F1, GP Monaco: Gli appunti di viaggio del nostro inviato

F1, GP Monaco: Gli appunti di viaggio del nostro inviato
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Gli appunti di viaggio del nostro inviato al Gran Premio di Monaco, Paolo Ciccarone
28 maggio 2022

C'era una volta il GP di Montecarlo, quello glamour dove nobiltà e miseria si incontravano attorno a un tracciato dove i piloti si esibivano al meglio delle loro possibilità. Adesso di nobiltà in giro ce ne è molto poca, i reali sono quasi tutti spariti e di sicuro una gara di F.1 non ne raccoglie tanti. Resta il fascino del nome e della storia, per il resto nessuno dei due è più giustificato. Tanto che ormai il principato è diventata una immensa macchina per fatturare ogni occasione. Un esempio? Eccoli...

30 EURO PER ANDARE A MANGIARE

Una volta il marciapiede degli artisti, dove ci sono un paio di ristoranti a ridosso della recinzione del paddock, era l'unico posto per vedere da vicino i piloti e i personaggi ospiti del GP. Si entrava dal porto o dalla zona della Rascasse e mangiando e bevendo si poteva avere la fortuna di farsi firmare un autografo o fare delle foto. Quest'anno è stato imposto un biglietto supplementare anche a chi aveva già acquistato il tagliando per una tribuna (a caro prezzo, diciamo dai 250 ai 450 euro). Per accedere alla zona era obbligatorio pagare un supplemento di 30 euro a persona. Ovviamente infuriati i gestori dei locali per il calo drastico di presenze che hanno compensato con un aumento dei prezzi di cibo e bevande. Un filetto e una bottiglia d'acqua, totale 43 euro.

123 MILA EURO L'ORMEGGIO AL PORTO

Un'altra salassata l'hanno presa i possessori di barche ormeggiate nella zona del circuito, dalla chicane alla Rascasse era obbligatorio pagare 123 mila euro per tutto il periodo. Anche per barche piccole a quanto pare. Con Yacht da 40 a 60 milioni di euro con equipaggio a bordo, la cifra appare folle per i comuni mortali, sopportabile per i loro portafogli. Ma la mazzata finale l'ha data l'organizzazione che ha previsto un supplemento di 250 euro a persona per ogni giorno a bordo barca. In passato questa zona veniva occupata da barche a noleggio (parliamo sempre di almeno 30 metri minimo) sulle quali aziende organizzavano serate o eventi. Il costo del noleggio comprendeva anche il catering e diviso il numero di ospiti consentiva prezzi accessibili per fare ospitalità al GP.

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63 MILA EURO SENZA VISTA PISTA

La seconda fila di yacht, ormeggiata all'altezza dello yacht club, ovvero zona uscita del tunnel, veniva invece ceduto a 63 mila euro, con l'aggravante della tassa da 250 euro a testa anche se non si vedeva assolutamente niente da quella postazione. La legge è legge, dicono, e tutti devono pagare. Compreso lo yacht di 53 metri di Piero Ferrari ormeggiato in zona.

BALCONATA CON SALASSATA

Un altro aspetto della tassa GP è relativa ai balconi dei palazzi adiacenti al circuito. In passato lo spazio veniva venduto dai proprietari ai facoltosi clienti, stavolta l'accesso è limitato a chi ha pagato la tassa (anche qui si parte da 250 euro a testa) con controllo rigido degli accessi. Tre anni fa, ultima edizione col pubblico, agenti locali controllavano quante persone c'erano sui balconi. Per una norma di sicurezza l'accesso era riservato a una persona per metro quadrato. E il catering era imposto da società esterne.

MENU' FISSO A 200 EURO A TESTA

Un altro capitolo riguarda i ristoranti e i punti di ristoro lungo la zona delle piscine. Menù unico a 200 euro a testa. Il menù era composto da fettine di formaggio, salame, un flute di vino e acqua. Pane e grissini. Pagamento anticipato, tanto per non farsi scappare il cliente. Prezzo unico per tutti i locali. A Monaco non si pagano le tasse ma il modo per riempire le casse statali a quanto pare lo hanno trovato lo stesso. Dimenticavamo, cappuccino 3.50 euro e un bicchiere di succo d'arancia 5,50 euro. Con brioche a 2 euro il conto è presto fatto. Va bene spellare i ricchi e chi ha il portafoglio adeguato, ma prendersela coi tifosi in questo modo è piuttosto vergognoso.

QUALE FUTURO PER MONTECARLO

Liberty Media dal punto di vista contrattuale è irremovibile, perché i GP glamour in calendario sono Miami, Singapore e Abu Dhabi. Quindi Montecarlo come appetibilità di sponsor e con i prezzi imposti (non parliamo di Monaco ma anche di hotel scadenti a Mentone o Cap D'Ail...) e soprattutto con quanto paga di diritti per ospitare la gara è fuori mercato. I 15 milioni di euro dovrebbero diventare 25 come Monza o Silverstone, ovvero GP storici. Monaco non ci sente, ma il problema è che la dirigenza dell'AC locale è ormai invecchiata, con il gran capo Michel Boeri che viaggia per gli 80 anni. Il mondo è cambiato e così le esigenze organizzative. Mancano i ricambi e una visione diversa, per cui appellarsi al passato va bene, la storia va bene, ma il resto (con i prezzi imposti) deve essere all'altezza della situazione mondiale. Cosa che non è.

ORGANIZZAZIONE DISORGANIZZATA

Un ultimo aspetto riguarda la gestione del traffico. Montecarlo da sempre è stata un punto critico, ma con le F.1 moderne e le necessità dei team e ospitalità, quest'anno si è raggiunto il massimo. Sono circolati 412 TIR con bilici, distribuiti in varie aree attorno al principato. La viabilità non prevedeva nessuna strada a scorrimento veloce o riservata agli addetti ai lavori, semafori funzionanti con code chilometriche e lunghe file quando sarebbe bastato mettere degli agenti nei punti nevralgici e dove c'erano, l'arroganza e la maleducazione erano la regola principale. Ovvero, tutto è rimasto come 40 anni fa. Anche questa è storia ma anche questo è il sintomo che va cambiato qualcosa e Montecarlo deve adeguarsi se non vuole restare un pezzo di storia della F.1 del passato

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