F1, GP Messico 2022: Record di vittorie per Verstappen, ritorno al passato per la Ferrari

F1, GP Messico 2022: Record di vittorie per Verstappen, ritorno al passato per la Ferrari
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Il commento del nostro Paolo Ciccarone sul record di vittorie di Max Verstappen, e sul Gran Premio del Messico 2022 di Formula 1
30 ottobre 2022

Dici Messico e sembra che la macchina del tempo si sia fermata. Con l'entusiasmo locale dei tifosi che inneggiano ai fratelli Rodriguez, scomparsi da qualche decennio e con la passione che non si ferma davanti all'evidenza di un presente chiamato Sergio Perez che nel confronto con Verstappen e Hamilton esce sconfitto nella pista di casa. Il podio era scontato, dopo la pole di Verstappen la gara non h avuto scossoni, una processione lunga e inutile in cui i distacchi si sono evidenziati subito. E parlando della macchina del tempo, c'è stato un ritorno al passato per la Ferrari che ha concluso con Sainz al quinto posto e Leclerc sesto, ma a oltre un minuto dal vincitore. Ovvero, siamo tornati ai tempi di due anni fa.

 

Un mistero, più che capire il recupero Mercedes, con Russell quarto dopo una cattiva partenza, resta da comprendere come mai la Ferrari, che era partita a inizio anno alla grande è poi man mano scivolata fra problemi di motori (rotti a metà stagione), assetti da rivedere (a partire dal GP del Belgio di fine agosto) e qualche incidente qua e là di Leclerc e Sainz, con il monegasco che era anche in testa alla gara in Francia. In Messico il copione è stato rispettato alla grande con l'aggravante che i rivali della Mercedes, che per tre quarti di campionato erano dietro e di molto, tutto a un tratto si sono messi ad andare e fra USA e Messico sono finiti davanti alle rosse. Ad Austin c'è stata almeno la consolazione della pole position di Sainz, in Messico le rosse sono state inesistenti nella lotta al vertice. In qualifica si sono beccate sei decimi, in gara il confronto a tratti è stato imbarazzante: a parità di gomme con la Red Bull si perdevano fra i 6 e gli 8 decimi, con le gomme medie rispetto a Mercedes e la stessa Red Bull anche un secondo e tre decimi al giro! Alla fine soltanto i primi sei hanno concluso a pieni giri, ma con Leclerc, sesto dietro al compagno Sainz, il distacco è stato di oltre un minuto e 4 secondi. Lo spagnolo, tanto per capirci, si è beccato 56 secondi da Verstappen, ma il campanello d'allarme sono gli oltre 30 secondi presi dalla Mercedes di Hamilton! In una corsa dove soltanto i primi sei hanno concluso a pieni giri col resto della truppa doppiato, e anche qui sembra un ritorno alla F.1 del passato, quella dei distacchi enormi.

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Una Ferrari inesistente rispetto al passato proprio nel giorno in cui Max Verstappen segna il record della 14.vittoria stagionale, battendo Schumacher e Vettel. Ma questo record non ha valore perché con 24 GP  programmati in una stagione, fra presenze in pista e vittorie, il confronto col passato è inesistente. Una volta si correvano 16 gare se andava bene. Sarebbe meglio fare la percentuale fra gare vinte e quelle disputate e allora salta fuori che Ascari, anni 50, ha la migliore percentuale rispetto ad oggi. Ma è la F.1 moderna, quella bulimica del più gare meglio è. In Messico con oltre 395 mila presenze in tre giorni e con Austin con 445 mila spettatori, il bilancio per questa F.1 è positivo. Resta però quel sapore antico che non riesce ad andare via...

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