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MONTECARLO - La prima volta non si scorda mai. Specie nel principato di Monaco, specie se questa prima volta sul gradino più alto del podio è arrivata dopo un altro paio di tentativi andati a vuoto per Daniel Ricciardo. L'australiano della Red Bull è stato semplicemente perfetto nel portare in fondo una gara che lo ha visto partire al palo ma avere subito dei problemi al cambio: "Mi sono trovato solo con le prime 6 la 7 e 8 non sono mai riuscito a inserirle, poi ho dovuto controllare le gomme e finire senza fare errori".
E' stato un week end lunghissimo per Daniel, dalla lotta con Verstappen, che in FP3 ha sbattuto e ha compromesso un GP che avrebbe potuto essere una doppietta per la Red Bull (e visti i guai di Ricciardo probabilmente Verstappen avrebbe anche vinto...), alla partenza e alla gestione della corsa con una macchina inferiore. Su un'altra pista la Ferrari di Vettel, seconda a poco più di 7 secondi, avrebbe vinto in carrozza. A Montecarlo è bastato controllare e chiudere tutti i varchi possibili e quindi accodarsi senza fare errori, controllare Hamilton, terzo, che era in difficoltà col consumo delle sue gomme, e limitare i danni in vista del mondiale.
E paradossalmente, i primi tre hanno portato a casa un risultato che li fa tutti contenti. Ricciardo perché con la seconda vittoria stagionale eguaglia Vettel ed Hamilton, entrambi con due successi a testa, Vettel perché ha recuperato punti su Hamilton e non ha perso molto da Ricciardo ed Hamilton perché ha limitato i danni in vista della prossima gara, Canada, dove tornerà protagonista sia per via della Mercedes competitiva, sia perché su quella pista ha quel qualcosa in più che fa la differenza.
Di sicuro su queste strade hanno vinto sempre e solo dei campionissimi e Daniel ha dimostrato di esserlo
E paradossalmente è la gara che fa contento anche Verstappen. Partito ultimo, ha rimontato fino al 9 posto, finendo in scia ad Hulkenberg e Gasly ma protagonista di una serie di sorpassi da manuale, vedi quello su Sainz alla chicane del porto, da applausi a scena aperta. La dimostrazione di un grande talento c'è, bisogna sistemare la testa perché fare lo stesso errore nello stesso punto due anni dopo, non è bello. Max è giovane, ma ormai dopo 4 stagioni dovrebbe essersi tarato su cosa va fatto e cosa no. In gara ha dimostrato che ha imparato, adesso con questi due (leggi Ricciardo e Red Bull) la lotta si fa dura.
Basta un elemento per capire quanto: il cronometraggio in tempo reale mostrava alla curva del Mirabeau Ricciardo davanti a Vettel di 8 o 9 decimi. All'ingresso del tunnel, appena fuori dal Portier, ovvero dopo due curve e mezza, il distacco saliva a 1,5 secondi. Ovvero, 6 decimi in meno di 300 metri di pista fatta di curve. Questo è il vero dato allarmante da considerare in ottica futura. Intanto godiamoci il successo di Ricciardo, che a Montecarlo avrebbe dovuto vincere già da tempo, lasciamo stare i paragoni con Schumacher nel GP di Spagna del 1995, quando giunse secondo dietro a Hill col cambio bloccato. Di sicuro su queste strade hanno vinto sempre e solo dei campionissimi e Daniel ha dimostrato di esserlo.