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Come spesso accade a Monaco, ad un sabato avvincente segue una domenica di noia e puntualmente è quello che è accaduto, anche perché il grande duello annunciato alla fine non c’è nemmeno stato, causa abbandono prima del via di uno dei due contendenti. Solo e davanti a tutti, Verstappen doveva fare solo due cose: entrare in testa al gruppo alla prima curva e non sbattere fino al traguardo, e così ha fatto naturalmente. Voto 10 per la prova di solidità (l’esercizio appena descritto è meno facile di come sembra: a Monaco illustri campioni hanno sbattuto senza un perché in passato) e per la testa del Mondiale conquistata. Meritatamente.
Voto 9 a Sainz, al quale la sorte ha restituito almeno in parte ciò che gli aveva tolto il compagno di squadra il sabato con il suo incidente, ovvero la possibilità di qualificarsi meglio di un 4° posto che allo spagnolo andava un po’ stretto. Alla fine finisce 2°, meritatamente per quello che ha dimostrato in tutto il fine settimana, e si conferma pilota solido e veloce. Cos’altro chiedergli? Congratulazioni per il primo podio in rosso.
Gran 3° posto di Norris, a conferma del fatto che a Montecarlo se ti tieni nei piani alti puoi sempre sperare che qualcosa accada. Il suo podio è il risultato di almeno tre situazioni “strane” (il week end nero di Hamilton, il pit stop sciagurato di Bottas e la mancata partenza di Leclerc), ma l’inglese ha il merito di tirare fortissimo (il suo tempo in qualifica è a meno di un decimo da quello di Verstappen…) e non sbagliare niente. Insomma, voto 9 anche per lui.
Voto 7,5 a Perez, a guardar bene l’unico capace di raddrizzare la gara dopo un sabato difficile: bravo lui e brava la Red Bull a farlo fermare nei tempi giusti, però in qualifica si era preso un secondo secco da Verstappen… Insomma, bella gara ma anche stavolta Sergio non ha molto da festeggiare secondo noi.
Chi invece può festeggiare come se avesse vinto è Vettel, perché in effetti una vittoria l’ha portata a casa a Monaco, contro i suoi personalissimi demoni. Con una macchina appena discreta ha guidato da campione per tutto il fine settimana, stando sempre ben davanti a Stroll, centrando la Q3 e in gara tirando dal primo all’ultimo giro, dimostrando di avere ancora “fame” con quella manovra all’uscita dai box per tenere la posizione su Gasly. E allora per una volta, dopo tante meritate insufficienze, voto 10, sperando che non sia solo un lampo isolato.
Grande risultato anche per Gasly, beffato sì da Vettel nel gioco dei pit stop, ma ottimo 6° in qualifica e in gara capace di giocarsela (con successo) con Hamilton. Il francese è da tempo una conferma, per tutti tranne che per la Red Bull evidentemente, ma forse a questo punto a lui conviene così… Voto 9, bravo davvero.
Alle sue spalle, il grande mistero di questa edizione del gran premio di Monaco: un Hamilton irriconoscibile, perché va bene che la Mercedes non era al top su questa pista anomala (né come monoposto, né come strategia evidentemente), ma l’inglese si è preso comunque 4 decimi da Bottas in qualifica… E soprattutto si è rivisto il pilota lamentoso contro tutto e tutti, quando l’unico con cui prendersela forse ce l’aveva davanti allo specchio. È già capitato che l’inglese in passato “sparisse” per una gara, salvo tornare fortissimo nel gran premio successivo. Capiterà anche stavolta, intanto però voto 5: irriconoscibile.
Bravo invece - e ormai iniziamo a non stupirci più - Stroll, buon 8° dopo una qualifica meno brillante del compagno di squadra. Il merito della sua rimonta va soprattutto alla strategia, ma lui corre con buon ritmo. Voto 7, solido. A punti anche Ocon, anche lui in rimonta di strategia, con il merito in più rispetto al canadese di stracciare il compagno di squadra, anche in questo caso un pluricampione del mondo. Passano le gare e Ocon si conferma sempre più pilota di riferimento in questa Alpine che comunque a Monaco era abbastanza lontana dalla competitività. Un merito in più per il francese: voto 8.
Voto 8 anche per Giovinazzi, sempre davanti a Raikkonen e tanto veloce da entrare in Q3. In gara per una volta ai box hanno fatto tutto per bene e così l’italiano coglie il primo punto stagionale. Avrebbe meritato di finire più in là, ma la strategia non ha aiutato (senza però che ci fossero grosse colpe del team stavolta). Fuori dai punti, cominciamo con una nota agrodolce per Raikkonen: merita la sufficienza (infatti voto 6), ma ormai Giovinazzi è stabilmente più veloce di lui, perfino nel box Alfa Romeo iniziano ad accorgersene. Forse è venuto il momento di pensare a cosa fare il prossimo anno, con tutto il rispetto che si deve ad un campione e ad un personaggio iconico.
Alle sue spalle, invece, è tutto un elenco di insufficienze, non tanto per il risultato in sé, ma perché troviamo tutta gente dalla quale per curriculum e ambizioni era lecito aspettarsi ben altro. Voto 4 a Ricciardo, che ovviamente ha pagato carissima una brutta qualifica, fuori dalla Q3, mentre il compagno di squadra si giocava un posto ai piani alti. Un tonfo inspiegabile dopo la bella prova in Spagna. Ormai però le gare passano e il famoso “adattamento” suona sempre di più come una scusa più che una giustificazione.
Peggio di lui Alonso, che alla Q2 non ci è nemmeno arrivato, e stavolta l’Alpine come attenuante regge fino ad un certo punto perché il confronto con Ocon è impietoso. Voto 4 anche per lo spagnolo. E voto 4 a Tsunoda, non tanto per il botto nelle libere, quanto per la prestazione complessiva, ancora una volta lontanissimo dal rendimento di Gasly. Iniziamo a pensare che il giapponese sia l’ennesima giovanissima promessa bruciata dalla Red Bull, portandolo in F1 troppo presto. Il talento c’è, mancano l’esperienza e la consapevolezza, ma per queste ci vuole tempo, appunto.
Gli ultimi voti sono per Bottas e Leclerc. Il primo è stato bloccato da un guasto assurdo nel primo fine settimana dell’anno in cui stava sovrastando ampiamente Hamilton: cosa dire? Voto 8 di incoraggiamento perché dopo tante batoste prese, soprattutto nel morale, stava facendo magnificamente il suo lavoro, dimostrando tra l’altro alla squadra che la monoposto non era così terribile come andava raccontando Hamilton.
Infine Leclerc: autore di una pole position fantastica, ma anche di un erroraccio terribile con cui ha sciupato la grande occasione e complicato anche le qualifiche di Sainz. A Monaco tra la pole position e il disastro è questione di 1 o 2 cm, ma è così per tutti. E allora voto 4, sapendo benissimo che almeno quest’anno un’occasione così difficilmente potrà ricapitare.
Verstappen 10
Vettel 10
Sainz 9
Norris 9
Gasly 9
Ocon 8
Giovinazzi 8
Bottas 8
Perez 7,5
Stroll 7
Raikkonen 6
Hamilton 5
Ricciardo 4
Alonso 4
Tsunoda 4
Leclerc 4