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SEPANG - Sfortuna? Forse, anche se Enzo Ferrari diceva che non esisteva anche se poi preferiva i piloti fortunati a quelli meno. Il caso? Anche. Di certo nel duello iridato Vettel contro Hamilton il sabato malese gioca male per la Ferrari che ha visto bloccarsi il suo alfiere per via di un problema tecnico. Al mattino, durante le prove libere, un guasto elettronico ha bloccato il motore numero 3, quello salvato dal botto di Singapore. Segno che così sicuri su quell'unità non si poteva essere nonostante l'analisi dei componenti. Poi capolavoro dei meccanici, che nel breve intervallo riuscivano a sostituire tutto il gruppo motopropulsore e rimandare in pista Vettel nella Q1.
E qui arriva la doccia fredda: "Credo di avere un problema al turbo, non spinge" ha detto Sebastian via radio al che dai box gli hanno raccomandato di tornare ad andatura ridotta. Poi nei box, si è visto che alcuni parametri non coincidevano così che la qualifica della Ferrari numero 5 finiva con un ultimo mesto posto in griglia. Davanti Hamilton, alla faccia dei problemi incontrati nelle tre sessioni di libere, piazzava la botta vincente, mentre Raikkonen arrivando lungo all'ultima curva, perdeva la pole per 45 millesimi. Un batter di ciglia, su quasi 6 km di pista. Roba da masticare gli attributi per lungo tempo.
Non sarebbe cambiata la sostanza delle cose, ma vedere una Ferrari davanti a tutti e una dietro a tutti, magari avrebbe mitigato il senso di delusione. Invece no. 45 millesimi, uno sbattere di ciglia priva Raikkonen della seconda pole della stagione e tutto per essere arrivato lungo all'ultima curva. Come dire che il potenziale della Ferrari è superiore a quello della Mercedes. Essere superiori eppure stare dietro. Il paradosso di Maranello che ha sprecato molte occasioni importanti nella stagione, vuoi per errori di Vettel, vuoi per problemi tecnici che sono emersi proprio nel momento cruciale della stagione. Il mondiale costruttori, quello cui Marchionne dava peso (per forza, garantiva 40-50 milioni in più di incassi) ormai è un sogno, quello piloti, seppure striminzito, non ancora archiviato.
Essere superiori eppure stare dietro. Il paradosso di Maranello che ha sprecato molte occasioni importanti nella stagione, vuoi per errori di Vettel, vuoi per problemi tecnici che sono emersi proprio nel momento cruciale della stagione
Perché la gara può essere tutto e di più, la pioggia, un Verstappen terzo che appena compiuti i 20 anni vorrebbe farsi un bel regalo, un Raikkonen che deve stare davanti ad Hamilton e un Lewis che in cotanta compagnia potrebbe anche prendersela calma, tanto Vettel dal fondo deve recuperare, può farcela di sicuro, è una Ferrari da podio, figurarsi se Vettel non riesce a schiodarsi dal fondo e arrivare nei primi 4 se non addirittura a podio (ci mettiamo la firma alla vigilia, per dire che la Ferrari ha il potenziale per farlo) e poi tocca agli altri. Dopo la prima curva, si capirà. "Di sicuro non voglio stare in mezzo al sandwich" ha detto Verstappen strappando risate a tutti. "Di sicuro non voglio mangiarlo io" ha ribadito Raikkonen, in vena di quelle rare battute che lo segnano da quando ha debuttato. Tutto il resto, sono illazioni, speranze e ipotesi. Ancora qualche ora e lo sapremo