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Il weekend di gara della Formula 1 a Portimao non poteva concludersi senza una polemica legata ai track limits. E, proprio sul finire del Gran Premio del Portogallo, ecco l'episodio che sta facendo discutere. A Max Verstappen è stato cancellato il giro più veloce in gara per non aver rispettato i limiti della pista in curva 14. Ma nel resto della corsa, non sono stati segnalati episodi analoghi. E per gli spettatori diventa complesso capire il perché. Il motivo è sempre lo stesso, da ricercare nell'ormai famigerato articolo 27.3 del regolamento sportivo.
Il cui nodo spinoso è il famoso lasting advantage, un vantaggio duraturo che non è consentito ottenere quando non si rispettano i limiti della pista. E il punto che si coglie per il giro più veloce in gara è esattamente il tipo di guadagno che il regolamento non permette. Così come lo è un sorpasso, ma non il mancato rispetto dei limiti nel corso di una tornata del GP che non valga il giro più veloce in gara. Da qui nasce la decisione di togliere il punticino a Max per consegnarlo nelle mani di Bottas.
Sono minuzie che possono fare la differenza, nell'economia di un campionato. E il vero problema è che gli stessi piloti sembrano essere all'oscuro di certe dinamiche, o quantomeno se ne dimenticano nella concitazione della gara. A questo si aggiunge la poca immediatezza di queste normative per chi segue da casa. In buona sostanza, andando a leggere il regolamento è chiaro. Ma sembra incoerente a chi non è a conoscenza di certe sottigliezze. La speranza è che i track limits non abbiano tutta questa rilevanza nel prosieguo della stagione. Anche se la strada sembra ormai tracciata.