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Il Circus della Formula 1 sbarca finalmente a Monza questo fine settimana per la sessantacinquesima edizione del Gran Premio d’Italia disputata nell’autodromo brianzolo. Dal 1950 ad oggi solo una volta l’appuntamento italiano del calendario non è stato disputato a Monza: accadde nel 1980, anno in cui la corsa ebbe luogo ad Imola a causa dei lavori di ristrutturazione che stavano interessando l’Autodromo Nazionale di Monza in quel periodo. Nessun altro circuito può vantare altrettante edizioni, nemmeno Montecarlo, eppure, come sappiamo, il futuro di questa corsa storica è sul filo del rasoio.
Monza, tempo della velocità per eccellenza, occupa un posto speciale nel cuore di tanti piloti. Tra questi, il quattro volte campione del mondo, Sebastian Vettel. L’alfiere tedesco della Ferrari, come molti ricorderanno, colse proprio in Brianza la prima vittoria in carriera nel 2008, al volante della Toro Rosso.
Vettel fu autore di una gara magistrale sotto la pioggia battente, diventando, a 21 anni e 73 giorni, il pilota più giovane della storia a cogliere una vittoria in Formula 1. Si tratta di un record tutt'ora detenuto dal ventottenne di Heppenheim.
Il calore dei tifosi italiani della Ferrari
Per la prima volta quest’anno, però, Vettel approda a Monza da pilota Ferrari, e sentirà sicuramente il calore – e le aspettative – dei tanti tifosi della Rossa presenti nel capoluogo brianzolo per seguire le gesta del Cavallino Rampante.
“Negli anni scorsi, ho avuto modo di scoprire la passione dei fan italiani per la Ferrari, e non vedo l’ora di viverla in prima persona. Questo è il Gran Premio di casa della mia scuderia, e, non avendo una gara in Germania in calendario in questa stagione, adotto anche io Monza in tal senso. Speriamo di poter far bene”, ha dichiarato Vettel in conferenza stampa.
Riusciranno Vettel e la Ferrari ad accontentare i tifosi? Monza è il tempio della rapidità per eccellenza: basti pensare che la velocità massima mai fatta registrare da una monoposto di Formula 1 nella storia della categoria fu rilevata proprio qui nel 2005, alla fine dell’era dei V10, quando Juan Pablo Montoya raggiunse i 372,6 km/h al volante della sua McLaren-Mercedes MP4-20.
Su un circuito come quello di Monza, fondamentale è l’apporto della power unit nella ricerca della velocità sui lunghi rettilinei che caratterizzano la pista. Per questo motivo, la Ferrari ha speso tre dei gettoni a propria disposizione per lo sviluppo del propulsore nel corso della stagione, come confermato dal team principal della scuderia di Maranello, Maurizio Arrivabene, negli scorsi giorni, senza, tuttavia, sciogliere il dubbio circa le componenti interessate da questo aggiornamento.
Vincere a Monza di fronte al pubblico di casa rappresenterebbe certamente il punto più alto di una stagione decisamente positiva, se comparata a quella – disastrosa – dello scorso anno. Non si tratta, però, di un obiettivo facile: a Spa, su un circuito a basso carico aerodinamico sotto alcuni aspetti simile a Monza, la SF15-T non si è dimostrata certo in grado di impensierire la Mercedes.
Mercedes sembra ancora imbattibile
Proprio Mercedes, peraltro, ha optato per l’installazione a Monza della terza power unit stagionale sulle W06 Hybrid di Lewis Hamilton e Nico Rosberg, nel tentativo di migliorare l’affidabilità del propulsore e di ottimizzare l’utilizzo di un nuovo tipo di carburante pensato da Petronas specificatamente per la scuderia di Brackley. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’upgrade parrebbe azzeccato: nelle FP1, infatti, Hamilton ha rifilato un secondo e mezzo di distacco a Vettel, e 4 decimi al compagno di squadra Rosberg.
Nelle FP2, invece, il gap accusato da Vettel nei confronti di Hamilton si è ridotto a 759 millesimi. Se il divario è elevato sul giro secco, sembra esserlo altrettanto nei long run. Sarà molto difficile, dunque, che la Ferrari riesca a cogliere una vittoria in casa che alla scuderia di Maranello manca dal 2010, occasione in cui a trionfare fu Fernando Alonso. La Ferrari è il team ad aver conseguito il maggior numero successi - 18 - a Monza.
Per quanto riguarda il resto del gruppo, da tenere d'occhio sono anche gli altri motorizzati Mercedes, come la Force India: complice l'apporto della power unit Mercedes, la VJM08 pare particolarmente in palla sul circuito brianzolo. L'aggiornamento radicale della monoposto della scuderia di Silverstone sembra dare i suoi frutti anche su un circuito a basso carico aerodinamico come Monza. A livello di long run, invece, la Williams è apparsa più competitiva rispetto alla Force India.
Pirelli modifica limiti di camber e pressione degli pneumatici
Un altro fattore molto importante a Monza è dato dalla gestione degli pneumatici, chiamati a fornire maggiore grip meccanico su una pista che richiede un basso carico aerodinamico. Le gomme vengono sollecitate in particolare in fase di accelerazione e di frenata.
Per la sessantacinquesima edizione del Gran Premio d’Italia, Pirelli ha optato per le due mescole intermedie della gamma pensata per le vetture di Formula 1, P Zero White Medium e P Zero Yellow Soft. Si tratta di una novità: lo scorso anno, infatti, furono usati il compound medio e quello hard. Questa scelta inedita permetterà con tutta probabilità di vedere strategie diverse da quella ad una singola sosta che fece da padrona nel 2014, a beneficio dello spettacolo.
Sempre a proposito di Pirelli, il costruttore ha rivelato i risultati dell’indagine sull’esplosione dello pneumatico posteriore destro accusata da Sebastian Vettel a Spa. Pirelli ha verificato l’assenza di problemi strutturali nelle gomme analizzate a seguito del Gran Premio del Belgio, e ha imputato l’inconveniente che ha costato il podio al pilota tedesco all’infiltrazione di detriti nella parte strutturale dello pneumatico. Come misura cautelativa per impedire il verificarsi di nuovi inconvenienti, Pirelli ha modificato i limiti di camber e di pressione delle gomme per la gara monzese.