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Il primo gran premio di F1 a Miami è stato un bello show, come era fondamentale che fosse per piacere al pubblico americano: merito della safety car - invenzione americanissima, non dimentichiamolo - ad una manciata di giri dalla fine che ha riaperto i giochi, regalando più di un brivido extra. Ai ferraristi in primis, ma Verstappen ha dimostrato una volta di più la propria superiorità, senza mai offrire a Leclerc una vera opportunità di sorpasso. A questo punto il divario in classifica si è già più che dimezzato e la sensazione è che l’olandese abbia una parte determinante in questa rimonta: voto 10, imprendibile.
Ci ha provato quasi fino alla fine Leclerc, che pure partiva dalla pole position, ma quando ha perso la prima posizione per una temporanea difficoltà di gomme è stato subito chiaro che a meno di episodi particolari sarebbe stato molto difficile riconquistare la vetta. Il monegasco comunque non ha niente da rimproverarsi e ancora una volta è stato il trascinatore della Ferrari: voto 9, il peso del mondo sulle sue spalle.
Torna finalmente sul podio anche Sainz: un risultato che dovrebbe mettergli serenità dopo un periodo difficile, ma lo spagnolo ancora una volta non è stato impeccabile, soprattutto al via quando ha lasciato la porta aperta a Verstappen. Se fosse transitato secondo, probabilmente l’esito della gara sarebbe stato diverso. Bravo in compenso nel duello su Perez, anche se viene da chiedersi come mai fosse così in difficoltà dopo la ripartenza. Nel dubbio voto 7, in ripresa.
Quarto appunto Perez, che a Miami ha accusato nuovamente un distacco non banale in qualifica dal compagno di squadra e in gara non è riuscito a ribaltare la situazione. Voto 6,5: benino, ma siamo poco sopra il minimo sindacale se guidi una Red Bull.
Gran 5° posto di Russell, che però ancora una volta è stato aiutato dal tempismo di una safety car e soprattutto in qualifica era rimasto fuori dalla Q3. Può capitare con la Mercedes di quest’anno, ma adesso non enfatizziamo troppo il fatto che è finito ancora una volta davanti ad Hamilton per favore. Comunque voto 7, bel recupero.
E voto 7 ad Hamilton: a Miami la Mercedes pareva in ripresa ma alla fine il distacco in qualifica è rimasto di quasi un secondo dalla pole position. In gara l’inglese è vittima di un avvio complicato, poi recupera. Nel finale il duello con Russell serve giusto per lo show e con gomme più usurate era difficile stargli davanti, ma certo per il morale non è il massimo. Voto 7 di incoraggiamento.
Ancora a punti Bottas, ma il risultato poteva essere anche migliore senza una “carezza” ad un muretto che poteva avere conseguenze ben più gravi: ancora una volta però il finlandese si conferma pilota veloce e consistente. Voto 7, seconda giovinezza.
Bravo e fortunato Ocon, a punti dopo non essere nemmeno riuscito a disputare le qualifiche causa gran botto nelle prove libere: certo, come per Russell anche qui decisiva è stata la safety car, peraltro piuttosto prevedibile su un tracciato cittadino. Il francese però ha il merito di stare lontano dai guai e correre sulla distanza, puntando tutto sul ritmo. Voto 7,5, opportunista (che a scanso di equivoci in F1, come nel calcio in area di rigore, è un complimento).
A proposito di opportunismo, che dire di Albon, addirittura 9° (e attenzione, sarebbe arrivato comunque a punti anche senza la penalizzazione di Alonso) con una Williams che rimane un mezzo disastro: ancora una volta il thailandese, in mancanza di velocità, punta sulla strategia e porta così a casa un risultato davvero insperato alla vigilia. Voto 8, sorpresa.
Decimo Stroll, a punti grazie alla penalizzazione di Alonso, ma il canadese si era già distinto in qualifica, salvo poi partire dal fondo per un errore del team nella quantità di benzina caricata a bordo. Anche per il canadese un piccolo premio per una gara tutta di rimonta. Voto 7, risarcimento danni.
Fuori dai punti il già citato Alonso, doppiamente penalizzato per un taglio di pista e per un tentativo di sorpasso un po’ troppo ottimistico su Gasly: errori che uno con la sua esperienza non dovrebbe commettere. Voto 5, va bene la grinta ma forse un po’ di camomilla per una volta non guasterebbe.
E voto 5 a Ricciardo, ancora una volta lontanissimo da Norris in qualifica e incapace di risalire in gara (se l’ha fatto Albon…). Cambiano le auto e i regolamenti, ma i problemi rimangono: che succede?
Voto 5 anche a Schumacher, che spreca una bellissima gara con un tentativo di sorpasso un po’ avventato su Vettel (voto 5 anche per lui), il quale a sua volta rovina una splendida rimonta dimenticandosi che non è da solo in pista: concorso di colpa (ma non è una consolazione).
Voto invece 4 a Gasly, che allarga proprio mentre il povero Norris (voto 6,5: incolpevole: sia per l’incidente sia per il rendimento della sua McLaren) lo sta superando: black out momentaneo.
Verstappen 10
Leclerc 9
Albon 8
Ocon 7,5
Sainz 7
Russell 7
Hamilton 7
Bottas 7
Stroll 7
Perez 6,5
Norris 6,5
Alonso 5
Ricciardo 5
Schumacher 5
Vettel 5
Gasly 4