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Chi sono i promossi e i bocciati del Gran Premio di Monaco 2023 di Formula 1, vinto dal campione del mondo in carica, Max Verstappen, su Red Bull RB19? Scopriamolo insieme con le nostre pagelle.
Stavolta ha vinto Max, non la Red Bull, meglio chiarirlo subito: sabato potevano essere in 3-4 a fare la pole position, ma fatalità l’ha spuntata sempre lui, con un ultimo settore da cineteca. E domenica nemmeno la pioggia lo ha portato all’errore, tenendosi dietro ben distanziato un mastino come Alonso. Perché i campioni sono così: sanno tirare fuori una scintilla di follia quando serve, ma sanno anche rimanere perfettamente lucidi quando c’è da tenere i nervi saldi. E allora voto 10 e lode a Verstappen, e guai a dire che vince solo perché ha la monoposto migliore (anche perché tutti i grandi campioni del passato non è che guidassero proprio dei catorci quando hanno vinto i loro mondiali…)
Alle sue spalle un indomito Alonso, che a fine gara pareva anche contento: la verità è che Monaco per lui è stata una beffa atroce, perché salvo situazioni particolari difficilmente andrà più vicino di così a conquistare una pole position e la tanto agognata vittoria. Invece l’ultimo settore di Verstappen all’ultimo giro di qualifica lo ha privato di un risultato che poteva essere epico. Poteva esserci un’ultima possibilità al cambio gomme quando è iniziato a piovere, ma il team sciaguratamente non si è fidato del suo campionissimo che chiedeva le intermedie per giocarsi il tutto per tutto. Forse sarebbe andata bene, forse in quei due giri con le intermedie su una pista prevalentemente asciutta sarebbero stati un disastro, difficile dirlo ora. Resta da parte dello spagnolo una dimostrazione di classe e velocità infinite, proprio come la sua carriera. Voto 10 e lode e alzi la mano chi ieri non ha tifato per lui almeno un pochino.
Terzo Ocon, la vera sorpresa di questo gran premio di Monaco. Il francese il sabato ha tirato fuori un giro di qualifica straordinario, poi in gara non aveva il passo dei primi due e come spesso accade a Monaco ha fatto soprattutto da tappo, preoccupato di salvaguardare le sue gomme. Una difesa arcigna (soprattutto su Sainz), la capacità di tirare in quei pochi giri in cui serviva davvero e una tempistica azzeccata per i cambi gomme hanno fatto sì che si confermasse anche in gara. Ma il francese è stato bravo - come quasi tutti - anche a non commettere errori sotto la pioggia. Insomma, un podio meritato: voto 9.
Appena fuori dal podio Hamilton, che sfrutta un errore di Sainz per guadagnare una posizione e per il resto si consola essendo stato sempre davanti a Russell, ma quanta fatica! Voto 7 per l’impegno.
A proposito di Russell, finisce 5° dopo una qualifica tribolata e una gara complicata, con tanto di uscita di pista e rientro addosso a Perez che gli vale una penalizzazione (discutibile comunque, visto che il messicano aveva già perso il controllo della sua monoposto). Riesce comunque a finire davanti alle Ferrari quindi la classifica gli sorride. Però per essere la nuova stella della Mercedes non è che abbia brillato molto a Monaco. Voto 6,5, che fatica.
La prima Ferrari è sesta, con Leclerc: un Leclerc partito 6° per essere stato penalizzato avendo ostacolato Norris, altrimenti sarebbe scattato 3° e forse la sua gara sarebbe stata diversa. Colpa del suo ingegnere di pista, va detto. Una gara segnata prima ancora del via e così è stato, nonostante l’impegno del monegasco: voto 7,5 soprattutto per la bella qualifica, mentre in gara ha avuto soprattutto il merito di non commettere errori.
Del tutto oscurato da Ocon, in realtà ha disputato un discreto fine settimana anche Gasly, ma chi l’ha visto? Nessuno a parte i suoi meccanici, colpa di quei 3 decimi e mezzo che si è preso in qualifica dal compagno di squadra. E allora voto 6,5 per i punti, ma per la gloria occorre fare di più.
Ottavo Sainz, veloce ma non velocissimo in qualifica, in gara tenta un po’ ingenuamente di passare Ocon, danneggiando la sua ala, poi quando inizia a piovere e si gira perdendo due posizioni. Voto 5,5, confuso.
A punti finalmente entrambe le Mclaren, anche se celebrare così un 9° e 10° posto la dice lunga sulla condizione del team inglese: Norris e Piastri si erano anche qualificati vicini (rispettivamente 10° e 11°), a conferma se non altro del talento dell’esordiente australiano. I voti? Voto 7,5 a entrambi, meriterebbero una monoposto migliore e Monaco ce lo ha ricordato.
Fuori dai punti, voto 7,5 a Tsunoda, entrato in Q3 n qualifica e sempre in zona punti in gara finché i freni alla fine non lo hanno mollato. Peccato perché avrebbe meritato un risultato positivo.
Voto 3 a Stroll, disastroso in qualifica e pasticcione in gara (il modo in cui al primo giro ha cercato di farsi strada facendo autoscontro al tornantino è incommentabile). La vicinanza con Alonso era forse l’ultima possibilità per farlo maturare, in realtà lo sta affossando evidenziando i limiti che continua periodicamente a mostrare. Ma finché papà paga…
Voto 3 comunque anche a Perez, che si è letteralmente addormentato alla prima staccata del primo giro di qualifica e da lì il suo gran premio è stato giustamente un incubo: anche perché la strategia di fermarsi subito ai box stavolta non ha funzionato, essendo il gruppone rimasto compatto almeno fino a metà gara. Tra toccate varie sui muretti e continui cambi di gomma (non è chiaro con quale scopo) il messicano è finito 16° doppiano di due giri. Disastroso.
E voto 5 al muretto Ferrari, perché è vero che a Monaco certe scelte erano letteralmente una roulette (arriverà davvero la pioggia? Se sì, quando e per quanto?) ma viene da chiedersi perché in Ferrari riescano sempre a puntare sul numero sbagliato. Anche quando, come ieri, tutto sommato avevano poco da perdere, perché un Leclerc 6° (prima del cambio gomme) non serve a niente. In quella situazione, sbagliare per avere azzardato una strategia sarebbe stato comprensibile, sbagliare per non perdere un piazzamento inutile lo è un po’ meno. Senza dimenticare l’errore al sabato, tanto veniale quanto imperdonabile.