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Nel paddock si è rivisto anche Gerhard Berger in compagnia delle due figlie che vivono a Montecarlo con la madre. Erano anni che non le vedeva per via di complicate situazioni personali. Adesso Berger ha cinque figli, 4 femmine e un maschio, Joan, che ha appena un anno e mezzo: "L'ho messo subito al simulatore, deve fare pratica!" ha detto Gerhard. Poi è arrivato Jean Alesi con una giacca bianca di tessuto e Gerhard lo ha preso subito in giro: "Ma dove vai conciato a quel modo? Ti hanno assunto per una sfilata di moda? ".
La replica di Jean: "Devo fare televisione, mica posso presentarmi da barbone come te!". Il botta e risposta ha coinvolto anche il pubblico all'esterno della recinzione, tanto che moltissimi si sono accalcati per un autografo e foto ricordo. "Jean non ha mai capito niente, nè di corse nè di donne figurarsi di vestiti e moda - ha continuato Berger davanti a un divertito Alesi - anzi posso dire che è stato il pilota più pericoloso che abbia mai incontrato in vita mia. A Monza durante le qualifiche del 93 con la Ferrari andava a spasso a salutare i parenti in tribuna, è siciliano quindi le tribune erano piene di parenti suoi!! Poi mi ha buttato fuori pista ho distrutto la macchina. Un'altra volta ha perso una telecamera e mi ha centrato in pieno e non vi dico a Fiorano, sto imbranato, ci siamo capottati con la Y10 di Todt che voleva farcela pagare. Insomma, un disastro!".
Fra risate e battute Jean ha replicato: "Non hai mai saputo guidare, nemmeno uno che andava piano sei riuscito a sorpassare quella volta a Monza e poi guardati, io sono elegante, bello e divo della TV, devo presentarmi bene al mio pubblico". La replica di Berger: Ma va a cag!" e poi un abbraccio bello forte, da amici veri e gente vera. Quella di una F1 che non c'è più. Perché i due, anche venti anni fa, erano proprio come sono adesso. Trovate un pilota attuale e poi ne parliamo! Stewart e quella volta con Amon in Ferrari Jackie Stewart è ambasciatore della Rolex e della Heineken, ma ha un rapporto molto bello col vice presidente esecutivo della Pirelli, Marco Tronchetti Provera e a Montecarlo è andato a trovarlo nell'area ospitalità della Casa italiana.
Ha ricordato un po' i suoi trascorsi: "Ho cominciato con gomme Dunlop, poi sono passato alle Firestone, Goodyear e poi ho smesso". Al che il CEO Pirelli gli ha detto che ha fatto male, perché se avesse corso con Pirelli sarebbe ancora in pista..."però mi ricordo l'unica gara che ho fatto con le Pirelli, a Brands Hatch in coppia con Chris Amon su Ferrari sport. Esperienza indimenticabile. Perchè? Perché per darsi coraggio Amon aveva bevuto birra e qualcosa di alcolico, solo che in macchina gli era scappata la pipì e quando è toccato a me salire a bordo, ho trovato tutto bagnato, sporco. Non vi dico lo schifo. Però oggi posso dire che è stato lo stimolo per andare più forte possibile e finire prima la gara, era insopportabile il tanfo. Poi non vi dico cosa ho detto ad Amon..."