F1, Gp Messico 2015: giornata no per la Ferrari

F1, Gp Messico 2015: giornata no per la Ferrari
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Gli errori di Vettel e Raikkonen determinano la giornata nera della Ferrari. In casa Mercedes, invece, Rosberg, dopo la vittoria del mondiale di Hamilton, sembra aver ritrovato smalto | <i>P.Ciccarone, Mexico City </i>
1 novembre 2015

MEXICO CITY – “E’ stata proprio una giornata di m…” con la sintesi Sebastian Vettel ci sa fare e ha riassunto in poche parole la gara della Ferrari in Messico. Mentre Rosberg ha vinto davanti ad Hamilton ottenendo l’11 doppietta della stagione per la Mercedes, la rossa torna a casa con un pacco di rottami dovuti a errori dei piloti.

 

Ha cominciato subito Vettel alla prima curva, chiudendo la traiettoria a Ricciardo che con la Red Bull ha forato la gomma posteriore destra della Ferrari. Il lento rientro ai box la sostituzione e il ritorno in gara dal fondo avevano già fatto svanire i sogni di podio.

 

Ci ha pensato poi Raikkonen, partito ultimo per la sostituzione del 6 motore e del cambio in prova a risalire fino al sesto posto, fin tanto che non è finito nel mirino di Bottas con la Williams. E qui si è visto il bis del GP di Russia, coi due ancora a contatto e stavolta la peggio è toccata alla Ferrari, con una sospensione divelta mentre Bottas ha concluso poi terzo festeggiando sul podio.

 

 

Insomma, una giornataccia conclusa da Vettel che al 53 giro, dopo che una decina di giri prima si era girato nella stessa curva, stavolta schiantava la sua Ferrari contro le barriere. Ingresso della safety car, rimozione dei rottami e ultimi giri al fulmicotone con Rosberg che fatica a tenere dietro Hamilton e Bottas che beffa le due Red Bull di Kvyat e Ricciardo che fino a quel momento erano in zona podio.

F1 2015 Messico sab (34)
Sebastian Vettel ha fatto registrare la velocità più elevata - 366 km/h - in rettilineo in Messico

 

La corsa messicana, la prima dopo 23 anni, è stata abbastanza noiosa e alla Ferrari resta solo un primato, quello di Vettel più veloce in rettilineo a 366 km/h contro i 365 di Massa e i 364 di Bottas. A Monza non sono andati oltre i 358 e anche questo primato brianzolo è stato bruciato nel GP del Messico.

 

“Abbiamo imparato tutto quello che non deve più succedere – è stata l’analisi di Maurizio Arrivabene dopo il GP parlando della sua Ferrari – i piloti hanno avuto qualche problema di troppo, ma la squadra ha lavorato benissimo, sono caricatissimi e bravi: hanno sostituito motore e cambio a Kimi in tempi record, su questo nulla da dire. Diciamo che si toccano le stelle ma poi bisogna stare coi piedi per terra e in Messico siamo tornati giù con la certezza che da qui dobbiamo solo salire e fare meglio”.

 

Vettel ha chiesto scusa via radio al team per l’uscita di pista: “Non deve scusarsi lui e non dobbiamo scusarci noi, sono cose che nelle corse accadono e speriamo non si ripetano più”. Sarà, ma resta sempre il problema Raikkonen. Perché se è vero che Vettel in una gara ha messo insieme più errori che in tutta la stagione (chiusura al via a Ricciardo, testacoda e poi uscita di pista con un paio di uscite leggere in altre curve) per Raikkonen è solo il prosieguo di una serie negativa che non finisce mai.

 

Solo nelle ultime tre corse fra incidenti con Bottas ed errori ad Austin, ha sprecato punti e occasioni. “Mi spiace per Kimi – ha detto Bottas – mi ha chiuso in un punto dove non potevo più andare via e mi ha toccato, è andata male a lui che ha rotto la sospensione, io ho potuto proseguire son le corse e mi spiace”.

 

Visto che la Ferrari lo ha riconfermato, urge riaverlo in ordine quanto prima, ma è una questione di concentrazione che Raikkonen ha perso da tempo e non riesce a ritrovare.

Rosberg, stranamente, toltosi il peso psicologico del duello mondiale, ha corso in scioltezza andando meglio di Lewis e riprendendosi la seconda posizione nel mondiale davanti a Vettel

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Per quanto riguarda il resto, Mercedes insuperabili, Hamilton leggermente inferiore a Rosberg che, stranamente, toltosi il peso psicologico del duello mondiale, ha corso in scioltezza andando meglio di Lewis e riprendendosi la seconda posizione nel mondiale davanti a Vettel.

 

Le Williams sono andate bene ma manca ancora qualcosa per competere, se si pensa che le Red Bull che hanno meno cavalli del motore Mercedes sono state davanti a lungo e che solo la safety car ha rovinato la loro corsa al podio, si vede che il margine di miglioramento è alto. Come lo è per la McLaren Honda, ridicola e in affanno anche qui: e pensare che ai tempi di Senna, una ventina d’anni fa, erano loro gli imbattibili della F.1. Come cambiano le cose quando passa il tempo…

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