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L'attesissimo ritorno della F.1 in Messico si è risolto in una delle gare più noiose del campionato, ma stavolta l'artefice principale di tanta immobilità nelle posizioni di vertice è stato Rosberg, che ha reagito nel modo migliore alla fine dei suoi sogni iridati: pole, avvio perfetto e una condotta di gara (quasi) immune da errori, sempre pronto a rintuzzare i giri veloci di Hamilton. Voto 10 per il risultato e per come è arrivato quindi, anche se ormai fuori tempo massimo. Ma perché non ha corso sempre così?
Voto 7 invece a Hamilton, che ha corso bene ma senza mai tentare un verso attacco al compagno di squadra: così l'inglese ha colto un bel 2° posto che però, considerando che guida una Mercedes, è proprio... il minimo sindacale.
Chi invece non si è risparmio è stato Bottas, che tra gli altri ha passato di forza - ma a nostro parere legittimamente - Raikkonen e poi Kvyat sfruttando il restart, cogliendo così un bel podio. Certo il lunghissimo rettilineo della pista messicana favoriva i motorizzati Mercedes, ma il finlandese ci ha messo anche del suo per far andare forte la sua Williams pure nel tratto guidato. Voto 9, combattivo.
Avrebbe meritato il podio, comunque, anche Kvyat, per tutto il week end davanti al compagno di squadra e sempre più a suo agio a lottare in zona podio, posizione che ha occupato a lungo finché Bottas non ha preso la sua scia al rientro della safety car: voto 8, ormai una certezza.
Una bella gara, anche se meno incisiva di quella del russo, è anche quella disputata da Ricciardo, che nel contatto con Vettel a nostro parere non ha colpe particolari e in gara riesce a controllare agevolmente Massa e il suo Mercedes andando forte soprattutto nel tratto guidato. Voto 7,5 quindi, però stavolta non aveva il passo del compagno di squadra.
A proposito di Massa, la sua prova non sarebbe negativa di per sé e anche in qualifica il distacco da Bottas è stato minimo, però a differenza del finlandese Felipe non riesce a sfruttare la potenza del proprio Mercedes per avere la meglio delle Red Bull, nemmeno di quella di Ricciardo al restart, e un pilota della sua esperienza non dovrebbe perdere certe occasioni. Così, con le Ferrari fuori gara, il suo 6° posto finale sa proprio di brodino riscaldato, proprio come il 6 che gli affibbiamo in pagella...
Dopo una serie inusuale di errori, torna invece a convincere Hulkenberg, 7° al traguardo e il migliore dei team di media classifica, davanti all'idolo locale e compagno di squadra: una prova convincente per il tedesco (voto 7,5), al quale non si poteva chiedere oggettivamente di più.
Perez, da parte sua, ha ancora una volta il merito di gestire meglio di tanti altri le gomme (è l'unico a cambiarle una volta sola) ma di fatto questo vantaggio non si è tradotto in un risultato finale migliore, complice anche la safety car: voto 7,5 anche a lui quindi, bravo ma un po' sfortunato.
Voto 6 alla pista messicana: semplice ma gradevole nella parte di tracciato originale, proprio perché si capisce alla prima inquadratura che non è la solita pista disegnata al computer, ma del tutto insulsa nell'anfiteatro naturale infilato a forza da Tilke al posto dell'ultima, velocissima curva
Meno stratosferico rispetto ad Austin (il Renault non aiutava di certo in Messico) ma ancora una volta convincente e immune da errori Verstappen, veloce in qualifica e di nuovo a punti: voto 7,5, non ha strappato applausi ma ha corso come un veterano.
Voto 5 invece a Sainz, più lento dell'olandese e pure meno preciso: lo spagnolo può ripetere fino alla noia che non sente il confronto con "quello lì di fianco", ma l'ansia da prestazione a volte gioca brutti scherzi.
Ingloriosamente fuori dai punti Button (voto 6 per la pazienza) e fuori gara (al 1° giro...) Alonso (senza voto e ormai senza pazienza), causa ennesimo problema al motore. E stavolta lo spagnolo non ci ha regalato nessun team radio per la nostra collezione, rendendo il suo week end messicano del tutto inutile.
E la premiata coppia di Maranello? Premesso che una giornata storta capita a tutti, e guai a infierire, stavolta a toppare è stato l'elemento umano. Raikkonen è partito incolpevolmente dalle retrovie, ma ha cercato di fare una curva dimenticandosi di avere Bottas di fianco... Voto 4, distratto.
Vettel invece aveva grandi ambizioni, ma la foratura al 1° giro ha di fatto distrutto subito la sua gara: innervosito, il tedesco ha viaggiato con un gran ritmo, ma commettendo due errori davvero inusuali, parcheggiando l'auto contro le barriere al secondo tentativo. Voto 4 anche per lui dunque, e chiudiamola qui.
Voto 6, infine, alla pista messicana: semplice ma gradevole nella parte di tracciato originale, proprio perché si capisce alla prima inquadratura che non è la solita pista disegnata al computer, ma del tutto insulsa nell'anfiteatro naturale infilato a forza da Tilke al posto dell'ultima, velocissima curva. Va bene che questa non era più utilizzabile per motivi di sicurezza, ma si poteva trovare qualcosa di meglio di quel tornantino in un parcheggio di supermercato.
Certo il colpo d'occhio delle tribune strapiene, con le F1 lì sotto, era spettacolare, ma quel tratto sembrava una roba buona per una gimkana di paese più che per una pista da Gran Premio...