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Montecarlo è sempre una roulette, simbolicamente e di fatto se di mestiere fai il pilota di F1. E quando piove, nel bene e nel male raramente le cose vanno come previsto. Colpa di una pista dove non solo sbagliare irreparabilmente è fin troppo facile, ma anche del fatto che puoi essere 5 secondi al giro più veloce senza riuscire a passare l’avversario: in questo modo anche le strategie diventano un rebus e quella sulla carta migliore può rivelarsi una trappola senza via di uscita.
Tutte cose stranote a tutti, infatti in Ferrari avevano il terrore di fermare i piloti nel momento sbagliato. E poi Verstappen non si è ancora fermato, il nostro avversario è lui, giusto? Ecco, Monaco 2022 come Abu Dhabi 2010: hanno fatto la strategia sulla Red Bull sbagliata, senza considerare in questo caso Perez. Con l’aggravante, stavolta, di essere in testa e di avere ben due auto con cui coprire strategie diverse. E allora, voto 3 al muretto Ferrari, capaci di buttare via una doppietta quasi sicura: l’ennesimo sabato da sogno al quale è seguito un brutto risveglio.
Perez vincitore per i demeriti Ferrari, dunque? In realtà il messicano ci ha messo anche molto del suo in positivo, a partire da una qualifica davanti a Verstappen (ok, con l’errore finale che tanto ha fatto arrabbiare l’olandese, a sproposito aggiungeremmo) e una gara perfetta tanto quando c’era da tirare in solitaria, dopo il primo cambio gomme, tanto nel finale quando c’era da resistere - soprattutto sul piano psicologico - alla pressione di Sainz. Che fosse un pilota veloce e decisamente maturo non lo scopriamo certo adesso, ma Perez lo ha ricordato al mondo nel gran premio più prestigioso dell’anno. Stavolta però dovrà ammettere che la strategia della squadra lo ha favorito anche rispetto a Verstappen. Voto 9, bravo e fortunato, l’unica combinazione sempre vincente a Monaco.
Se non si fosse intestardito ad aspettare direttamente le slick, avrebbe anche potuto vincere Sainz: invece coglie un secondo posto che sa di beffa, per sé, per la squadra e anche per Leclerc. Lo spagnolo a Monaco è tornato a esprimersi su standard di eccellenza, ma in gara chiede e ottiene di aspettare a fermarsi, così da passare direttamente alle slick e risparmiare un pit stop: strategia sulla carta corretta, se non fosse che Perez nel frattempo girava talmente forte da annullare quel vantaggio teorico. Certo, in questi casi starebbe al team imporsi forte di una visione certamente più completa, ma anche qui qualcosa è andato storto nel muretto Ferrari. Voto 7,5, ma troppo ostinato.
Terzo Verstappen, che mastica amaro per tutto il fine settimana tranne a fine gara, quando conta davvero: stavolta la Red Bull non è il bisturi dall’anteriore piantato che l’olandese vorrebbe, così pare accontentarsi (vocabolo che non siamo sicuri conosca), salvo beffare il rivale per il titolo. Voto 7, la fortuna aiuta gli audaci.
Doveva essere il dominatore, è finito giù dal podio Leclerc, arrabbiatissimo giustamente con la squadra per una vittoria gettata al vento. Lui però non ha colpe, anzi ancora una volta ha dimostrato di essere un campione. Voto 10, derubato in casa.
Quinto Russell, che in gara si vede poco, ma l’inglese fa il suo dovere soprattutto il sabato, conquistando una buona terza fila, ancora una volta davanti ad Hamilton: in gara sopravanza Norris nel gioco dei pit stop, il resto è una prova forse poco eclatante ma concretissima. Voto 7,5, ennesima conferma.
Uno che non ha più bisogno di confermare niente è Norris, che anche a Montecarlo asfalta il compagno di squadra e tiene in posizioni dignitose una McLaren lontana dalla competitività. Voto 7,5.
A Montecarlo si esalta anche Alonso, ottimo 7° in gara come in qualifica, sempre ben davanti a Ocon: guai a dargli del pensionato. Voto 7,5 anche per lui, infinito.
Solo 8° Hamilton, così come era partito: poca roba perfino con la Mercedes di quest’anno. In gara cambia abbastanza presto le gomme e avrebbe il passo per rimontare, ma resta imbottigliato dietro vetture più lente: come spesso accade a Monaco paga il peccato originale di un sabato opaco. Voto 6, in ombra.
Ancora a punti Bottas, bravo a guadagnare posizioni nel gioco dei pit stop pur correndo a centro gruppo, dove la densità di avversari rende più facile restare bloccati. Per il finlandese un’altra solida prova: voto 7,5, sempre sul pezzo.
Chiude la zona punti un Vettel in gran spolvero considerando la pochezza dell’Aston Martin e le sirene di quelli che lo danno per prossimo pensionato. Ma magari - per i loro team - certi giovani piloti corressero come questo “vecchietto”. Voto 8, sta invecchiando benissimo.
Fuori dai punti, voto 7,5 a Gasly, coraggioso ad anticipare il passaggio alle intermedie e autore di un paio di sorpassi capolavoro: non abbastanza però per rimediare ad una qualifica davvero al di sotto del suo potenziale. Peccato.
Voto 5 a Tsunoda, che all’opposto di Gasly si era qualificato bene e aveva indovinato la strategia, ma alla fine chiude solo 17°. Cosa è andato storto?
Voto 5 anche a Stroll, ancora una volta pesantemente ridimensionato da Vettel.
Voto 4 a Ricciardo, che pure a Montecarlo ha scritto alcune delle pagine più belle della sua carriera: invece anche qui è sempre rimasto lontanissimo da Norris. Con le nuove monoposto in teoria tutti sono ripartiti da zero, ma l’australiano continua a portarsi dietro i problemi misteriosi dello scorso anno. Riuscirà ad uscire da questa crisi? Il dubbio a questo punto è lecito.
Voto 3 a Schumacher, autore di un incidente anomalo quando spettacolare: non si è fatto niente, anche se l’ennesima macchina distrutta è un bel problema per la Haas. Steiner però ha poco da lamentarsi: è stato lui a tenerlo in macchina per gli sponsor, rinunciando ad un pilota come Giovinazzi che avrebbe avuto un rendimento ben diverso, portando ben più soldi al team in termini di punti.
Voto 4 alla F1, ormai allergica alla pioggia come i gatti e che comunque sembra avere rinunciato a far partire in griglia le F1 se piove, in nome di una sicurezza che suona tanto come “evitiamo danni costosi”. Però persevera nella politica di non consentire ai piloti di adattare l’assetto in caso di pioggia dopo qualifiche sull’asciutto. Questo non è pericoloso vero? Essendo una cosa semplice e intelligente, pare che non sia nemmeno in discussione un cambio di regolamento su questo aspetto.
Leclerc 10
Perez 9
Vettel 8
Sainz 7,5
Russell 7,5
Norris 7,5
Alonso 7,5
Bottas 7,5
Gasly 7,5
Verstappen 7
Hamilton 6
Tsunoda 5
Stroll 5
Ricciardo 4
Schumacher 3
Muretto Ferrari 3