersi il primato in pista, con due gran sorpassi prima su Verstappen e quindi su Bottas. Voto 10, prova di carattere.
Stavolta si è dovuto arrendere anche Verstappen, frenato da una differenza di velocità in rettilineo troppo grande per essere compensata anche con l’ala mobile, e meno male che Bottas come spesso accade a metà gara si è sciolto come la neve al sole: con il 2° posto l’olandese conferma di essere sempre lì, pronto a giocarsi il Mondiale curva dopo curva, anche se stavolta nemmeno super-Max è stato perfetto. Voto 8,5, mastino.
E poi c’è Bottas, che dopo l’orrenda gara di Imola (al di là dell’incidente) prima sorprende con una grande pole position, poi sembra difendersi benino, finché una volta passato da Hamilton cede anche a Verstappen, al quale forse al momento del sorpasso avrebbe potuto rendere la vita un po’ più difficile. Insomma siamo alle solite, voto 6,5. Una certezza nel bene e nel male.
Dietro di loro, finalmente una gara normale per Perez, che parte così così ma recupera bene, dopo una qualifica in seconda fila con un distacco contenuto da Verstappen: con la macchina che si ritrova dovrebbe lottare in pianta stabile per il podio, invece non impensierisce mai Bottas, ma è anche vero che i distacchi da Verstappen, in qualifica e in gara, sono ben inferiori a quelli che registravano i suoi predecessori sulla seconda Red Bull. E allora intanto bene così, voto 7, aspettando il colpaccio.
In proporzione, ancora una volta ci è piaciuto di più Norris, veloce in qualifica ed efficace nella bagarre iniziale, salvo poi girare per buona parte della gara da solo: ancora una volta la McLaren migliore è la sua e il dubbio è che in questi risultati a fare la differenza sia anche il pilota. Intanto voto 8, difficile non tifare per lui.
Sesto Leclerc: con una macchina ben più competitiva dello scorso anno potrebbe sembrare un passo indietro, in realtà i distacchi confermano i progressi compiuti, ma per passare la McLaren di Norris e - soprattutto - per lottare con Mercedes e Red Bull serve un salto tecnico ancora grande. La verità è che in questo momento il migliore risultato possibile per il monegasco è proprio il 6° posto, salvo imprevisti di chi gli sta davanti. Triste dirlo? Un po’, intanto voto 7 per una gara solida dopo una qualifica così così.
Sa di piccola impresa invece il bel week end di Ocon: addirittura 6° in qualifica, il francese si conferma ottimo 7° in gara, con una Alpine che sembra trasformata rispetto alla monoposto vista a Imola. Voto 8 per la tempra oltre che per il piede. Buon 8° Alonso dopo una qualifica poco brillante: il ritmo di gara però è da sempre una specialità dello spagnolo, che è stato abile a risalire in classifica. Voto 7,5, anche se forse non si aspettava di avere la vita così difficile, fuori e dentro il suo stesso box. A punti anche Ricciardo, però ancora una volta l’australiano ha ben poco da festeggiare, con un rendimento ben inferiore al potenziale della vettura, così magnificamente evidenziato dal compagno di squadra. Che succede? In attesa di una risposta plausibile voto 5, smarrito.
Decimo Gasly, che nel finale recupera su Sainz portando a casa un risultato sì positivo, ma che ancora una volta sembra un po’ sottotono rispetto al potenziale velocistico mostrato a tratti dall’AlphaTauri: la sensazione è che team e pilota fatichino a “mettere tutto insieme”, soprattutto in gara. Il francese però ancora una volta fa il suo lavoro (voto 7), a differenza del compagno Tsunoda (voto 5), lento in qualifica e impalpabile in gara, dove evidenzia anche una certa difficoltà a restare dentro i limiti della pista. Dopo una grande gara di esordio due insufficienze: per il giapponese urge riscatto per non finire nell’elenco dei campioni giovanissimi altrettanto precocemente bruciati dalla Red Bull.
Fuori dai punti, voto 6 a Sainz, bravo in qualifica, meno in gara dove al restart di fa trovare un po’ impreparato e nel finale crolla insieme alle sue gomme gialle. Però sulla mescola da montare un po’ di voce in capitolo ce l’avrà pure anche il pilota, no? Fuori dai punti, voto 7 di incoraggiamento a Giovinazzi, mai realmente in grado di lottare per i punti ma sempre a centro gruppo, pronto a cogliere opportunità che purtroppo stavolta non si sono verificate. E voto 3 a Raikkonen, perché tamponare in pieno rettilineo il compagno di squadra non è proprio una mossa da campioni del mondo. A proposito di iridati, voto 7 a Vettel che nella prima gara “normale” ha messo in riga Stroll in qualifica e anche in gara: peccato per lui che su questa pista l’Aston Martin non valesse la zona punti. Ma di questo lui non ha colpe. Voto 5 invece a Russell, ancora una volta velocissimo in qualifica e inconsistente in gara: non è chiaro a questo punto se sia un problema solo tecnico o anche del pilota. In compenso è rimasto ben lontano dalla monoposto di Bottas, con grande sollievo di Toto Wolff.
Hamilton 10
Verstappen 8,5
Norris 8
Ocon 8
Alonso 7,5
Perez 7
Leclerc 7
Gasly 7
Giovinazzi 7
Vettel 7
Bottas 6,5
Sainz 6
Ricciardo 5
Tsunoda 5
Russell 5
Raikkonen 3