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Il Gran Premio di Montecarlo è qualcosa di speciale per attirare tanti turisti, ed è una vetrina per mettersi in mostra. Ha un fascino tutto particolare, solo guardare il tracciato, e vedere sfrecciare le auto ha velocità pazzesche, dà dei brividi.
Grazie al mio lavoro, ho la possibilità di vedere alcuni punti del circuito. Punti nei quali i piloti vanno ad una velocità tale, sfiorando i guardrail, da farmi diventare matto. Vorrei poter provare questa emozione da brivido, una volta nella vita. Io sono solo uno chef, un lavoro che ti può dare tante soddisfazioni, ma anche tante ore di lavoro e sacrifici.
La settimana inizia con il montare il motorhome, detto cosi sembra una cosa da poco, ma messo nell’insieme è un grande appartamento. Vere proprie ville su ruote, all’interno hanno tutti i comfort, bagni, sale da pranzo, uffici, cucine, sale per i piloti. Per allestire tutto ci voglio dai tre e quattro giorni, e minimo dieci e più persone.
Dal 1993 quando iniziai questa avventura, dai semplici autobus con tenda ad questi giganteschi motorhome, le cose sono cambiate anche nella ristorazione, nel passato si cucinava normalmente, cose semplici, oggi si cucina come nei vari ristoranti sparsi nel pianeta, con tanto di cuochi, camerieri e tutto quello che serve per un servizio degno di alta ristorazione.
Ogni team ha dei camion supporti con celle frigorifere, per tenervi dentro tutta la merce che serve per la settimana del gran premio. Gli acquisti normalmente si fanno dei grandi cash and carry, o supermercati della zona, naturalmente con molti più carrelli.
Mi ricordo un aneddoto, lavoravo con un team, io ed un mio collega facemmo la spesa, in un supermercato proprio qui a Montecarlo, avevamo credere o no, avevamo 10 carrelli. La gente ci guardava sorridendo, grazie al personale del supermercato, ci ha aiutato ad spingere i carrelli anche se alcuni erano legati tra di loro.
Ad un certo punto ci trovammo a dover scendere da una discesa mobile, fino a qua tutto bene, si può dire, analizzando e pensando decidemmo che uno si sarebbe messo in fondo e l'altro sopra avrebbe inserito il carrello in discesa. Non abbiamo tenuto conto delle persone attorno, centro commerciale affollato, nei nostri pensieri non abbiamo calcolato che alcune persone si sarebbero inserite mentre i 10 carrelli scendevano.
Non avremmo potuto immaginare che un sacchetto sarebbe scivolato da uno dei carrelli, finendo sotto le ruote e facendolo ribaltare in fondo alla discesa. Un passente, anziché aiutare, pensò bene di calpestare la merce con i piedi; immaginate la mia reazione e quella dei miei colleghi.
Posso solo ringraziare le molte persone professionali, che, in ogni parte del mondo, aiutano tutti i team, e grazie a loro riusciamo a ricevere la merce in circuito.
Preriscaldare il forno 200 gradi. Pulire, lavare e fare a pezzi grossolani i peperoni e affettare la cipolla. Mettere la cipolla in un tegame antiaderente con un filo di olio e farla appassire leggermente, poi aggiungere i peperoni e rosolarli, aggiustare di sale e fare cuocere per 10 minuti, finché i peperoni non saranno teneri.Una volta cotti, togliere passare il tutto al mixer fino a ottenere un composto liscio e cremoso. Amalgamarlo con un filo di olio, unire la paprika. A questo punto, ungere di olio il merluzzo e deporlo su una placca ricoperta da carta forno infornarlo per circa 15 minuti. Tritare finemente l’erba cipollina. Riscaldare la crema di peperoni, metterne una cucchiaiata sul piatto e adagiarvi sopra il merluzzo, con dei germogli di soia, e servire.
Gianfelice Guerini