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Miglior prestazione per Valtteri Bottas nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Portogallo 2020 di Formula 1 a Portimao. 1'17"940 è il crono colto dal finlandese, che ha preceduto Max Verstappen, della Red Bull. Bene la Ferrari, con Charles Leclerc quarto alle spalle di Lando Norris e Sebastian Vettel sesto, dietro a Carlos Sainz, della McLaren. Sebbene molti piloti siano già scesi in pista a Portimao, anche se la maggior parte non con una monoposto di Formula 1, la pista lusitana resta comunque un oggetto misterioso per i team.
Per questo sono fondamentali i 180 minuti di prove libere di oggi: non solo per i piloti, che hanno preso confidenza con i tortuosi saliscendi del circuito dell'Algarve, ma anche per le scuderie, che hanno raccolto dati cruciali per trovare il giusto compromesso a livello di assetto. Ma nell'agenda di oggi c'è stato spazio anche per 30 minuti per testare gli pneumatici Pirelli per il prossimo anno, proprio ad inizio FP2. E anche per un po' di errori: si tratta di una pista che, complice pure l'asfalto nuovo, sicuramente non facile da interpretare, e per questo molto intrigante.
Cambia la pista, ma un fattore resta lo stesso: la competitività della Mercedes. Le Frecce Nere si sono mostrate subito competitive, anche se hanno scelto di non usare il loro asso nella manica. La scuderia di Brackley, infatti, ha deciso di non utilizzare il DAS a Portimao, una pista sulla quale non dovrebbe riscontrare problemi nel mantenere le gomme nella corretta finestra di utilizzo. Ed è importante fare delle prove in ottica 2021, visto che il prossimo anno il DAS sarà bandito. Ultimato il lavoro di sviluppo per la monoposto 2020, Mercedes lavora quindi per tempo. La Red Bull, sembrata vicina alla Mercedes al Ring con Verstappen, anche a Portimao, circuito con caratteristiche simili, potrebbe dire la sua. Scorrendo la classifica, troviamo Pierre Gasly, dell'Alpha Tauri, e Lewis Hamilton, della Mercedes, che però non ha ottenuto un tempo rilevante con le rosse.
La Ferrari si è presentata a Portimao con una serie di novità in ottica 2021. La Rossa, infatti, con Sebastian Vettel ha testato un diffusore e un fondo piatto già nella configurazione a minor deportanza voluta dal regolamento tecnico per il prossimo anno. Il fatto che Vettel provi le novità per il prossimo anno fa specie per due motivi: il primo è che evidentemente la Ferrari non intende nascondere al tedesco il lavoro per il 2021, e l'altro è che hanno molta fiducia nei feedback di Vettel, che, dopotutto, ha tutta l'esperienza necessaria per dare indicazioni.
Ma la Rossa si porta avanti anche per il 2020, con una versione del fondo piatto, impiegato sulla sola vettura di Charles Leclerc nelle FP1, ma sfruttato anche da Vettel nelle FP2. Visto il ritmo del monegasco e del tedesco, sembra che quantomeno sul giro secco la Rossa possa librarsi nelle posizioni nobili della classifica, alle spalle delle Mercedes e verosimilmente di entrambe le Red Bull. Ragionevolmente il target indicato da Cardile nei giorni scorsi, nei primi sei. L'importante sarebbe però anche essere incisivi in gara, ovviamente.
Ottavo è Lando Norris, della McLaren, davanti a Esteban Ocon, della Renault. Completa la top ten Alexander Albon, della Red Bull. Seguono George Russell, della Williams; Sergio Perez, della Racing Point; e Daniel Ricciardo, della Renault. Quattordicesimo è Nicholas Latifi, della Williams, davanti a Kimi Raikkonen,dell'Alfa Romeo; e Kevin Magnussen della Haas. Seguono Daniil Kvyat, dell'Alpha Tauri; Romain Grosjean, della Haas; Lance Stroll, della Racing Point; e Antonio Giovinazzi, dell'Alfa Romeo Racing.
C'è stato anche spazio per una bandiera rossa, causata da un grave problema tecnico occorso sulla AT01 di Pierre Gasly: la monoposto del francese dell'Alpha Tauri è andata a fuoco a metà sessione. Gasly è uscito illeso; non si può dire lo stesso della vettura, visto che i commissari ci hanno messo un po' ad arrivare sul posto. L'interruzione dovuta all'incoveniente occorso a Gasly si è protratta per più di un quarto d'ora, sottraendo inevitabilmente tempo prezioso ai piloti in lizza. Ma c'è stato anche spazio per un incontro ravvicinato tra Lance Stroll e Max Verstappen, venuti a contatto per un apparente malinteso. Verstappen si stava lanciando, Stroll, in un long run, non ha rallentato e si sono toccati. Concorso di colpa, diremmo. Il risultato, oltre ad un'investigazione da parte dei commissari, è stata anche un'altra bandiera rossa.