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Quanti vincitori può avere una gara una volta calata la bandiera a scacchi? A volte più di uno, verrebbe da dire pensando a come è finita in Messico. A cominciare da Hamilton, che porta a casa un meritatissimo 5° titolo mondiale, entrando nella leggenda della F1, anche se purtroppo per lui il trionfo arriva con una gara insolitamente sottotono, complici i problemi delle Mercedes con gli pneumatici. L’inglese dopo i primi giri capisce che non ce n’è per lottare per la vittoria, e ad un certo punto nemmeno per il podio, e gestisce come può, sempre e comunque davanti al compagno di squadra. E allora voto 8 per la gara, ma 10 e lode per una stagione sempre tendente alla perfezione.
E poi naturalmente voto 10 e lode a Verstappen, il più veloce per tutto il fine settimana tranne negli ultimi due minuti della Q3, ma poco male: l’olandese rimedia con una partenza perfetta, fa capire ad Hamilton che oggi non ce n’è per nessuno e si invola verso la vittoria, imprendibile per tutti e apparentemente immune dai problemi di gestione delle gomme che a fasi alterne hanno colpito quasi tutti. Una vittoria di mestiere più che di cattiveria, a dimostrazione che il pilota sempre al limite e oltre di inizio stagione è ormai un campione completo.
Alle sue spalle, finalmente Vettel ha scacciato un bel po’ di fantasmi con una gara tutta di rimonta, dove ha dimostrato di saper gestire le gomme e allo stesso tempo attaccare senza timori, ma soprattutto senza errori. Se avesse corso sempre così, il Mondiale non si sarebbe certo concluso in Messico, e in effetti la bella gara del tedesco ha soprattutto l’effetto di far salire i rimpianti. Voto 8,5, ma fuori tempo massimo.
Terzo gradino del podio per Raikkonen, ma stavolta il finlandese sfrutta più che altro i guai altrui: sempre dietro a Vettel, in qualche occasione è parso pure un po’ più rinunciatario del solito (ad Austin gli avevano visto ben altra grinta) anche se poi il risultato finale dimostra che forse la sua era soprattutto saggezza. Voto 7, benino però dopo il Texas siamo due passi indietro.
Detto di Hamilton, al 5° posto troviamo Bottas, e bisogna proprio scorrere la classifica per ricordarsi di lui: sempre dietro ad Hamilton, incapace di attaccare i diretti rivali e in grossa crisi con gli pneumatici, il finlandese sembra correre come uno che non vede l’ora che questo Mondiale finisca e un po’ lo capiamo. Voto 6, compitino.
Fa il suo dovere fino in fondo invece, ancora una volta, Hulkenberg: 6° e “primo degli altri”, anche se a furia di esaltarlo per l’ennesimo piazzamento a punti viene una gran voglia di vederlo lottare per altre posizioni, con altre vetture. Per lui voto 7,5.
La stessa voglia se la toglierà già il prossimo anno Leclerc: nel frattempo il francese anche in Messico è andato forte davvero, portando la Sauber all’ennesimo bel risultato stagionale. Voto 7,5 anche per il francese.
8° posto per Vandoorne, un risultato discreto per tanti piloti in griglia, un mezzo miracolo per uno che guida questa McLaren in questo finale di stagione: l’olandese però è ormai fuori tempo massimo, oltre che fuori squadra, e anche se è tutto l’anno che le prende da Alonso viene il dubbio che meritasse una prova d’appello. Intanto voto 7,5.
Bella gara anche di Ericsson, ancora una volta a punti a conferma della grande crescita della Sauber, ma anche della sua come pilota, anche se pure lui un po’ fuori tempo massimo. Comunque voto 7, bella prova.
Chiude la zona punti Gasly, con una Toro Rosso discreta ma non un fulmine sulla pista messicana: il francese però è stato bravo a stare lontano dai guai e a trovare un buon assetto. Voto 6,5, anche se la sfida che lo attende il prossimo anno sarà ben altra cosa.
Voto 5 invece alla Haas tutta, intesa come team e piloti, perché con il loro potenziale non è possibile non riuscire a trovare il modo di far andare l’auto per tutto il fine settimana: la sensazione, ancora una volta, è che al team amaricano manchi un pilota in grado di dare le giuste indicazioni quando le cose, a livello di assetto, si fanno difficili.
A proposito di gran piloti, voto 8 a Ricciardo, esaltante al sabato quando l’auto ha funzionato perfettamente per un’ora intera. Certo, la partenza poi è stata pessima e onestamente anche la gara dell’australiano, finché è stato in pista, non è sembrata irresistibile, considerando il potenziale mostrato in qualifica e come il suo compagno filava là davanti. Certo, correre da separati in casa e con la convinzione che da un giro all’altro l’auto si romperà nuovamente non deve essere facile. Per lui, a questo punto, l’auspicio è che questo mondiale finisca presto.
Verstappen 10 e lode
Vettel 8,5
Hamilton 8
Ricciardo 8
Hulkenberg 7,5
Leclerc 7,5
Vandoorne 7,5
Ericsson 7
Raikkonen 7
Gasly 6,5
Bottas 6
Haas 5