F1, GP Monaco 2019: l'emozione della Formula 1 dal vivo

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L'emozione delle qualifiche del Gran Premio di Montecarlo viste dal vivo con gli occhi di un tifoso
25 maggio 2019

Sto vivendo una edizione memorabile del Gran Premio di Monaco, la gara di Formula Uno più prestigiosa e più importante dell’anno. Devo fare un po’ mente locale, perché il tempo sta passando troppo velocemente e ho la sensazione che mi stia un po’ sfuggendo, che non riesca ad assaporare come meriterebbero tutte le grandi emozioni che sto vivendo qui, in diretta, dal Principato di Monaco. 

Oggi sono stato a vedere FP3 e Qualifiche sulla tribuna L, situata sopra l’uscita della Piscina. È un posto per uomini veri, di quelli che non hanno paura a brutalizzare la monoposto, buttandola dentro a viva forza in un destra sinistra che prima ti fa quasi toccare col cerchio anteriore destro il rail in ingresso, poi, nel cambio di direzione, ti fa saltare su un cordolo a L assassino che ti spara di lato verso destra, a pochi millimetri dalla barriera esterna. In tanti hanno fatto danni, qui.

Ricordo Raikkonen nel 2007, troppo ruvido sul rail in entrata. E lo stesso Verstappen, stampato per due anni di fila sullo stesso rail esterno in uscita. È un posto che è quasi il contrario del Portier, dove vedi i Piloti andare di cesello e pennello, quasi disegnando la curva. Qui si va di muscoli. Di acciaio inossidabile. Quelli delle braccia, certo. Ma ce ne vogliono anche altri, e belli grossi, situati dove solitamente non batte il sole. Quando si tratta di queste cose, queste peculiarità specifiche, emerge puntualmente la forza bruta, i riflessi portentosi, la capacità innata di domare la Belva, facendole fare esattamente ciò che vuole Lui, di Lewis Hamilton. Bella forza, direte voi, con la macchina che si ritrova...

Questo è certamente vero. Ma non è solamente la sua Mercedes, vi garantisco. È anche il suo talento, la capacità di giocare con il volante, con le energie cinetiche e con le sbandate, le imbardate, i salti sui cordoli e i sovrasterzi improvvisi, che paiono sempre provocati, più che subiti. I passaggi, i voli radenti che ha regalato oggi in qualifica sono stati da cineteca, da Accademia della guida super veloce. Lewis è uno spettacolo nello spettacolo. Uno che, da solo, vale il prezzo del biglietto.

Anche tanti suoi avversari, però, si sono fatti valere in quella chicane così particolare: C’è chi riusciva a mettere insieme passaggi velocissimi passando esattamente negli stessi punti, come Valtteri Bottas. Una velocità agevolata anche per lui dalla sua Mercedes, certo, ma che precisione col volante! E che salti sul cordolo interno! Mentre saltava dava l’impressione di essere già in piena accelerazione! Una vera palla di fucile! Anche Max Verstappen è stato stupendo, ma non è stato così appagante come i primi due. La sua Red Bull danzava da par suo sul cordolo, ma Max ha dato l’impressione di voler dare del Lei al guard rail esterno, quello dove si è stampato per due anni di fila, rimanendone ben lontano, senza sbavature, nè tantomeno sbandate.

Un pilota che ha dato spettacolo vero è stato senz’altro Daniel Ricciardo, uno che, evidentemente, quando c’è da menare le mani va a nozze. Faceva fare dei salti alla sua Renault che, credo proprio che lei non abbia mai visto, né mai provato la sensazione in vita sua. E credo anche che la signora in giallo abbia apprezzato. Altri campioni molto spettacolari sono stati Magnussen e Giovinazzi, evidentemente molto a loro agio nello slalom tra i guard rail stretti.

È stata una bellissima qualifica, dove il record del circuito è crollato più volte. Si è trattato certamente delle performance delle attuali Formula Uno, questo è indiscutibile. Ma l’interpretazione che ci hanno offerto i loro campioni è stata sublime, eccezionale. Non esiste altro posto come Montecarlo che esalti le qualità di un pilota. In altri circuiti, potrebbe bastare un gran motore, un assetto indovinato, delle gran gomme a farti andare forte. Qui ci vuole anche il pilota. Mi verrebbe da dire, soprattutto il pilota. Ed è bello venire qui ad applaudire direttamente questi campioni. Saranno anche indisponibili e musoni, ma quando sono al volante sono ancora capaci di esaltare, di emozionare, di rubarci il cuore. Bravi tutti, davvero!

Giuseppe Magni

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