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Chi sono i promossi e i bocciati della Florida? Scopriamolo sfogilando insieme le pagelle del Gran Premio di Miami 2024 di Formula 1. Nella terra dello show la F1 si ricorda di saper essere ancora - a volte - un grande spettacolo, regalando al pubblico americano una gara tesa, caratterizzata da continue bagarre, duelli “veri” senza che il DRS renda scontati i sorpassi, distacchi sempre ravvicinati e pure un vincitore tanto a sorpresa quanto meritato e apprezzato da tutti i tifosi (e anche da tutto il paddock). Perché non si corre sempre a Miami verrebbe da dire, a dispetto degli yacht veri nel mare finto all’interno dell’area vip?
Voto 10 a Norris, che meritava da tanto di vincere e finalmente ci è riuscito, al termine tra l’altro di un fine settimana nel quale per una volta era stato tutt’altro che impeccabile (soprattutto in qualifica) e con un po’ di fortuna lui che nei momenti giusti finora ne aveva avuta ben poca: come sempre maestro sul ritmo di gara, ha saputo sfruttare al massimo l’opportunità concessa da un gran premio con il gruppo molto “corto” e una safety entrata nel momento giusto, ma la sua velocità è stata impressionante, così come la freddezza quando si è trattato di cercare la rimonta.
Alle sue spalle un Verstappen consapevole di non poterle sempre vincere tutte (si chiama maturità), che torna da Miami comunque con un passo in più verso il titolo (oltre che con due pole, va beh una e mezza, e una vittoria il sabato). Resta il fatto però che stavolta è stato battuto in velocità, e non è che capiti tanto spesso. Voto 9 perché ancora una volta ha massimizzato il potenziale di una Red Bull tutt’altro che a posto.
Terzo un Leclerc apparso rigenerato, per come ha conquistato la prima fila in entrambe le qualifiche (pur avendo saltato le libere) e per come ha insistito nell’inseguire prima Piastri e quindi Verstappen, anche se senza successo con l’olandese; bello il sorpasso di forza su Hamilton dopo il pit-stop. Voto 8,5, in ripresa anche se oggi che la Red Bull non era imbattibile la vittoria è andata ancora una volta ad un altro.
Fuori dal podio un Perez che, con una Red Bull non così imprendibile, torna a mostrare i suoi limiti: al via per un pelo non finisce addosso al compagno di squadra e in gara passa il tempo più a guardare gli specchietti per difendersi che non ad attaccare. Di fatto la sua rimonta dopo l’errore al via non comincia mai e il podio del sabato è un magro bottino di consolazione. Voto 6 per i punti, ma la sua resta una prova decisamente sotto tono.
Voto 8 a Sainz invece, che in gara mostra una marcia in più sia al sabato che la domenica, ma sconta il fatto di non essere riuscito a partire più avanti e l’avere trovato due avversarsi molto ostici: un sorprendente Ricciardo al sabato e un coriaceo Piastri la domenica. Alla fine sull’australiano ha la meglio ma viene penalizzato, in modo a nostro parere molto discutibile (la vettura si è scomposta leggermente, non poteva essere un semplice contatto di gara?). Lo spagnolo stavolta raccoglie meno di quello che avrebbe meritato, ma si conferma pilota veloce e molto combattivo quando serve.
Nella “sua” America ha trovato inedite energie anche Hamilton, che in gara la domenica ha dimostrato una combattività che non gli vedevamo da un po’, tanto da andare a insidiare perfino Perez. Voto 8 per la prova di carattere.
Voto 8 anche a Tsunoda, bravissimo a cogliere un 7° posto la domenica dopo che il suo compagno di squadra aveva dato spettacolo al sabato: il giapponese porta altri punti pesanti e primeggia nettamente tra i piloti dei team di seconda fascia. Un’altra prova di maturità.
Voto 6 invece a Russell, che pure si era qualificato davanti ad Hamilton, ma con una monoposto poco competitiva è dura recuperare dopo una brutta partenza, specie se si viaggia in trenino su una pista come quella di Miami. Lui però dà l’idea di essere globalmente più in difficoltà rispetto al compagno di squadra.
A punti anche a Alonso, in un fine settimana in cui lo spagnolo è apparso meno a suo agio del solito, tanto da piazzarsi in entrambe le qualifiche dietro a Stroll: in gara però la sua combattività resta insuperabile. Voto 6,5 per averci messo una pezza.
Chiude la zona punti Ocon, eroe di Francia (si fa per dire ovviamente) per avere conquistato un punto con questa monoposto. In realtà le Alpine a Miami sono apparse meno in difficoltà del solito e Ocon ha avuto il merito di crederci lottando per tutta la gara a centro gruppo. Voto 8, un punto come una vittoria.
Fuori dai punti, voto 7 a Ricciardo che meriterebbe 10 per la qualifica e la gara sprint, se non fosse che già il sabato pomeriggio nelle qualifiche per la domenica è sprofondato e nella gara “vera” non ha mai dato davvero l’idea di riuscire a recuperare posizioni, mentre il compagno Tsunoda navigava in zona punti. Insomma un week end a due facce che conferma il “mistero” Ricciardo, e che una rondine (di sabato) non fa primavera.
Infine voto 3 a Magnussen, che nella sprint race ha collezionato penalità e la domenica ha chiuso con il botto (di Sargeant). Passano gli anni ma il danese rimane sempre il solito: va bene essere un pilota “duro”, ma a tutto c’è un limite. Però secondo la Haas è un pilota “affidabile”….