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A Monaco se non fai un errore non ti passano. E Ricciardo non ha sbagliato niente, nemmeno quando la power unit ha iniziato a fare i capricci, provandolo di un bel po’ di potenza. E così l’australiano, dopo una pole da dominatore al sabato, in gara si è confermato pilota fortissimo anche sul piano mentale, capace di superare ogni avversità. Voto 10, campione.
Alle sue spalle Vettel ci ha provato, per la verità senza troppa convinzione, ma stavolta non è il caso di farne una colpa al tedesco, consapevole che a Monaco se l’altro pilota non collabora almeno un po’ ogni sorpasso ha un’altissima probabilità di trasformarsi in frattaglie di carbonio che schizzano ovunque. E figurarsi se Ricciardo avrebbe collaborato… quindi meglio portare a casa un secondo posto che gli consente se non altro di ridurre il distacco in classifica da Hamilton. Voto 7,5, saggio.
A proposito del pilota inglese, dopo i fasti di Barcellona la sua Mercedes è tornata a essere la monoposto complessa da mettere a punto che già aveva dimostrato di essere, soprattutto nello sfruttamento delle gomme: capita l’antifona, Hamilton ci ha comunque messo del suo in qualifica artigliando un fondamentale 3° posto che ha confermato anche in gara, gestendo le difficoltà delle gomme, anche se in questo il ritmo piuttosto blando imposto da Ricciardo lo ha un po' agevolato. Voto 7, amministratore.
Un po’ mancato all’appello Raikkonen, che in gara ne aveva più di Hamilton, ma se parti dietro si sa che tutto si fa tremendamente complicato a Monaco, e infatti anche il finlandese è arrivato esattamente come era partito, nonostante il tentativo di ritardare leggermente la sosta ai box. Voto 6,5, comparsa.
E una comparsa è stato pure Bottas, anche se il finlandese ha tentato il colpaccio (o meglio, lo ha tentato la squadra per lui) differenziando la strategia: peccato che alla fine tutti abbiano fatto comunque un solo pit stop, vanificando anche questo tentativo. Come Raikkonen, Bottas finisce così per pagare una qualifica non negativa, ma certamente non abbastanza brillante: voto 6, diciamo che c’era anche lui.
Chi invece si è distinto è stato Ocon, di un decimo scarso più veloce di Perez al sabato, ma quanto basta per qualificarsi 6° anziché 9°, cosa che a Monaco fa una gran bella differenza. Nettamente “primo degli altri”, Ocon in gara ha tenuto il suo ritmo, confermando uno splendido 6° posto dopo un inizio di stagione piuttosto deludente per lui. Voto 7,5, ritrovato.
Un altro che sulla pista più particolare del Mondiale ha dato ancora una volta prova del suo talento è stato Gasly, ottimo 7° dopo avere centrato la Q3 al sabato e avere rimontato in gara con l’aiuto della strategia. Il francese a ben guardare finora ha preso punti solo due volte, ma quando lo ha fatto ha lasciato un’impressione che va al di là del valore aritmetico per la classifica, che pure è fondamentale visto anche che la Toro Rosso al momento sta correndo con una monoposto… e mezza. Voto 7,5, talento emergente.
Alle sue spalle, un solido Hulkenberg ha colto un 8° posto che probabilmente era il massimo risultato possibile con questa Renault, ma certamente la gara monegasca non sarà indimenticabile per lui. Voto 6,5, altri punti in classifica.
Il nono posto di Verstappen invece è positivo per come l’olandese ha saputo rimontare dal fondo dello schieramento (impossibile fare di più a Monaco con una gara in cui quasi tutti erano su una sosta e senza safety car), mostrando un paio di bei sorpassi (tra cui uno molto al limite su Sainz, ma giudicato tutto sommato regolare). Però l’olandese ha buttato una grandissima occasione al sabato mattina, con un’uscita nelle libere che gli è costata la possibilità di prendere parte alle qualifiche. Qui però vogliamo andare controcorrente, ricordando che anche un certo Alonso commise un errore simile quando correva per la Ferrari, nel 2010. Certe cose a Monaco possono capitare anche ai migliori, e la sensazione in questo caso è che per l’olandese ci sia stata semplicemente tanta sfortuna, essendo capitato l’errore in un momento particolarmente delicato per la sua carriera, dopo una serie di altri incidenti ed errori questi sì assai meno giustificabili. E allora voto 5, senza infierire troppo.
Chiude la zona punti Sainz, con una strategia che lo fa soffrire più del dovuto con le gomme: una gara tutto sommato incolore, la sua, aspettando occasioni migliori. Voto 6, compitino.
Fuori dai punti, Perez stavolta fa il gambero, finendo due posizioni indietro rispetto alle qualifiche nella giornata in cui il compagno di squadra esalta e si esalta. Voto 5, disperso.
Senza freni e senza voto Leclerc, dopo le belle qualifiche del sabato, peccato. E voto 5 alla Haas tutta che a Monaco evidentemente non è proprio riuscita a trovare un assetto dignitoso, segno forse di un apprendistato in F1 che non è ancora del tutto finito.
Voto 6,5 di incoraggiamento, invece, a Sirotkin perché in qualifica ha tirato per davvero, entrando meritatamente in Q2 e aumentando ancora una volta i dubbi su uno Stroll davvero inconsistente (voto 4). Certo che anche in Williams di cose da rivedere ce ne sono tante, e non solo a livello di piloti e monoposto: prima azzoppano la gara di Sirotkin pasticciando sulla griglia di partenza, e poi intervengono sulla sua vettura durante lo stop & go, cosa notoriamente vietata. Ingenuità inconcepibili per una squadra con questa esperienza, budget e struttura. Voto 0 al team inglese allora, con tanta nostalgia per i bei tempi andati.
Ricciardo 10
Vettel 7,5
Ocon 7,5
Gasly 7,5
Hamilton 7
Raikkonen 6,5
Hulkenberg 6,5
Sirotkin 6,5
Bottas 6
Sainz 6
Verstappen 5
Perez 5
Stroll 4
Williams 0
Leclerc s.v.