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“ACI da sola non ce la fa, serve il supporto di tutti se vogliamo salvare un GP in Italia”. Le parole del presidente Angelo Sticchi Damiani sono state chiare e senza dubbio efficaci. Perché attorno al GP d’Italia, ma anche a quello di Imola, i problemi sono tanti e i tempi lunghi delle varie autorizzazioni e le beghe politiche, rischiano di lasciare l’Italia senza gare dopo il 2025: “Abbiamo un contratto in essere per Monza e Imola fino al 2025, dopo di che è tutto da definire” le parole del presidente ACI. In effetti, in un mondiale F.1 dove i pretendenti aumentano anno dopo anno, avere due gare in Italia, con Francia e Germania senza, per esempio, mette la nostra nazione in un vicolo cieco dove tutto deve filare liscio.
“Per Monza presenteremo a breve i progetti sui sottopassi e lo studio di fattibilità per le tribune e l’area paddock – dice ancora Sticchi Damiani – ma è chiaro che i tempi non dipendono da noi. Appena avremo il via libera procederemo con le gare di appalto o se ci sarà un commissario per sveltire i tempi. Servono dei mesi per lavorare, se l’azienda che dovesse vincere l’appalto mi garantisce che prima del GP di settembre sarà tutto in ordine, darò il via, altrimenti preferisco aspettare tre mesi in più ma essere sicuro che le cose siano fatte a regola d’arte”. I lavori programmati per Monza dovevano già essere eseguiti negli anni precedenti, ma fra la pandemia e i ritardi burocratici, con la famosa storia delle tribune abusive o la fan zone sequestrata sotto data del GP, non hanno favorito le cose…”Noi come ACI siamo arrivati nel 2016 e man mano abbiamo scoperto situazioni varie, problematiche vecchie, di cui ci siamo dovuti fare carico noi, riordinare tutto non è impresa facile perché ogni tanto salta fuori qualcosa”.
Con questo, l’anno scorso è stata una edizione da record…”Sì e nonostante tutto abbiamo perso dei soldi. Il peggio però è stato nel 2021 con poco pubblico ammesso dalle norme e Liberty Media che ci ha fatto pagare per intero la quota del GP, per cui abbiamo accumulato dei passivi. Per questo dico che ACI da sola, con due gare internazionali, non ce la può fare e serve il supporto di tutti”. Il lavoro del presidente ACI è stato senza dubbio di prestigio, se si fa il confronto con Francia e Germania che non hanno gare eppure vantano una industria automobilistica e piloti di primo livello: “E questo deve far capire le difficoltà del futuro. Fra gli USA e la loro fame di corse, i paesi arabi cui si aggiunge pure il Kuwait, il Messico che ne vuole due e via così, il calendario italiano è a rischio. Poi abbiamo visto che paesi come India, Corea o Malesia, che pure vantavano grandi risorse economiche, dopo un po’ sono uscite dal giro. Io mi auguro che Domenicali, in quanto presidente Liberty Media, veda che ci siamo mossi e che da parte nostra c’è l’impegno a voler fare i lavori richiesti per garantire all’Italia una gara con i requisiti richiesti a livello internazionale, ma ripeto ACI da sola non può farcela”.